Cap .25

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Passarono diversi giorni da quando Scott si era liberato, era tornato a casa della madre Melissa, la quale poté affermare di essere immortale dopo il colpo ricevuto alla vista di Scott e Stiles o Black di nuovo abbracciati che parlavano nel vialetto come se non fosse mai accaduto niente.

Li aveva stretti a se proprio come una madre e non li lasciò per diversi minuti; per non parlare di quando aveva visto il branco di Black, è letteralmente impazzita vedendo le gemelle e obbligò tutti quanti a cenare da lei. 

Solo Derek si rifiutò, rimase a gironzolare per tutta la notte, cercando di non pensare agli sguardi freddi di Black e quelli preoccupati di Lucas; era tornato come anni prima, quando non riuciva a sentirsi parte di qualcosa e se ne stava ore a rimuginare in solitudine. 

Il giovane Lucas tentò più volte di far ragionare Black e lo stesso fecero Percy e Aurora, Peter era troppo occupato a pensare all'Alfa e alla madre per prestare attenzione alle cavolate combinate dal nipote. Lo conosceva abbastanza e conosceva il legame dei compagni tanto da sapere che niente sarebbe durato a lungo e che sarebbero tornati insieme.

Nonostante tutto i due branchi frammentati si riunivano periodicamente per decidere come salvare i propri amici, ma c'erano spesso delle divergenze causate dai diversi punti di vista. 

Il branco di Black era sempre stato abituato ad attaccare direttamente, con scontri e uccidere i propri nemici, mentre Scott non era per niente d'accordo e si stupiva di come Black avesse educato quei ragazzi. Questa fu la causa della loro prima discussione, tutti gli altri furono costretti a osservare in silenzio come se fossero ad una partita, aspettando il vincitore.

< No Black, puoi scordartelo, nessuno brucerà quella struttura, potrebbe morire qualcuno! >

L'Originale si passò una mano sul volto esasperato guardando l'altro come se fosse un bambino di cinque anni. 

Black < A volte mi chiedo se la licantropia ti abbia fatto fuori tutti i neuroni....è ovvio che l'intento è quello di uccidere più cacciatori possibili! >

Scott < Ti devo forse ricordare che lì dentro ci sono anche altre persone, innucenti che non sanno nemmeno perché si trovino lì?! >

Black < E come intenderesti fare uscire tutte quelle persone senza causare scontri? e per la cronaca ringrazia che siano solo quelle. Sai quante creature abbiamo salvato in questi anni? e sarebbero finite tutte in quel buco dove ti trovavi anche tu! > 

L'espressione del ragazzo era strafottente e orgogliosa, un senso di superiorità nel cuore.

Scott < Mi stai dicendo che tu sapevi tutto? Da quanto? > 

Black si mise a pochi centimetri dall'amico tanto che i loro nasi quasi si toccavano e come per sfidarlo, i suoi occhi lampeggiarono di rosso fuoco.

< Do la caccia a quei cacciatori da tre anni, vanno in giro per tutta l'America per catturare le creature soprannaturali e dopo avergli fatto il lavaggio del cervello le rivendono al migliore offerente! Abbiamo già distrutto tre di quelle strutture......il mio nome è diventato molto famoso > 

Dopo aver pronunciato quelle parole si leccò le labbra e fece un sorriso schernitore mentre aspettava che il ragazzo di fronte a lui capisse a cosa si riferisse. 

Scott < Mi stai dicendo che sei tu lo Sterminatore? Quel mostro che uccide chiunque incontri sul suo cammino? Il mio migliore amico è un assassino? >

Black < Questo cambierebbe qualcosa? Non mi vorresti più come amico se ti dicessi che sono io il Lupo di Ferro?

Scott era sconvolto, non sapeva cosa rispondergli, si sentiva quasi tradito dal suo migliore amico, il quale aveva ucciso appena aveva lasciato Beacon Hills, che differenza c'era fra Black e tutte gli altri che avevano combattuto?

Il ritorno nella città dei mostriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora