Cap. 23

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Il ragazzo si aggirava per il bosco ormai da ore, aveva paura di non riuscire a trovare il suo lupo.

Seguiva le sue orme usando la neve ma non capiva dove si stessero dirigendo.

Black gli aveva sempre vietato di andare in giro da solo, era estremamente protettivo nei suoi confronti e Lucas ne è sempre stato lusingato.

Amava che Black si prendesse cura di lui, e dopo tre anni sapeva finalmente il perché; ricordava ancora quando il Leader lo andò a cercare per il bosco, subito dopo l'uccisione di suo padre.

Il giovane Originale era nascosto su un albero da quasi cinque ore e quasi scoppiò di felicità quando vide lo arrivere con Derek e Peter.

Ma l'idea che suo padre fosse morto lo colpì come un fiume in piena e prese a singhiozzare da sopra il ramo su cui si trovava.

Ricordava il volto di Black, indeciso se salire per consolarlo o lasciarlo solo, ma alla fine era salito con lentezza sull'albero, la maschera affidata al suo secondo.

Lo aveva invitato a stare fra le sue braccia e Lucas non era riuscito a resistere a quel calore che solo l'Originale gli aveva dato, fino ad allora.

Il più grande lo aveva accolto e consolato mentre gli accarezzava i capelli con affetto.

Non gli ha mai raccontato come avesse ucciso suo padre o dove avesse seppellito il cadavere, se lo avesse fatto.

In ogni caso, Lucas decise di lasciare il passato alle spalle, nonostante l'assenza dell'uomo che lo aveva cresciuto e amato gli avesse scavato un solco nel cuore.

Inizialmente fu davvero dura ma alla fine riuscì ad adattarsi all'intero gruppo; tutti a parte Derek, lui lo terrorizzava più di Black.

Fu quando lo salvò da un gruppo di lupi che iniziò a fidarsi anche di lui.

Lucas stava girando ormai a vuoto, sentiva di non poter più raggiungere il compagno, anzi, sembrava che più si avvicinasse, più Derek tentasse di allontanarsi.

Alla fine non riuscì più a camminare e si sedette a terra sotto un albero, era sfinito da tutta quella situazione.

Si mise a piangere infilandosi le mani nei riccioli scombinati; in quel momento non riuscì più a resistere e, seguendo l'esempio dei membri del suo branco, ruggì con quanta più forza aveva in corpo; gli occhi si illuminarono di azzurro intenso e le zanne si mostrarono.

Il suo pianco era un miscuglio fra singhiozzi e ringhi; fu proprio un peccato che quel momento così intimo venne interrotto.

< Ehi ragazzino, come mai piangi? >

Alzando la testa si rese conto che poco distante da lui vi erano due uomini, erano armati.

Il ragazzo si asciugò velocemente le lacrime e iniziò ad osservare gli uomini.

< Ti sei perso piccolo? >

Quegli uomini lo spaventavano, sapeva che fossero cacciatori e lo avevano visto trasformato.

Continuò a rimanere in silenzio mentre i due gli si avvicinarono cautamente.

< Non hai nulla da temere, non ti faremo del male, vogliamo solo aiutarti >

A quella frase il giovane sembrò quasi risvegliarsi e seguendo il suo primario istinto si mise a correre nella boscaglia.

La paura prese in sopravvento mentre sentiva i primi proiettili sfiorarlo, desiderava ardentemente che Derek o Black lo venisse ad aiutare.

Corse fino a trovarsi davanti varie pareti rocciose, con già il fiatone intraprese una delle vie naturali.

Corse a perdifiato, finché una mano non lo bloccò in una cavità con un'altra a premere sulle sue labbra.

Il ragazzo iniziò a muoversi furiosamente prima di riconoscere l'odore del lupo e quasi scoppiare a piangere.

Derek < Shhh fa silenzio >

Pochi secondi dopo vide i cacciatori passare senza vederli e allora riuscì a dare un sospiro di sollievo.

Derek < Seguiamoli!>

Il lupo lo sorpassó e prese a seguire i due uomini e il più piccolo fu costretto ad andargli dietro.

Lucas < Perché? Non sappiamo già dove si trova la loro base? >

Derek < Devo vedere delle persone>

Sul volto dell'Originale si formò un'espressione stupita ma continuò a seguire il suo compagno, quanto adorava definirlo così.

Li seguirono fino ad una grande struttura in cemento, dalla quale entravano e uscivano una miriade di camion pieni di creature.

Senza alcun preavviso, appena la saracinesca, dalla quale entravano i camion, fece per iniziare a chiudersi, il lupo corse verso di essa e il più giovane si costrinse a seguirlo, notando però che la velocità dell'uomo era diminuita molto.

Riuscirono ad entrare senza farsi notare. Gli interni non erano diversi dall'esterno: grigio e spoglio. Lucas lo odiava.

Seguirono silenziosamente i camion e si ritrovarono in una mastodontica sala piena di gabbie nella quale si potevano scorgere altre creature.

Derek con discrezione riuscì a rubare delle divise da delle ceste e ne diede una al più giovane.

Immediatamente, Lucas si rese conto che il lupo fosse guidato dall'olfatto, era troppo sicuro di dove andare.

Alla fine riuscirono a districarsi in quel labirinto di gabbie, fino a sentire una voce che chiamava Derek.

Derek < Scott!!>

L'uomo si avvicinò subito alla gabbia dell'Alfa, il quale quasi stava piangendo al vedere il suo beta.

Scott < O mio Dio, Derek sei davvero tu?! Quasi non ci avevo creduto quando avevo sentito il tuo odore >

Scott fece passare le dita attraverso le sbarre e il lupo le toccò con le proprie.

Derek < Siamo qui per dirti di tenere duro, tra poco vi libereremo >

Non era la libertà ad interessare il ragazzo però.

Scott < Dov'è Stiles? Dimmi che sta bene!>

Sentendo ancora una volta chiamare quel nome, Lucas rispose al posto del lupo affianco a lui.

Lucas < Black, sta bene, o meglio stava bene prima che questo Sourwolf facesse una cazzata, ma adesso non importa >

Scott, invece di arrabbiarsi come l'Originale si sarebbe aspettato, sospirò di sollievo e una lacrima gli solcó il viso.

Scott < L'importante è che non sia morto....mi basta sapere questo >

Derek < Lo rivedrai, te lo prometto Scott>

A quelle parole, l'Alfa sorrise dopo molto tempo, con il cuore leggero.

Il ritorno nella città dei mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora