CAPITOLO 11

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La prima cosa che feci appena tornato a casa è stata inviare le richieste di ammissioni ad alcuni college. Avevo degli ottimi voti e ottime referenze e per me sarebbe stato semplice entrare dovunque. Il problema erano le tempistiche, molti posti e borse di studio erano stati già assegnati e speravo in almeno un riscontro positivo.

Parlare con Joanna mi aveva fatto bene, nessuno prima mi aveva mai parlato così a tal punto da aprirmi gli occhi. Tutto ciò che aveva detto era giusto e nel profondo ero consapevole di ogni cosa, solo che non ero abbastanza forte per crederci. Lei mi dava quella forza.

Ho aspettato l'orario di pranzo per riferire la grande notizia ai miei. Desideravo ci fosse anche Joanna, ma non volevo che si creasse un'atmosfera imbarazzante nonostante lei mi avesse detto che le avrebbe fatto piacere conoscere i miei genitori un giorno;
Mia madre riempì i piatti e li mise a tavola, nel frattempo mio padre era impegnato a sfogliare le pagine del giornale. Non vedevo l'ora di dirlo, sarebbe stata una sorpresa per tutti soprattutto per papà, ormai si erano rassegnati al fatto che non andassi più al college.

Mia sorella aveva cominciato a raccontare come era andata la sua giornata al mare con le sue amiche, mia madre l'ascoltava mentre mio padre era ancora assorto sul giornale. Non sapevo se era il momento giusto ma mi alzai in piedi e tutti si girarono a guardarmi straniti.

"ho una cosa da dirvi" cominciai nervoso "ho fatto domanda." diretto. Mia madre sbarrò gli occhi e mio padre poggiò il giornale, potevo intravedere un mezzo sorriso.

"era ora" proseguii con uno stridulo, mia madre.

"ce l'hai fatta" mi sorrise Courtney. Infine mio padre mi abbracciò. In quel momento ho provato veramente una soddisfazione immensa e un senso di gratitudine nei loro confronti per non aver mai smesso di credere in me.

Il pranzo proseguii molto bene tra mille domande. Cominciarono a chiedermi quali college avessi scelto, se avessi pensato all'alloggio e a tutto il resto. In realtà non avevo pensato a niente di tutto ciò, preferivo aspettare la risposta. In caso non mi avessero preso era inutile anche solo pensarci.

***

Finalmente era arrivata la fatidica sera ed io ero nervoso da morire senza un motivo preciso. Ci eravamo messi d'accordo per andare da Clucky il re delle piadine tutti insieme, io, Jude, Thomas, Joanna e Taylor. Secondo me era il posto adatto per conoscerci meglio, semplice, accogliente e non impegnativo. Thomas e Taylor si conoscevano già, il problema era Jude che dopo essere scappata dalla spiaggia dopo averle viste non aveva fatto una bella impressione.

Joanna mi ripeteva sempre che le faceva piacere conoscerla e che non le sembrava antipatica. Capiva il suo 'sentirsi minacciata' perché eravamo amici da sempre e per lei era strano vederci divertirci con qualcun altro anche senza di lei. Mi disse che era capitato anche lei una volta e che era normale. Era anche per questo che mi piaceva tanto, il suo essere comprensiva con tutti.

Chiamai Jude per chiederle se era ancora d'accordo su questa uscita di gruppo e mi ribadì che non c'erano problemi, era ora che gliela presentassi. Mi aveva fatto tantissimo piacere sentirglielo dire e non vedevo l'ora. Per me Jude e Thomas erano come fratelli, parte integrante della mia famiglia. Far conoscere la mia ragazza e avere la loro approvazione era fondamentale per me quanto l'approvazione dei miei.

-la mia ragazza-, adoravo dirlo. In realtà non avevamo mai parlato di questo, ma per entrambi eravamo una coppia a tutti gli effetti e quindi non c'era bisogno di specificare. Non sapevo come sarebbero andate le cose dopo che sarebbe partita, a dire il vero non mancava neanche molto ma sapevo di molte coppie che vivevano la loro relazione a distanza, alcune ce la fanno, altre no ma io sentivo che tra me e Joanna c'era qualcosa di forte che non avevo mai provato prima che poteva sopravvivere a tutto.

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