capitolo 4

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Ormai erano passati quattro giorni da quando Sakurako si era ammalata; le somministravano spesso il decotto con le erbe medicinali e sembrava fare effetto. La febbre le era leggermente scesa e il suo respiro si era fatto un po' più regolare. Nonostante tutto, però, era ancora priva di sensi.
Sua sorella Misako la vegliava in continuazione, preoccupata che potesse peggiorare all'improvviso. Le teneva il panno umido sulla fronte e l'aiutava a prendere il decotto.
Si fece sera e Misako iniziò ad essere inquieta. Non riusciva a levarsi la sensazione di essere osservata e, nonostante il forte desiderio di tenere chiusi i fusuma per scrollarsi di dosso quella sensazione, preferì tenerli aperti per permettere alla sorella di respirare aria fresca.
Ogni tanto lanciava occhiate inquiete all'estarno, non riusciva a non pensare alla cesta di erbe medicinali che aveva trovato accanto a Sakurako. Chi poteva avergliele portate?
Suo padre, quando le aveva viste, era scoppiato in lacrime ringraziando gli dei e aveva subito preparato la tisana per la figlia. Non gli importava chi le avesse portate, grazie a quel gesto sua figlia aveva delle possibilità in più di sopravvivere.
- Misa... -
Misako si voltò subito, riempiendosi di gioia nel vedere la sorella aprire leggermente gli occhi.
- Sakurako! Meno male! - esclamò  lieta mentre le lacrime iniziavano a far capolino - come stai, sorellona? -
- Uno schifo... - mormorò flebilmente Sakurako - che è successo? -
- Hai avuto una ricaduta - le spiegò subito Misako - avevi la febbre altissima e respiravi malissimo! Temevamo che... - ma non riuscì a concludere la frase, scoppiando a piangere.
Sakurako le prese la mano - va tutto bene -
- S... si - rispose Misako - Padreeeee! Sakurako si è svegliata! - aggiunse con un urlo.
Tempo due secondi e il signor Oriyama giunse subito nella stanza, ansimante.
- Sa... Sakurako... -
- Padre - lo salutò Sakurako con un debole sorriso.
- Figlia miaaaaaa - urlò il padre gettando le braccia al collo della figlia, abbracciandola stretta a sé - grazie al cielo stai bene! -
- Padre... non... respiro... -
Il signor Oriyama allento' la stretta - scusami, Sakurako! È che ero così preoccupato... eri messa così male... grazie agli dei ti abbiamo preso in tempo! -
- Perdonami, ti ho fatto preoccupare -
- Ma no, tranquilla - fece subito suo padre - l'importante è che stai bene! Se solo riuscissi a scoprire chi ha portato quelle erbe, lo ringrazierei a vita. Sono in debito con questa persona! Vado a ringraziare gli dei per questo miracolo!! - ed uscì dalla stanza, andando a informare sua moglie.
Sakurako osservò la sorella - mi sono persa qualcosa? -
Misako si fece seria - la sera che ti sei ammalata, è venuto il dottore a visitarti e ci aveva elencato delle erbe mediche che sarebbero servite per curarti ma dovevamo aspettare il mattino per andare dalla signora Kamishiro. Poco più tardi ho sentito un colpo venire da qui e sono accorsa - si fece pensierosa - non vi era nessuno a parte tu, eri completamente da sola. Accanto a te vi era un cesto con le erbe che servivano per curarti. Non abbiamo idea di chi sia stato. Chiunque fosse deve essere stato estremamente veloce, non l'ho nemmeno visto scappare -
Sakurako sgranò gli occhi, restando senza fiato - davvero? -
- Già... - mormorò Misako - tra l'altro, quando dovevo allontanarmi dalla tua camera alla notte, mi sentivo inquieta. Non riuscivo a tornare indietro per venire da te... roba di pochi minuti ma è stato terribile. Mi sentivo come paralizzata -
Sakurako non rispose, si limitò a voltare il viso verso l'esterno.
- Ora cerca di dormire - disse Misako accarezzando la sorella - hai bisogno di riprenderti -
- ok - le rispose Sakurako e chiuse gli occhi, riaddormentandosi quasi subito.
Misako le accarezzò i capelli, lieta che la sorella si fosse ripresa ma qualcosa non tornava. Aveva il forte dubbio che Sakurako sapesse chi le aveva portato quelle erbe, sennò perché avrebbe sorriso quando si era voltata a guardare il giardino?

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