-Capitolo 16

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Sebbene la regina avesse ordinato a Scarlett di riposare, quella notte aveva dormito meno che in qualsiasi altra notte precedente. Ogni volta che i suoi occhi si erano chiusi, il sogno l'aveva tormentata, seguendola fino al suo risveglio, ancora e ancora, cercando di sfuggirgli,, nemmeno il libro che aveva preso quel pomeriggio in biblioteca l'aveva salvata, così prima di uscire lo porto con sé nascondendolo nella sua tunica, sperando di avere a disposizione del tempo per terminarlo. Tornò nelle stanze di Lady Frigga irritata per aver sprecato un'intera giornata per niente. Si era appena messa al lavoro per togliere le tende quando uno degli Einherjar entrò nel salotto della regina e si fermò sull'attenti. La gola di Scarlett si annodò in un groppo doloroso prima di rendersi conto che non era Andvari, ma Daven sotto l'elmo dorato, i cui occhi marroni danzavano allegramente mentre la salutava.

"Perdonatemi, padrona Scarlett", disse con un tono formale che non si addiceva al sorrisetto sul suo volto, "ma siete stata richiesta nelle segrete".

Il cuore di Scarlett saltò contro le sue costole, battendo contro il ciondolo scintillante ancora nascosto sotto la sua tunica. Cercò di non farsi prendere dal panico, ma tutto quello che riusciva a vedere erano quegli occhi vuoti, e a sentire quella voce rauca...

"C'è qualcosa che non va?" chiese, cercando di non far tremare la voce.

"Oh no, niente di niente", disse Daven, e Scarlett sentì il nodo dell'ansia sciogliersi nel petto, "Anzi, se hai da fare posso tornare...".

"No, non ha da fare".

Scarlett sobbalzò. Lady Frigga era uscita dal suo studio così all'improvviso che non l'aveva nemmeno sentita entrare. A quanto pare neanche Daven lo aveva fatto, perché anche lui saltò e poi si inchinò a bassa voce.

"Mia signora Frigga", disse con riverenza, "Perdonatemi, non mi ero accorto..."

Ma Lady Frigga allontanò le sue scuse con impazienza.

"Scarlett non è impegnata in niente che non possa aspettare il suo ritorno".

La regina lanciò a Scarlett un'occhiata appuntita e lei sapeva che, anche se avesse voluto protestare, non ne sarebbe stata capace. Abbassò gli occhi e strinse pudicamente le mani davanti a sé.

"Certo, mia signora", mormorò, lasciando cadere un morbido inchino, "tornerò appena possibile".

Poteva sentire il sorriso di approvazione di Lady Frigga che la seguiva mentre usciva dalle tende e si affrettava a seguire Daven, attraverso gli alloggi reali e nelle sale principali. La sua mente stava correndo. Era stata convocata. Non era mai successo prima. Non sapeva se la cosa dovesse preoccuparla o meno. L'attesa rotolava nel suo stomaco vuoto. Era stata via per tre settimane. Cosa avrebbe trovato nei sotterranei?

Daven la portò alla familiare tromba delle scale e si fermò, sbloccando la serratura con un gesto della mano. Si voltò e doveva aver colto un accenno di ansia sul volto di lei.

"Vuoi che scenda con te?" chiese, "Non sarebbe un problema".

Scarlett deglutì, poi scosse la testa. Daven aveva molti altri compiti di cui occuparsi, e questo era qualcosa che Scarlett sentiva di poter e dover affrontare da sola.

"No, grazie", disse, forzando un sorriso coraggioso, "starò bene".

Senza aspettare una risposta, Scarlett camminò nel buio, lasciando che l'aria fresca del sotterraneo la inghiottisse, scendendo con calma le ripide scale, lasciando che la sua mente si acclimatasse di nuovo alla sensazione di vicinanza. Si fermò solo un momento in fondo per rafforzare la sua determinazione prima di entrare nella pallida luce dei corridoi della prigione.

The Archer // Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora