CAPITOLO 14

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L'indomani Camille, Antoine e Taylor partirono verso l'ora di pranzo e mi sembrava giusto andare a casa loro per l'ultimo saluto. I suoi genitori mi abbracciarono ripetendomi minimo trenta volte di star attento a Joanna e di tenerla sott'occhio. Anche Taylor mi abbracciò e non immaginavo che in futuro avrebbe potuto mancarmi. Era una persona dolce, amabile e si vedeva che ci teneva a Jo e alla sua famiglia. Mi avrebbe fatto piacere che rimanesse, ma ci aveva spiegato che aveva delle ultime cose da ultimare per il College e che, soprattutto, le mancavano suo padre e il suo fidanzato. Anche Thomas e Jude vennero per salutare Taylor. Avevo accennato alla partenza il giorno prima ma non mi avevano detto che sarebbero venuti.

Mi meravigliai molto nel vedere Jude molto dispiaciuta e con gli occhi lucidi. Parlavano di tutto, e anche se era passato poco tempo avevano legato molto. Anche Taylor era molto dispiaciuta e quando si abbracciarono si misero a piangere entrambe, però non vedevano l'ora di rincontrarsi poche settimane dopo nella stessa università.

In effetti Jude, da quando era piccola, ha avuto sempre noi come migliori amici. All'elementari non legava molto con le altre bambine, lo stesso alle superiori ma non le è mai pesata questa cosa perché si è sempre trovata benissimo con noi e ci dicevamo sempre che c'era un legame importante e che ci sentivamo a casa quando eravamo insieme.

Finito di caricare l'auto i genitori di Joanna montarono su, mentre Taylor stava finendo di salutarci.

"beh alla prossima" disse intristita,

"il prima possibile facciamo una reunion tutti insieme" disse Thomas,

"certo" rise leggermente Taylor incamminandosi verso la macchina. Quando partirono sventolammo tutti la mano per salutare l'auto in partenza fino a quando non sparì totalmente. Questi momenti mi mettevano sempre una tristezza incredibile.

Joanna ci invitò ad entrare in casa e noi la seguimmo.

"sono quasi le due meno un quarto, avete mangiato?"

"mmh veramente no" rispose Tom,

"neanche io" aggiunse Jude.

"allora cucino qualcosa".

Andai dietro la cucina per aiutarla, mi lavai le mani mentre lei si legò i capelli.

"che possiamo cucinare?" mi chiese mettendosi un dito sul mento pensierosa.

"credo di avere del pollo"

"facciamo un insalata di pollo?" proposi,

"scherzi? Ho fame!"

"allora, facciamo il pollo al forno e friggo le patatine oppure pasta pomodorini, pollo e qualcos'altro".

"a me va bene qualsiasi cosa".

Poi rivolse la domanda anche agli altri e ricevette la stessa risposta.

"ok facciamo entrambe le cose". Risi alla sua affermazione.

Prese il pollo e lo sistemò nella teglia, poi tagliò un pezzo per usarlo nella pasta. Io tagliai i pomodorini e poi frugai in frigo per trovare qualcos'altro da aggiungere.

"ti vanno i funghi nella pasta?"

"certo" mi rispose.

"non sapevo sapessi anche cucinare" scherzai,

"che ti credi? So fare tutto io".

"mmh" mi fece la linguaccia e continuò a manovrare il pollo.

Tutto ad un tratto poi, mi venne in mente una cosa e le chiesi "ti piacciono gli spaghetti pesto e gamberetti?".

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