capitolo 14

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Sakurako si sentì gelare. Da quanto tempo era lì? Aveva visto tutto?
Bastò vedere la sua espressione per avere la risposta. Il viso della signora Oriyama era una maschera di rabbia e disgusto.
Alle sue spalle vi era Misako, anch'essa con la stessa espressione della madre.
- Vai a controllare se arriva tuo padre - disse la donna a Misako.
Questa annuì, lasciandole sole.
Sakurako iniziò ad avere paura. Che cosa aveva in mente di fare? In quel momento erano loro tre in casa, suo padre era in cammino per tornare dal lavoro.
La signora Oriyama si voltò verso la giovane - sapevo che eri una grossa scocciatura ma mai avrei pensato che potessi essere anche pericolosa -
Quelle parole la gelarono - co... cosa... ? -
- Come ti sei permessa di mettere in pericolo la mia famiglia? - mormorò la donna avvicinandosi pericolosamente a Sakurako, rivelando un coltello nella mano destra - ti rendi conto di quello che hai fatto? -
Sakurako osservò spaventata il coltello, era completamente paralizzata dalla paura.
- Lui non è pericoloso - tentò di dire Sakurako - lui non... - ma non riuscì a finire la frase. La sua matrigna l'aveva appena accoltellata fra le costole.
Il dolore era lancinante, le levava il fiato.
- Quelle come te vanno eliminate - esclamò la donna infliggendo altre coltellate a Sakurako, ignorando le sue urla - sei sempre stata una palla al piede, l'unico legame che mio marito ha con quella donna -
Sakurako era agonizzante, sentiva dolore in tutto il corpo. Non riusciva quasi a respirare.
La signora Oriyama se la caricò in spalla e andarono verso il bosco.
- Non ti ucciderò - disse la donna - o almeno, non sarò io a farlo. Ti lascerò qui nella foresta e sarai il pasto di qualche demone. Sarebbe quasi sarcastico se fosse proprio il tuo mostro a trovarti e a divorarti -
"Lui non lo farebbe mai " voleva risponderle Sakurako ma la voce non le uscì. Dalla sua bocca vennero solo dei gemiti di dolore.
La signora Oriyama percorse qualche metro, poi si fermò e lasciò cadere a terra la ragazza, ancora sanguinante. Dopodiché si levò il suo haori pieno di sangue e lo gettò accanto a Sakurako.
- A tuo padre diremo che sei stata catturata da un demone - disse lei dandole le spalle - piangerà per un po' la tua morte ma passerà quasi subito. Ci penseremo noi a farlo star meglio - e sparì nella vegetazione.
Sakurako non riusciva a muoversi, sentiva il corpo intorpidito dal dolore. Faticava sempre più a respirare e sentiva tanto freddo.
Non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo, sapeva di non piacere alla sua matrigna ma mai avrebbe pensato che potesse arrivare a tanto.
Non solo l'aveva ferita brutalmente ma l'aveva anche condannata a una morte molto spiacevole. Tanti demoni amavano nutrirsi delle loro vittime mentre queste erano ancora vive.
" Spero di morire prima che giunga qualche demone" iniziò a sperare Sakurako ma un fruscio accanto a lei vanifico' ogni speranza.
Dal buio apparve un ragazzo e si avvicinò a lei, chinandosi per guardarla meglio. In una situazione migliore sarebbe rimasta a bocca aperta per la bellezza di quel giovane.
Dal fisico tonico e muscoloso, aveva una carnagione molto pallida. I suoi capelli sembravano argentei o biondo chiaro dorato e li portava con la riga alla sua sinistra, le parti più corte intorno al viso sembravano allargarsi su entrambi i lati intorno alla testa, curvandosi all'indietro con una ciocca lasciata sul viso per cadere tra i suoi occhi, mentre le parti più lunghe erano state lasciate a drappeggiare centralmente lungo la schiena in una spirale che si assottigliava.
Indossava un dolcevita rosso sangue con un disegno che faceva sembrare che la sezione tra il collo e la parte superiore del torace fosse coperta da una sostanza nera che sembra gocciolare leggermente lungo il suo corpo, lo stesso disegno ripetuto sui polsi e sulle mani , così come sulla piccola "macchia di sangue" circolare ornava il capo. Sotto, indossava un paio di pantaloni hakama dritti color marrone chiaro con un disegno gessato, i polsini visibilmente larghi, che allacciava con una cintura dorata sfumata di verde pallido, la fibbia d'argento brillante. I suoi occhi erano molto particolari, sembravano essere costituiti da una serie di toni pastello arcobaleno che svaniscono l'uno nell'altro mentre circondano le sue iridi e vi era inciso 'seconda superiore'.
Questo accarezzò il viso della ragazza, scostandole i capelli - povera piccola, guarda come ti hanno ridotta... che crudeltà rovinare un viso così bello -
Il demone si leccò le sue dita sporche di sangue - mmmh... che buon sapore -
Sakurako tentò di parlare - ti... prego... uccidimi... -
- Ucciderti? - ripeté lui fingendosi indignati - non potrei mai ucciderti! Se lo facessi, Akaza non me lo perdonerebbe mai! -
Quel nome attirò subito l'attenzione di Sakurako. Era ovvio che conoscesse Akaza, anche quel demone era una luna crescente.
- Pe... perché... sei... qui...? - tentò di domandargli la ragazza.
- Beh... Ero curioso di vedere il giocattolino di Akaza - rispose lui con un sorriso - sai, nel nostro mondo sei famosa! Non era mai successo che una luna demoniaca si legasse a un umano. Ho aspettato che lui non ci fosse per conoscerti... sai, lui non voleva saperne di farmi avvicinare, peccato che sia giunto tardi - aggiunse osservando le lacerazioni sul corpo di Sakurako - avrei potuto aiutarti! Vabbè, ti aiuterò in un altro modo - e si tirò su una manica.
Sakurako voleva chiedergli cosa avesse in mente ma la voce non le uscì più. Stava iniziando a farsi tutto buio e il dolore stava scomparendo.
"Sto morendo"
Sakurako chiuse gli occhi, ripensando ad Akaza. Sarà sicuramente a pezzi quando scoprirà la sua morte.
"Perdonami " pensò fra le lacrime quando all'improvviso qualcosa premette contro la sua bocca e un liquido bollente le invase la bocca. Nel momento stesso che le arrivò in gola, iniziò a bruciare.
- Bevi più che puoi - sentì in lontananza il demone - e cerca di sopravvivere. È molto raro che io elargisca così il mio sangue, quindi non morire -
" Il suo sangue? "
Sakurako si sentì malissimo, le bruciava tutto. Era come se il suo corpo cercasse di rigettare il sangue del demone e il  cambiamento che stava iniziando ad avvenire dentro di lei.
- Questa è la parte più dura - le disse il demone mentre Sakurako urlò dal dolore - ma i risultati valgono tutto questo -
La ragazza urlò fortissimo, squarciando il silenzio della notte, in preda all'incendio che aveva preso possesso del suo corpo. Dopodiché il buio.

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