capitolo 6

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Ormai era passata una settimana e mezza e Sakurako era guarita. Da qualche giorno aveva ricominciato a fare delle passeggiate nel bosco con la sorella, lieta che il periodo passato a letto non avesse vanificato gli sforzi precedenti.
Quel giorno il sole picchiava forte e Sakurako se ne stava sdraiata in veranda a guardare il cielo pensierosa. Erano due giorni che il demone non si era presentato e questo le dispiaceva.
Che cosa era successo? Perché non veniva più? Ormai si era abituata alla sua presenza.
Pensò che avesse le sue questioni da demone da svolgere, oppure andava a caccia... c'era anche una terza opzione ma a quella non voleva pensarci.
Una farfalla le si posò sul naso, strappandole un sorriso; amava tantissimo quegli animaletti, in particolar modo la loro metamorfosi. A volte sperava che anche lei prima o poi avesse la sua metamorfosi, che dallo stadio crisalide potesse diventare una splendida farfalla.
" Riuscirò a sconfiggere la mia malattia"
Il suo pensiero tornò al demone, ormai era diventato il suo chiodo fisso. Dopo la notte in cui aveva mostrato solo i suoi occhi, non si era più mostrato e questo infastidiva la ragazza. Perché doveva restare nascosto?
Aveva fantasticato molto sul suo aspetto, se lo immaginava come minimo di bell'aspetto, giovane, dai vestiti principeschi e i capelli lunghi. Era l'aspetto più consono per degli occhi dorati!
- Sorellona! - la chiamò Misako, interrompendo le fantasie di Sakurako - nostra madre ha preparato la merenda, te la porto? -
- No, arrivo subito - rispose Sakurako.

Il sole iniziò a tramontare e per Sakurako era diventato un rito assistere al suo fenomeno. Le piacevano molto i colori del tramonto ed era affascinata da come giungesse quasi subito la notte. Ormai aspettava quel momento sempre più impazientemente, aveva cominciato a preferire la notte al giorno.
Chissà se sarebbe venuto... Sakurako scrutò verso il bosco, sperando di sentire la sua presenza ma al momento non avvertì nulla.
"Non c'è ancora il buio necessario... "  pensò la giovane, sospirando.
Non aveva voglia di stare ad aspettare, era troppo impaziente e non riusciva a stare ferma. Aveva voglia di fare due passi, giusto per ingannare l'attesa.
"Potrei andare in quella radura" pensò fra sé, sorridendo.
Pochi giorni prima, durante le passeggiate nel bosco, lei e Misako avevano scoperto una piccola radura dove vi erano tantissime farfalle. Da quel momento quel posticino era diventata una tappa fissa.
" Farò presto, tanto non è molto lontana... appena giungerà la notte tornerò indietro"
Si alzò in piedi, scendendo in giardino e, con un'ultima occhiata per controllare che nessuno la vedesse, si avviò verso il bosco. Non voleva che si accorgessero della sua scampagnata, suo padre non voleva assolutamente che girasse da sola, soprattutto di sera.
" Potresti imbatterti in un demone" le ripeteva sempre "e la maggior parte prediligono le belle ragazze, saresti un pasto coi fiocchi per loro"
Sakurako sorrise a quel pensiero, tutti le ripetevano spesso di quanto fosse bella anche se lei non si reputasse come tale. Suo padre sosteneva che era uguale a sua madre, anch'essa molto bella. Da lei aveva ereditato gli occhi viola.
Percorse il solito percorso e giunse senza problemi alla radura. Era un posticino molto tranquillo, situato vicino a un fiume. Si sentì quasi delusa dal fatto che le farfalle non ci fossero ma in fin dei conti era normale, si stava facendo buio.
La ragazza si sdraiò a terra, vicino al fiume, guardando il cielo. In quella zona si vedeva abbastanza bene. Le prime stelle iniziarono a fare capolino mentre il buio della notte stava facendo il suo ingresso.
L'istinto le disse che era ora di rincasare prima che facesse del tutto buio, che già in quel momento poteva essere in pericolo, ma lo ignorò. Non aveva voglia di tornare a casa e poi si sentiva le gambe stanche, quel giorno aveva camminato più del solito e non c'era abituata.
"Potrei anche dormire qui"
Non sapeva quanto tempo fosse passato a guardare il cielo, sapeva solo che ormai si era fatta notte. Poco dopo avvertì la solita presenza, facendo sorridere la ragazza. A quanto pare, oltre a un buon udito aveva anche un ottimo olfatto.
All'improvviso sentì dei rumori alle sue spalle, si stava avvicinando qualcosa. Sakurako si mise subito seduta, col cuore a mille. Possibile che fosse lui? Si era finalmente deciso a mostrarsi?
Come paralizzata, Sakurako fissò davanti a sé, in attesa della comparsa degli occhi dorati.
Dai cespugli emerse una figura, togliendo il sorriso della ragazza.
Non era il suo demone.
Dall'aspetto grottesco e dalla pelle bordeaux, un demone uscì dalla vegetazione, osservando famelico Sakurako.
- Guarda guarda - disse questo con voce gutturale - ma che bella sorpresa-

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