Cap. 29

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Passarono altre settimane e ormai la primavera era arrivata.

La mafia italiana aveva fatto espatriare tutte le creature e aveva trovato loro una casa in Europa.

Black ricordava ancora con disagio l'incontro avvenuto per fare l'accordo; infatti non solo a presentarsi era stato il figlio del capo ma quest'ultimo gli aveva chiesto davanti ad entrambi i branchi di uscire.

Nonostante la maschera che copriva il rossore d'imbarazzo, l'odore di disagio era stato percepito da tutti i mannari più gli Originali, insomma, chiunque fosse munito di buon fiuto.

Quando il gruppo di mafiosi lasciò il loft di Derek, Black era teso come una corda di violino, sono solo perché si era visto costretto ad accettare, ma anche perché i suoi compagni non era affatto contenti.

Malia < Quindi tu.....uscirai con lui? >

In un gesto di stizza il Leader si tolse la maschera di lupo per poi appoggiarsi al tavolo con le mani.

Black < Si Malia, anche perché se non lo hai notato, avrebbe continuato ad esasperarmi se avessi rifiutato. Non mi va di avere un moccioso viziato in mezzo ai piedi! >

Scott sorrise davanti all'espressione fin troppo seria dell'amico.

Scott < Qualche anno fa nessuno ti avrebbe chiesto di uscire con tanta insistenza, è un miglioramento no? >

Black lo guardò con un sopracciglio alzato, poi fece una tipica smorfia alla Stiles, tipica di quando stava per fare un discorso sarcastico.

Black < Oh sicuramente, proprio ora che ho due compagni dovevo diventare il latin lover d'America! >

Robert < Facciamo a cambio? Non mi dispiacerebbe avere tante pupe che mi vengono dietro e tu Black, fai colpo! >

Un ringhio attirò l'attenzione di tutti, i quali, voltandosi notarono quanto Derek fosse infastidito dal discorso....molto infastidito.

Derek < Abbiamo finito? Forse non ve lo ricordate ma la donna che gestisce il giro di traffico di creature è chissà dove a prepararsi per vendicarsi >

Lydia < E c'è di peggio, una maledizione incombe su Black e tutta Beacon Hills >

Marcus < Per non parlare delle mie che hanno su Black >

Black lo guardò con fare indagatore, le palpebre socchiuse e le labbra leggermente schiuse.

Black < Tu che ne sai? >

L'altro Leader si accorse subito di quanto stupida fosse stata quell'affermazione, ma ormai era troppo tardi e l'imbarazzo e la vergogna si dipinsero sul suo volto.

Isaac < Possiamo essere messi anche noi al corrente anche noi oppure dobbiamo arrivarci da soli? >

Nicolas < Che vuol dire che mirano a Black, cosa vogliono da lui? >

Peter < Cosa credi che vogliano?! Potere e denaro, è ovvio! >

Tuttavia Black non prestava attenzione a ciò che dicevano ma osservava con attenzione il volto del biondo.

In un attimo il Leader afferrò Marcus per il braccio e con velocità innata uscì dal loft; lo sbatté alla parete con sguardo furente.

Black < Non mi ripeterò una seconda volta: cosa ne sai? >

Marcus scosse la testa tenendo gli occhi serrati e le braccia lungo il corpo.

Il respiro di Black si fece subito più veloce e rumoroso, le mani finirono ai lati della testa di Marcus con gli artigli e le zanne ben in vista, gli occhi di un rosso intenso.

Il ritorno nella città dei mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora