Per difendere Lucifer.

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Prima ancora che Chloe riuscisse nel dire qualcosa a Lucifer nella sua versione bruciata, il re dell'inferno fu circondato da angeli. Gli angeli erano alti e dall'abbigliamento sembravano antichi soldati romani. Le ali enormi erano aperte e distese dietro le spalle. Chloe sentì uno degli angeli dire 
"Lucifer devi essere giudicato da nostro Dio per i tuoi peccati. Arrenditi, vieni con noi!"
Chloe non voleva che portassero via Lucifer. Nonostante il suo cervello da detective gli urlava di scappare via, il cuore le ricordava ogni momento che era il suo Lucifer volendo parlate con lui. Stava per dire qualcosa ma un'intensa luce bianca gli comparve davanti gli occhi. Si trovò in quello che sembrava il corridoio di un tribunale. Solo che intorno a lei camminavano esseri umani, esseri di altre razze magiche ma soprattutto angeli con le ali aperte oppure raccolte dietro le spalle. In tutto quel tornado di novità sentiva che sarebbe svenuta, ma una voce che conosceva l'obbligo a voltarsi. A qualche passo da lei c'era padre Frank che le sorrideva.

Nello stesso momento. Una sala riunioni del tribunale. 

Lucifer era seduto in fondo al lungo tavolo di legno chiaro nella sua forma bruciata. Delle catene dorate lo avvolgevano tenendolo legato alla spalliera di una sedia di ferro del paradiso. In altri momenti essere rimasto tante ore con gli stessi vestiti lo avrebbe fatto impazzire. In quel momento non gli importava più nulla. Gli importava veramente poco del suo aspetto bruciato, solo quando ricordava con angoscia lo sguardo di Chloe, lo sguardo spaventato della detective, si odiava intensamente. Non si pentiva di aver ucciso Cain ma neanche suo fratello Uriel, l'importante era Chloe con tutti i loro amici in salvo. Nella sala non c'era neanche una finestra, rivelando alle narici di Lucifer che qualcuno aveva fumato un sigaro in quel luogo. Quell'odore gli piaceva. Ma l'apertura dell'unica porta fece andare via l'odore del fumo del sigaro. Nulla però era la sorpresa di Lucifer vedendo entrare suo padre Dio. L'essere fatto di luce racchiusa in una forma umana gli disse restando vicino la porta aperta 
"Speravo di rivederti almeno cambiato nel male che porti dovunque. Samael tu sai cosa dovrò fare"
Lucifer disse con disprezzo 
"Mi chiamo Lucifer!..."
Come sperava che uno sguardo torvo come il suo verso il padre potesse lanciare coltelli
"...padre…"
Detto con un punto interrogativo
"...Non mi sorprende ogni tua decisione contro di me. Sono rassegnato"
Dio si avvicinò di qualche passo, dicendo 
"Quindi se la tua colpa di aver ucciso un umano, perché Cain era diventato un umano, sarà confermata rassegnati a questa faccia bruciata. Non potrai più mutarla"
Dio fu sorpreso di vedere sorridere suo figlio Lucifer, dubbioso che forse sia impazzito del tutto. La porta si riaprì. Lucifer sgranò gli occhi di fuoco vedendo entrare nella sala padre Frank. Il prete disse con tono serio a Dio
"Mio Dio voi siete il primo nel desiderare la giustizia. Io sono certo della vostra decisione imparziale dell'imputato Lucifer. Ma voi cosa pensereste nel vedere un giudice con l'imputato?"
Dio cercò di darsi un contegno, dicendo al prete
"Sono concorde con te. Bene ti lascio con il tuo cliente"
Chiusa la porta padre Frank, Lucifer gli domandò 
"Tu sei il mio avvocato?"
Padre Frank si sedette al tavolo vicino a Lucifer, dicendogli con un ampio sorriso
"Prima di tutto sono felice di rivederti seppur in questa condizione. Essere una semplice anima benedetta mi annoiava. Cosi sono delle volte avvocato di qualcuno che sono certo sia innocente"
Lucifer abbassò lo sguardo dicendo
"Sono colpevole. Non voglio nessuna difesa. In ogni caso torno all'inferno. Sicuramente a Chloe faccio paura e disgusto…"
Lucifer guardò il prete con occhi di fuoco imploranti
"...ti prego se puoi vai da lei. Diglielo che non avevo mai mentito. Avevo tentato di mostrarle questo obbrobrio alla centrale ma non si era fatta vedere questa maledetta faccia. Chiedile perdono da parte mia. Non volevo sconvolgere la vita. Deve stare tranquilla, tornerò all'inferno non uscendo più. Ma non dirle che per lei provo…"
Lucifer scosse la testa chiudendo gli occhi, odiava le lacrime, continuando con la voce rotta
"...padre io sono uno stupido…"
Guardò padre Frank con il cuore in pezzi, un cuore che non pensava di possedere
"...sbagliai quando  usai la spada invece che la parola con mio padre. Come sbagliai a essere così attaccato al mio orgoglio contro mio padre, sapendo da mia madre che Chloe era un miracolo nato per me. L'ho persa a poco a poco. Dovevo dirglielo che…"
Per Lucifer era difficile dire quelle parole ma voleva farlo
"...io per Chloe sento qualcosa che io"
Si odiava per non riuscire a essere sincero almeno con padre Frank. Nelle mani di padre Frank apparvero dei fogli. Con calma il prete mostrò uno dei fogli a Lucifer, dicendo
"Tua madre la Dea o qualcuno per lei doveva controllare nell'archivio del paradiso. Chloe fu fatta nascere per suo padre che doveva morire da giusto, era la sua consolazione…"
Lucifer era incredulo
"...Come vedi l'ordine di tuo padre Dio fu fatto su un foglio benedetto. Su questo foglio non di può scrivere bugie…"
Nuovo foglio mostrato a Lucifer 
"...tuo fratello Uriel quando venne da te, dicendo di essere mandato da tuo padre Dio ti mentì. Era un fuggitivo per aver tentato di uccidere vostro fratello Vilien. Tutto perché Dio lo aveva scelto come vice di Michael. Cercava solo una redenzione riportando te all'inferno o vostra madre. Pur di farlo avrebbe ucciso Chloe. Quindi Lucifer smettila di sentirti colpevole o altro per Chloe e Uriel"
Lucifer non ascoltava più padre Frank, fissando il foglio con la verità sulla nascita di Chloe. Quel re infernale si sentiva allo stesso tempo felice ma anche disperato per Chloe. Ogni momento perso, parole non dette credendola nata per lui, lo colpiva nell'animo togliendogli il fiato. La legatura alla sedia, le catene divennero fin troppo oppressive. Improvvisamente Lucifer vide tutto nero, sentendo lontano padre Frank che lo chiamava.

Le stelle di Lucifer e Chloe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora