Capitolo II

26 3 2
                                    

E' il gran giorno e sono super contenta all'idea di entrare ad Hogwarts e di conoscere i miei nuovi compagni.

E' una bella giornata, dalla finestra di camera mia si intravede il cielo cobalto con un bel sole. Adesso devo solo alzarmi e prepararmi.

Salto giù dal letto, apro la finestra e prendo una bella boccata di aria fresca. Controllo i bagagli e come primo giorno opto per un pantaloncino bordò non troppo corto e una t-shirt semplice nera, i capelli li lascio sciolti perché fortunatamente a questo lavaggio i miei ricci sono venuti piuttosto bene e siccome non mi piace truccarmi, lascio i miei occhi smeraldo puliti. Ok, sono pronta. Apro la porta e mi giro dando un ultimo saluto alla mia camera per la quale provo già nostalgia. Nel guardarla mi rendo conto di star dimenticando il mio gufo e la sua gabbia appesa vicino alla finestra. Presi! : Ora sono davvero pronta!.

I miei genitori lavorano sempre,per questo li ho salutati ieri sera e quindi posso tranquillamente trasportarmi alla stazione 9 e ¾. E' un po' strana come stazione, ma so già il trucco. Mi hanno detto come arrivarci i miei ex professori che hanno fatto la scuola, ai loro tempi, lì.

Una volta arrivata, tengo stretto il carrello con i bagagli e vado a passo accelerato verso il famoso muro. Sono entusiasta e mi carico di adrenalina nella piccola rincorsa che prendo, quando, dinanzi a me compare il già noto ragazzo biondo che sto per investire. E' davanti a me con le mani avanti per impedirmi di continuare, d'istinto gli lancio un'occhiataccia interrogativa accompagnata dalle mie parole:

-"Cosa diavolo stai facendo?",

lui: -"Ciao anche a te eh", sono nervosa e rendendosene conto continua : -"Sciocca non è questo il muro" . Mi faccio tutta rossa e che figuraccia pt.2 .

Gli faccio : -"Ma sei sicuro?", e lui ridendo fa :

-" Si, e se non ci fossi stato io adesso avresti un bernoccolo in fronte oltre che la figuraccia"-.

-"Suppongo che allora dovrei ringraziarti"-

e lui:"Per ora mi basterebbe che mi liberassi da qui"- .

E mi rendo conto di starlo intrappolando tra il carrello e il muro, così indietreggio e lui mi viene vicino suggerendomi di seguirlo. Istintivamente gli chiedo:

-"Mi hai riconosciuta?",

e lui: -"Ti ho riconosciuta e sapendo che eri nuova ti volevo risparmiare l'umiliazione...ma a pensarci bene non sarebbe stato male vederti lì impacciata" dice sorridendo.

Io comincio a guardarmi intorno vedendo genitori che salutano il proprio figlio, qualche pianto dei fratelli e tutto il caos generato dalla stazione. Lui mi guarda quasi affascinato dal mio stupore.

MI CREDI?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora