Cap. 28

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Scott entrò nel loft in tutta fretta, già pronto per affrontare Black ma, quando si guardò in giro, si rese conto che qualcosa non andava; c'era veramente troppo silenzio.

Camminò fino a raggiungere il centro e prese a guardarsi intorno. Niente, non c'era assolutamente niente.

Immediatamente Scott mise ogni suo senso in allerta, pronto ad un ipotetico scontro.

Continuò a camminare fino a raggiungere il tavolo davanti la vetrata dove vi era un foglio con un coltello conficcato.

Appena ne lesse le parole prese a correre verso il bosco.

Il foglio recitava:

Ricorda le loro facce, perché sarà l'ultima volta che le vedrai.

Tuttavia non fu la frase in sé ad agitare l'animo del Vero Alfa ma che la scritta non fosse stata fatta con l'inchiostro ma con il sangue. Gli bastò respirarne l'odore per capire che era di Derek.

Stava correndo per il bosco, il cuore gli batteva a mille, l'ansia e la paura gli stavano rivoltando le viscere, quando una presa ferrea bloccò i suoi movimenti sbilanciandolo.

Fece per attaccare l'assalitore quando i suoi occhi incontrarono quelli rosso sangue di Black.

Black < Me ne strafrego dei principi morali, io vado a prendere i nostri amici e i miei compagni e giuro che metterò a fuoco quella maledetta prigione! > 

Il suo sguardo era furente, l'odio che ne traspariva era così evidente che nemmeno Scott, in quel momento, se la sentiva di contraddirlo; anche lui troppo spaventato per la sorte del suo branco, ormai vedeva l'idea di Black come l'unica possibile.

Corsero uno affianco all'altro, come un unico essere, furiosi, pronti a tutto per porre fine a quella storia.

A diversi metri dalla struttura, i due si accovacciarono silenziosi dietro dei cespugli. Entrambi mantenevano gli occhi puntati sull'entrata dove altre povere creature venivano trasportate nelle gabbie.

Black lentamente prese la propria maschera di lupo e la indossò, ciò significava una cosa sola: non avrebbe risparmiato nessuno, se questo si fosse messo in mezzo.

Scott < Io libero il branco, tu... >

Si rivolsero un unico sguardo di intesa prima di tornare a fissare la prigione.

Scott < Falli a pezzi >

Detto questo partirono entrambi con una velocità inaudita, senza paura o rimorso.

Black attaccò immediatamente le guardie e una dopo l'altra, frantumó loro il cranio, spezzò le vertebre, strappò i loro corpi in due.

Scott si precipitò all'interno approfittando del caos che la vista del Lupo di Ferro aveva generato.

Gli uomini tentavano inutilmente di ferire i due ma la loro rabbia li aveva resi più forti, più veloci, più imprevedibili.

Arrivarono nella sala dove tenevano le creature. Era piena di aconito, vischio e altre sostanze che impedivano alle creature di usare i propri poteri.

Ma gli Originali non erano indeboliti da quelle sostanze perciò a Black non ci volle molto per forzare le gabbie e liberare le creature. Scott invece metteva fuori combattimento tutte le guardie.

Uno dopo l'altro, i settori delle specie furono aperti e il branco di Beacon Hills poté ricongiungersi.

Tutti quanti corsero fuori dalla struttura, tutti tranne Black, il quale cercava la donna. Quella viscida e perfida donna che aveva osato sfidarlo.

Il ritorno nella città dei mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora