-Capitolo 24

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*prima della visita di Thor a Scarlett*

Scarlett lasciò l'alloggio della regina, era sera ormai, la luna illuminava fioca le stanze del palazzo di Asgard e si diresse verso il suo ultimo compito. Dopo aver raccolto i libri della biblioteca, si diresse verso le segrete. Sfogliò alcuni dei volumi mentre si faceva strada nei corridoi, cercando di ignorare i sussurri che ancora fluttuavano intorno a lei. Un libro di matematica avanzata, una storia dei demoni del fuoco di Muspelheim (quel poco che c'era) e un volume di poesia di Vanaheim, una copia dello stesso libro che adornava il comodino di Scarlett. Un piccolo sorriso le fece storcere gli angoli delle labbra prima di poterlo sopprimere, e lei sfiorò distrattamente la catena d'argento freddo alla clavicola. Questa era stata una scelta personale e confessò, anche se solo a se stessa, che le faceva piacere pensare che le parole potessero portare al principe un po' della felicità e del conforto che avevano così spesso portato a lei.

Vanaheim?

Quel libro glielo aveva regalato Elli..

Si sentiva così persa, la conversazione avuta con Elli sulla sua vera identità, l'aveva uccisa dentro. Per quanto ambisse a quella conoscenza, l'aveva lasciata più vuota che mai.

Quando finalmente raggiunse le porte dei sotterranei, c'era Lord Thor, e nessun'altra guardia.

"Lord Thor, ho una consegna per il prigioniero", gli disse inchinandosi al suo cospetto.

"Padrona Scarlett, stiamo trasportando nuovi prigionieri, venite, vi accompagnerò".

Scarlett si limitò a sorridergli, e precedendolo, scese le sue famigliari scale verso i sotterranei. Un vasto gruppo di Troll di montagna erano guidati da Volstagg, erano enormi constatò Scarlett, ma il suo passo non vacillò, è continuò per la sua strada. Mentre si voltava per informare Lord Thor che avrebbe proceduto da sola, un prigioniero uscì dalla sua fila e le si piazzò davanti. I suoi occhi non vacillarono e i suoi piedi non si mossero. Il Troll era sul punto di buttarsi sull'ancella, quando Thor con uno scatto lo scaraventò sul pavimento.

"Scarlett, state bene?", le chiese Thor avvicinandosi e poggiando una mano sulla sua spalla.

"Si Vostra Maestà, meglio che voi sorvegliate questo trasferimento, posso continuare sola", si congedò con un inchino e si voltò per proseguire la sua avanzata verso la cella di Loki, sotto lo sguardo del principe Thor.

Loki era sdraiato sul suo letto, la coperta da lupo gettata a casaccio sui piedi, lanciando una piccola tazza in aria, più e più volte. Scarlett aspettò diversi momenti, guardandolo senza il minimo cenno di riconoscimento, prima di capire finalmente qual era il problema.

"Vostra madre è venuta a trovarvi", disse, cadendo nel suo consueto inchino, "mi scuso. Tornerò..."

"Non farlo."

Scarlett fece una pausa nell'atto di alzarsi, lo stomaco si strinse, la mascella si serrò. Voleva dire...?

Loki sospirò e si mise in piedi, camminando per la cella e facendo rotolare la tazza tra le mani in modo agitato.

"Solo... Come va con la tua tutrice? Qualche progresso?"

Scarlett sentì il nodo all'addome sciogliersi e si raddrizzò. Avrebbe dovuto parlarne?

"Lei è..."

"Cosa ti spaventa?"

"Forse avevate ragione.." sospirò tristemente Scarlett, mentre si lasciava cadere al suo solito posto, con i volumi in grembo. Loki imitò i suoi movimenti accovacciandosi lì vicino.

"Cosa vi aspettate dall'udienza di Odino?", gli chiese Scarlett, cambiando discorso. Aveva sentito dai pettegolezzi di Fulla, che il Padre degli Dei, avrebbe emesso molto presto una sentenza sul prigioniero Loki. Le alternative erano poche, o lo avrebbe lasciato nei sotterranei per sempre, o... l'avrebbe condannato a morte. Un brivido le scosse la schiena al solo pensiero.

The Archer // Loki Laufeyson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora