Nella stanza calò il gelo. L'apparizione di Sakurako li aveva pietrificati.
Il signor Oriyama si alzò e corse ad abbracciare la figlia - Sakurako, figlia mia adorata! Per fortuna stai bene! Temevo che il demone ti avesse ucciso! -
La ragazza ricambio' l'abbraccio del padre - è questo quello che ti hanno detto? Che sono stata catturata da un demone? -
Il signor Oriyama era confuso per quelle parole - ce... certo. Perché, non è andata così? -
Lo sguardo di Sakurako si gelo', posandosi sulla matrigna - non lo so, perché non lo chiedi a lei? -
Il signor Oriyama osservò la moglie, sempre più confuso, notando l'espressione sconvolto della donna.
- Shiori, di cosa sta parlando? -
La donna si alzò di colpo - tu non dovresti essere qui! Eri ferita gravemente, dovresti essere morta! - le urlò addosso.
L'uomo sobbalzò a quelle parole, iniziando a capire il loro significato.
- Che... che cosa hai fatto... ? - sussurrò lui sconvolto.
- Ho dovuto farlo! - si giustificò la signora Oriyama - ha portato un demone in casa nostra! L'ho fatto per proteggere la nostra famiglia! -
Il signor Oriyama cadde a terra, sotto shock. Non riusciva a parlare. Dalla sua voce ne uscivano dei deboli gemiti.
- Per proteggere la tua famiglia... - ripeté Sakurako dolcemente - sai, dovresti dire tutte le parole esatte. Di come mi hai sempre considerato un peso... o di come incatenavo mio padre al ricordo di mia madre -
A quelle parole, i capelli di Sakurako si mossero ad una velocità spaventosa, unendosi e dando vita a un tentacolo. Agguantò al volo la sorella Misako e la portò dietro di sé, tenendola sospesa nel vuoto.
La seconda Oriyama cacciò in grido mentre il marito si portò le mani alla bocca. La sua bambina era diventata un demone.
- Sa... Sakurako... - balbettò la sorella mentre si dimenava - ti prego... lasciami andare... -
La ragazza osservò per un attimo la sorella con espressione neutra - e perché dovrei? Tu mi hai abbandonato mentre tua madre mi stava pugnalando -
- Non sapevo cosa aveva in mente di fare - urlò la ragazzina - te lo giuro, non lo sapevo! Pensavo che voleva punirti -
- Lasciala andare! - urlò la donna - lei non c'entra niente! -
Sakurako sorrise alla matrigna, provocandole un brivido lungo la schiena - questo lo dici tu. Dal mio punto di vista, anche lei è coinvolta. Tu hai cercato di "punirmi" perché ho fatto amicizia con un demone ed hai colto la palla al balzo per liberarti di me. Ora tocca a me punirti... - aggiunse sogghignante mentre strinse la stretta sul collo della sorella, spezzandoglielo.
- Ops, si è rotta - esclamò con finta sorpresa Sakurako, lasciando cadere a terra il corpo di Misako.
- NOOOOOO - urlò la signora Oriyama, gettandosi a terra.
Il signor Oriyama era sempre più sotto shock - che... che cosa sei diventata...? Tu non sei così -
Sakurako scrollò i lunghi capelli neri - ringrazia tua moglie per quello che sono. Se non fosse stato per un demone, sarei morta per colpa di quella donna! Non ricordo perché l'ha fatto, forse gli facevo troppa pena, ma mi ha mostrato più umanità lui che lei! -
Il signor Oriyama iniziò a piangere, pensando alla sofferenza che sua figlia aveva provato per colpa di Shiori.
- Non mi pento di quello che ho fatto - urlò la donna - se potessi lo rifarei, però uccidendoti questa volta! Sei sempre stata un peso per la nostra famiglia, proprio come tua madre! -
Sakurako smise di sorridere - cosa? -
La signora Oriyama sorrise crudelmente - già, non puoi ricordartelo. Eri troppo piccola. Tuo padre ha sempre considerato un peso la malattia di tua madre, basta pensare che nei suoi ultimi giorni di vita era con me anziché essere al suo capezzale. Quando è morta è stata come una liberazione per lui, soprattutto per me che potevo stare al suo fianco! Se era amorevole con te, era solo perché si sentiva in colpa per... - ma non finì la frase. Sakurako la uccise senza tanti sforzi.
- È vero? - sussurrò Sakurako in tono spettrale ancora rivolta al corpo della donna- ciò che ha appena detto? Della mamma, su di me... -
Il signor Oriyama iniziò ad essere veramente spaventato - tesoro mio, cerca di capire... tua madre era malata, io ero giovane... non ce la facevo a vederla così, è stata una debolezza... non sai quanto me ne sia pentito non essere stato con lei fino in fondo... -
- Quindi... - disse Sakurako mentre prese suo padre per il collo coi suoi capelli - hai pensato bene di riscattarti con la mia malattia? Eri amorevole con me perché ti sentivi in colpa? -
- No... - balbettò suo padre - Sakurako, non è così... -
- Sakurako non c'è più - sussurrò Sakurako lanciandogli uno sguardo gelido, zittendo suo padre - il mio nome è Hime - e uccise l'uomo con un colpo secco.
Gettò il corpo accanto a quello della donna, guardandoli con disgusto. Quanto era ingenua, pensava che la sua famiglia l'amasse e invece era solo un peso per loro.
"A volte gli esseri umani possono essere peggio dei demoni" le aveva detto qualcuno, non ricordava chi ma non le importava più. La sua vita umana era finita.
Si avvicinò ai corpi, in preda alla fame e con la spiacevole sensazione di aver scordato qualcosa di estremamente importante.
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Portami con te
FanfictionSakurako è una giovane fanciulla del periodo taisho che, nonostante il suo debole stato di salute, è dotata di una una grande forza di volontà e l'incontro con Akaza, Terza luna crescente delle Dodici Lune Demoniache, le cambierà per sempre la sua v...