CAPITOLO 4

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A casa rimasi in silenzio per la maggior parte del tempo, avevo la testa tra le nuvole. I miei pensieri erano indirizzati alle parole di Thomas. Speravo vivamente che si stesse sbagliando.

Mia madre stava riempiendo i piatti, e io, Courtney e mio padre ci accomodammo a tavola. Ero affamato.

"Adam, oggi sono andata in camera tua per prendere i vestiti scuri da lavare e ho notato che non c'è la tua giacca di pelle" mi disse mia madre,

"ah ce l'ha una ragazza" si intromise mia sorella, io la guardai male e lei mi fece la linguaccia.

"una ragazza?" chiese con un tono curioso, vidi anche mio padre interessarsi all'argomento mentre io volevo sprofondare.

"ha passato tutta la sera  della festa a scuola con lei" si divertiva Courtney.

"addirittura, spero almeno che non abbia 14 anni" disse riferendosi alle compagne di scuola di mia sorella,

"ma no! Non è della sua età. E comunque, non vi riguarda" continuai. Mia madre fece un ghigno e mia sorella rideva, vi giuro, avrei voluto fargliela pagare.

Verso le quattro presi la macchina e guidai fino a casa di Jude. Non potevo rimanere con il dubbio. Avevo le mani sudate, tremavano anche. Mi sentivo come se non conoscessi Jude, alla fine, è sempre difficile parlare di sentimenti con qualcuno, anche se quel qualcuno è la tua migliore amica da più di 10 anni.

Suonai il citofono e mi aprì sua madre.

"ciao Adam, cerchi Jude?"

"sì, è in casa?"

"si entra, è in camera sua".

Salì le scale, percorsi il corridoio e prima di girare la maniglia feci retromarcia per due secondi poi andai.

"Adam? Che ci fai qui" mi guardò,

"perché? è molto strano?" abbozzai un sorriso,

"nono...ecco non mi aspettavo la tua visita"

Mi sedetti sul letto accanto a lei.

"beh che c'è?" arrivai al punto. Lei mi guardò come se sapesse già dove volevo arrivare.

"è tutto ok"

"è inutile che fingi con noi, ti conosciamo da troppo tempo" le misi una mano sulla spalla.

"non lo so, mi ha innervosito vedervi con loro. Non ti so spiegare il motivo ma è così. Non voglio che pensiate che io sono gelosa e che non mi vada bene il fatto che usciate con altre ragazze. Io sono solo un'amica e come io esco con altri, siete liberi di farlo anche voi" continuò "è stata una reazione esagerata, mi dispiace"

"a prescindere da quello. È vero che siamo stati sempre noi tre e rimarrà cosi per sempre. Però questo non ci deve precludere di fare nuove amicizie. Loro sono qui in vacanza e sono molto simpatiche. Mi piacerebbe che tu le conoscessi."

"lo farò", non mi sembrava molto convinta, decisi a quel punto di buttare la bomba.

"quindi è tutto apposto? Non è che dentro di te è cambiato qualcosa? Cioè provi qualcosa?" ero in estrema difficoltà.

"ma che dici Adam! assolutamente no! È come ti ho detto prima. Siamo stati sempre noi tre e so che in un certo senso è sbagliato ma il fatto di conoscere altre persone nella mia testa è come se ciò che abbiamo già non ci basta più, ha perso importanza", si drizzò portandosi le ginocchia al petto. Jude è sempre stata una ragazza molto insicura. Da piccola a scuola le altre ragazze la escludevano, non riusciva a fare amicizia con loro. Anche crescendo spesso le cose con i ragazzi non andavano e tutto ciò le ha lasciato delle insicurezze addosso. Io e Tom per lei siamo un porto sicuro, dove può essere sé stessa, siamo una squadra.

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