I tre uomini del branco si erano improvvisamente ammutoliti, osservavano il resto del branco prepararsi alla partenza, senza particolare attenzione.
I loro occhi scrutavano l'accampamento che veniva smontato ma le loro menti erano altrove.
Il Leader si era fatto freddo e distaccato, il lupo più anziano era diventato stranamente serio e suo nipote fissava da quasi due ore lo stesso punto senza accorgersene.
Al contrario i più giovani, dalle piccole Lucy e Sally, le più piccole, a Percy, il più grande, erano tutti molto agitati ed emozionati; l'idea di incontrare il vecchio branco del Leader li metteva in soggezione.
Si chiedevano che tipi fossero, se fossero come il loro Leader o magari completamente diversi, volevano sapere in quanti erano ma avevano anche paura di non risultare all'altezza dell'altro gruppo.
Lucas era quello più spaventato e agitato, vedere Derek e Black comportarsi in quel modo gli aveva fatto più che intuire che il ritorno a "casa" fosse un argomento tabù per loro.
Cercò di stargli vicino il più possibile ma loro sembravano respingerlo, allontanarlo.
Quando ormai era arrivato mezzogiorno, dopo aver lasciato il branco a pranzare con il poco loquace Peter, andò nella loro tenda dove i due capi si erano ritirati.
Lucas < Dobbiamo parlare >
Entrando li vide a petto nudo sdraiati fra le pellicce e coperte; ciò che però gli fece più paura fu il fatto che si erano sdraiati uno di spalle all'altro.
Black gli rivolse una occhiata stanca e si rimise comodo fra le coperte.
Lucas < Non ignoratemi di proposito! Non siete bravi a nascondere queste cose con me!>
Si mise in ginocchio vicino ai due. Usava raramente certi toni, per timore e per rispetto.
Derek < Attento a come parli moccioso>
Lucas < No! Non sopporto vedervi in questo modo! E non mi piace nemmeno il fatto che vi ostiniate a tenermi all'oscuro di tutto; dal vostro passato, alle vostre emozioni. Nella mia grande ingenuità penso e spero che lo facciate per proteggermi, ma se non vi fate aiutare VOI, allora è tutto inutile >
Ormai aveva le lacrime agli occhi, quelle cose le pensava davvero, stava male per i suoi due protettori e a pensarci, si sentiva uno stupido a non sapere nemmeno come definirli.
Voleva che si fidassero di lui come lui di loro, voleva esserci per loro e voleva far parte della vita di quei due orgogliosi e testardi ragazzi.
Black sentendo i lievi singhiozzi del suo protetto si alzò dal giaciglio che si era creato e lo trascinò fino a se, imprigionandolo in un abbraccio pieno di amore.
Black < È che ho paura, sono terrorizzato perché dal posto da dove provengo non ero nessuno, quasi nessuno mi rispettava e ho timore che se i ragazzi lo sapessero smetterebbero di considerarmi un degno Leader >
Il Leader aveva paura, incredibile per Lucas, non lo aveva mai visto spaventato o intimorito.
Lucas < Tu sei un grande Leader, il branco ti vuole bene e ti rispetta, io ti rispetto e ti voglio bene......>
Il piccolo Originale sentì una fitta allo stomaco quando finì la frase, sentiva quasi avesse sbagliato qualcosa.
Il Leader si sentì, invece, sia sollevato sia appesantito dalle ultime parole del più piccolo. Gli voleva bene ma qualcosa in lui gli diceva che non bastava.
Stettero in silenzio abbracciati per diverso tempo, quando due forti braccia non accolsero entrambi.
Derek < Anch'io ho paura, paura di incontrare il mio vecchio Alfa, di non riuscire a proteggere Black dalle situazioni che si creeranno >
Stette in silenzio qualche secondo, pensando le parole prima di pronunciarle
< Ho paura di non essere in grado di proteggere te >
A quelle parole entrambi gli Originali lo guardarono con occhi luminosi.
Lucas senza pensarci si fiondò contro il petto del lupo, il quale lo accolse senza esitare.
Derek < Dovrei odiarti >
A quelle parole il più piccolo sentì una lama lacerare il suo cuore
Derek < Dovrei odiarti perché Black è uno dei miei due compagni e tu non fai altro che attirare la sua attenzione, dovrei odiarti e invece ti lascio dormire con noi, ti abbraccio e coccolo. Il mio lupo deve essere impazzito >
Lucas ascoltò in silenzio le sue parole ma una cosa sola attirò ogni sua attenzione.
Lucas< È per questo che non volete tornare nella vostra città? Perché lì c'è il vostro compagno?>
Il ragazzo non sapeva perché ma pronunciare quelle parole lo fece sentire malissimo, tanto che lacrime fredde gli caddero dagli occhi.
Il Leader accarezzò la guancia esposta del piccolo dagli occhi blu e strofinò il naso sul suo collo.
Black < È vero, ma non riesco a non vedere quel ragazzo come una minaccia; lui si chiama Marcus ed era il mio Leader. Non so perché ma l'idea che possa farti del male mi uccide! E questo non è normale!>
Il più piccolo guardò il Leader in silenzio, rassicurato dalle carezze del lupo.
Black < Né io né Derek dovremmo interessarci alla tua incolumità se paragonata a quella del nostro compagno, dovremmo rifiutare molti dei tuoi approcci, dovremmo trattarti come tutti gli altri>
Lucas stette diverso tempo a pensare silenzioso, le idee ebbi pensieri si susseguivano l'uno all'altro.
Dopo minuti interi era ormai stretto fra le braccia dei più grandi.
Lucas < I-io.....so che può essere egoista ma.........forse vi siete sbagliati, forse non è lui il vostro compagno e io vi vado semplicemente più a genio di altri>
Quando incontrò gli occhi di Black si rese conto che non erano rossi come si sarebbe aspettato ma l'ambra li avvolgeva e li scaldava.
Era pensieroso, Black, il giovane Originale poteva aver detto la verità ma non sapeva come poter provare taleipotesi; finché non rammentó una lezione che sua madre gli aveva fatto apprendere da bambino.
Con estrema velocità afferrò il colletto della maglietta di Lucas e lo strattonó fuori dalla tenda mentre, invece, lui era ancora a petto nudo.
Il giovane Originale rimase sconvolto e stordito dall'azione del maggiore e non riuscì a reagire.
Le voci agitate del branco arrivarono velocemente alle sue orecchie e a quelle del Leader, il quale a stento tratteneva le lacrime.
Quello che stava per fare lo avrebbe distrutto.
Lanciò Lucas in mezzo all'accampamento e lasciò che i suoi artigli e occhi si mostrassero; era terribilmente raro che sfoderare anche le zanne.
Lucas rimase immobile a terra, confuso e spaventato.
Black gli si lanciò contro e piantò gli artigli nelle spalle del piccolo, il quale urlò dal dolore e lasciò che le lacrime iniziassero a scendere sulle guance.
Black pure aveva gli occhi lucidi, ma il rosso nascondeva le sue vere emozioni; la pantera dentro si lui gli imponeva di fermarsi.
Alzò una mano al cielo, gli artigli pronti a colpire, il suo piccolo in lacrime sotto di lui, il branco sconvolto che li osservava allarmati.
Un ruggito squarciò il cielo
STAI LEGGENDO
Il ritorno nella città dei mostri
FanfictionSecuel di "Un mostro in più a Beacon Hills" Sono passati tre anni da quando Stiles è rinato sotto il nome di Star Black. I quei tre anni si è creato un branco suo al fianco di Derek e Peter, i quali gli hanno giurato eterna fedeltà. Il branco di Bl...