Papà Dio Lucifer. (Piccolo flash)

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Dio Lucifer era padre. Un padre che non credeva ancora possibile una simile esperienza per lui. Molte cose che lui credeva inarrivabili a lui negli ultimi anni erano successe. Si era innamorato e fattosi degli amici. Aveva ritrovato il rapporto con molti fratelli e sorelle, scoprendo che non furono mai d'accordo con il suo esilio. Soprattutto si era fatto una piccola famiglia con Chloe e Trixie provando sentimenti paterni. Per finire era diventato Dio con Chloe eterna. Però essere padre credeva da sempre impossibile con un senso di piacevole rassegnazione. Invece due anni dopo essere diventato Dio, la sua amata moglie Chloe gli comunicava che era incinta.

Corridoio reparto maternità dell'ospedale del paradiso. Mattina. 

Come desiderava Dio Lucifer fumare o ancor meglio bere . Ma si era ripromesso di non toccare alcol o sigarette finché Chloe con il loro figlio non fossero tornati all'abitazione in paradiso. Si passò una mano nervosa tra i capelli. Suo figlio era nato la notte prima nell'ospedale del paradiso, ringraziando che ci fosse con loro Trixie. La quasi adolescente era stata quella meno ansiosa tra sua madre e il padre acquisito. Dio Lucifer sorrise appena ripensando che da qualche tempo Trixie lo chiamava 

"Papà Lucifer"

Con il benestare del padre che era l'angelo Dan uscito da tempo dall'inferno. Inevitabilmente tornando i pensieri a suo figlio, Dio Lucifer tornò ansioso con mille pensieri in testa.

Dio Lucifer si domandava come avesse fatto Dan, Amenadiel o suo padre Dio a non impazzire alla nascita dei figli. Solo per un momento aveva provato una calma con una volontà incredibile tenendo nelle braccia suo figlio appena nato. In quel momento Dio Lucifer si sentì veramente bene, sorridendo a quell'esserino che piangeva con una voce possente. Sensazioni diradate quando un'infermiera prese dalle sue braccia il neonato per portarlo alla prima visita e vestizione in infermeria.  

Voltatosi verso dove era la camera della sua adorata moglie la Dea Chloe, Dio Lucifer decise che doveva essere meno insicuro. Un tentativo di sicurezza che diventò piccolissimo quando suo fratello Amenadiel lo raggiunse, dicendogli
"Forza, devi andare in infermeria per portare tuo figlio a Chloe"
Lucifer si lasciò spingere dal fratello quasi vicino alla camera di Chloe, dicendo 
"Amenadiel potresti andare tu?"
Dalla camera la voce della Dea Chloe fu perentoria 
"Devi andare tu!'"
Il Dio Lucifer respirò profondamente camminando verso l'infermeria quasi rimpiangendo il periodo della gravidanza della sua Chloe. 

Infermeria del reparto.

Dio Lucifer sbirciò nell'infermeria sentendo piangere un neonato. Vide una infermiera di spalle che diceva 
"Su principino abbiamo quasi finito. Ora il tuo papà ti porterà dalla mamma"
Dio Lucifer disse con voce incerta entrando nella stanza
"Sono qui per mio figlio"
Un caldo piacevole inondò il cuore di quel novello padre. Una piacevole sensazione come quando Trixie gli disse
"Puoi dire a tutti che sono tua figlia" 

L'infermiera disse senza voltarsi
"Un secondo ancora"
Dio Lucifer divenne molto preoccupato domandando
"Ce qualche problema? Mio figlio non sta bene?"
L'infermiera conosceva l'apprensione dei padri novelli, tranquillizzandolo
"Un neonato in ottima salute. Devo solo finire di vestirlo"
Dio Lucifer non fu meno preoccupato, domandando
"Ma perché piange così tanto?"
L'infermiera gli spiegò 
"Era beato nel grembo materno, poi sul seno di sua madre, nelle braccia di suo padre. Per la miseria vuole tornare con mamma e papà"
Quel Dio si sentiva ancora strano al riferimento a lui come padre di quella piccola vita frutto del vero amore. Di un sentimento che era la luce nelle sue tenebre.

L'infermiera mostrò con calma a Dio Lucifer come tenere nelle braccia il figlio. Il neonato vestito e pulito avvolto in una candida copertina bianca di lana, smise di piangere. Questo terrorizzò Dio Lucifer che domandò all'infermiera 
"Perché non piange più? L'ho rotto?"
L'infermiera gli indicò la manina sinistra del figlio avvolta intorno al pollice della sua mano destra, aggiungendo
"Non piange perché si sente felice, al sicuro vicino al suo papà"
Un commosso Dio Lucifer baciò la manina del figlio. La piccola vita si mosse avvicinandosi ancora di più a lui. 

Nel percorso dall'infermeria alla camera dell'adorata moglie la Dea Chloe, quel Dio Lucifer sussurrò al figlio
"Giuro che cercherò di essere un buon padre per te. Per quanto potrò spero di non farti mai venire il dubbio se ti voglio bene. Devi perdonarmi se sono impacciato nei sentimenti. Prima di incontrare tua madre conoscevo solo la solitudine con la tristezza. Ti piacerà tua madre, una luce perfetta"

Giunto nella camera, parenti e amici fecero spazio per far passare quel novello padre con il figlio. Con delicatezza Dio Lucifer diede alla Dea Chloe la vita che avevano creato nell'amore. Tutti erano incantati guardando il neonato fare la prima poppata al seno della madre. In quel momento ogni paura scomparve dal cuore di Dio Lucifer, avrebbe ribaltato l'universo per suo figlio, pronto a tutto per difenderlo. 

Qualche mese dopo. Camera figlio Dio Lucifer e la Dea Chloe. Notte.

La piccola vita si era svegliata infastidita dalla sensazione di bagnato nel pannolino. Non conosceva altro modo per chiedere aiuto che piangendo. Sperava che qualcuno arrivasse per aiutarlo. Così indaffarato nel piangere la piccola vita non si accorda che qualcuno aveva acceso la luce nella camera. Fu una voce che lo calmò appena, la voce piena d'amore della madre
"Luc piccolo amore sono qui. Cosa ti fa piangere"
In breve tempo la piccola vita tornò ad essere asciutto e profumato. Beato nelle braccia di sua madre percepi un'altra presenza piacevole vicino. Qualcuno il cui cuore in ogni battito come quello di sua madre gli diceva 

"Ti voglio bene"

Quel padre, il Dio Lucifer si avvicinò all'amata moglie con in braccio l'adorato figlio baciando la fronte della piccola vita. Tutto quell'affetto riportò il neonato nel mondo dei sogni. Era tutto perfetto per quella piccola vita. 

Otto mesi dopo. Abitazione di Dio Lucifer e la Dea Chloe.

Il piccolo Luc voleva solo scappare da quelle che volevano prendergli il ciuccio. Gattonando cercò di allontanarsi dal tappetto morbido in soggiorno dove giocava durante il giorno. Vedere suo padre entrare nell'abitazione fu per lui gioia. Era certo che lo avrebbe aiutato dal non fargli portare via il ciuccio.

La Dea Chloe preoccupata disse a Dio Lucifer 
"Non vuole lasciare il ciuccio. Neanche Trixie ci è riuscita"
Dio Lucifer prese in braccio il figlio dicendogli con finto tono serio
"Sei diventato un birbante?..."
Il bambino si nascose nel collo del padre
"...Non credere di rubarmi il cuore"
Invece succedeva, il figlio con i capelli così simili ai suoi quando non erano pettinati, gli occhi dell'amata moglie Chloe e il suo sorriso riusciva come Trixie nell'avere tutto da lui. Con tutto se stesso Dio Lucifer cercò di resistere dal cercare di rendere sempre in ogni caso felice il figlio. Capiva che quel ciuccio doveva essere tolto. Ebbe una idea. Dio Lucifer portò il figlio con lui nel salotto dove era il pianoforte. Il bambino battè le manine felice, gli piaceva sentire suo padre suonare e cantare. Aveva anche iniziato nel seguire con piccole parole il cantare del padre. 

Il bambino seduto sulle gambe del padre voleva cantare con il padre ma il ciuccio era un problema. Dio Lucifet smise si suonare dicendogli
"Vedi? Per quanto soddisfacente il ciuccio non ti fa fare alcune cose"
Il bambino ci pensò. Con sorpresa della Dea Chloe, il piccolo si tolse il ciuccio buttandolo sul pavimento. Era molto più felice di cantare o almeno tentare con il padre. Un altro piccolo momento che fortificava l'affetto in quella famiglia così speciale. 

FINE

Le stelle di Lucifer e Chloe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora