Cap. 19

845 53 7
                                    

Catrina li guardò con sguardo maligno e provocatorio, consapevole del dolore che provavano i due ragazzi.

Catrina < Allora non me lo sono immaginata, ecco perché si è diretto qui, a quanto pare avete ancora un posto nel suo cuore di ghiaccio >

Scott e Marcus la guardarono con odio ma non potevano dire niente a causa del bavaglio sulla bocca.

Catrina< Sembra che il mio filtro funzioni, non si é nemmeno accorto della vostra presenza. Spero che vi sia piaciuto lo spettacolino >

A quelle parole entrambi i ragazzi presero a muoversi convulsamente, nel tentativo di liberarsi.

La donna per puro godimento personale tolse il bavaglio a Scott, il quale tentò immediatamente di morderle la mano.

Scott < Stai mentendo! Lui non è Stiles, lui non è un assassino né un mostro! >

Lei gli sorrise con scherno e si avvicinò a Marcus.

Catrina < A si?! Allora chiediamolo a Marcus, lui deve averlo sentito >

Una volta liberato dal bavaglio, Marcus prese a singhiozzare leggermente mentre scuoteva la testa.

Marcus < I-io...............era come se......s-se fossi stato lì...........sent-tivo ogni cosa >

Scott guardò sconvolto l'Originale con le lacrime che stavano tornando ad annebbiargli la vista.

Scott < Marcus, dimmi......dimmi che non era lui, il nostro Stiles è gentile, dolce e intelligente.........lui non, lui non è un malato di morte e sesso >

Marcus < I-io n-non lo so........non avrei dovuto lasciarlo andare >

Catrina rise con gusto a quella vista e strattonó con forza i capelli di Marcus.

Catrina < Dimmi tutto di lui, tutto quello che sai >

Scott non riuscì a trattenersi e le ringhiò contro mostrando allo stesso tempo canini affilati.

Allora la donna gli si avvicinò e chinandosi alla sua altezza gli sussurrò

< Lui sarà mio che voi lo vogliate o no, e quando succederà diventerò la donna più potente della terra. La mia famiglia da ormai tropo tempo insegue la sua stirpe per ucciderli, ma io sarò più furba, lo userò per i miei scopi finché avrò vita>

Le due creature ruggirono di frustrazione, tanto forte, che i ruggiti raggiunsero le orecchie della pantera, la quale correva con la disperazione negli occhi.

Come un filmato, rivedeva cosa avesse fatto; correva terrorizzato da se stesso e da ciò che aveva fatto.

Black " Cosa cazzo stavi facendo, Void di merda?!"

Nella sua testa la risposta non arrivò subito ma ci qualche minuto di silenzio.

Nogitsune < Eh? C-cos....O MIO DIO, quella maledetta puttana! Black stai bene, ti ha fatto del male? >

La pantera frenó immediatamente la sua corsa, lasciando una striscia di terra sotto le zampe.

Black < Come sarebbe a dire? Dove cazzo eri mentre mi faceva scopare con lei?! >

Nogitsune < Ho provato ad aiutarti ma quando ti ha drogato, sono stata chiuso nella tua mente; non vedevo e sentivo un cavolo >

La pantera a quelle parole si stese a terra, stanca.

Il ritorno nella città dei mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora