Capitolo 2

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- Che hai fatto sabato sera alla fine?- mi chiede Eve, mentre addenta il croissant caldo che ho appena portato dalla forneria vicino.
- Sono andata a quella festa che ti dicevo - le ricordo, dopo aver posto la tazza del cappuccino sul bancone della cucina.
- Oh giusto, come è andata? - domanda, fingendo curiosità, quando in realtà sento dalla sua voce un pizzico di malinconia.

Conosco Eve da quando sono piccola e riesco a riconoscere il suo umore da un semplice sguardo o da una sola espressione.

- Bene - mi limito a rispondere per non rigirare il coltello nella piaga, ma la ragazza dai lunghi capelli biondi continua a insistere - C'era qualcuno di interessante? -
Sospiro prima di gettare la spugna - Alcune modelle, amiche di Cindy e qualche calciatore del PSG -.
- No okay questo è ingiusto. Voglio anche io avere la tua vita - esordisce, poggiando rumorosamente il bicchiere contenente del succo sul piano in marmo e facendo diventare gli occhi azzurri due piccole fessure.

Sorrido alla sua reazione. È troppo impulsiva.

- Odio mia madre per avermi costretto a fare il tirocinio da lei - sbuffa, incrociando le braccia davanti al seno prosperoso, coperto da un top a fascia striminzito.
Mi avvicino al suo viso, poggiando i gomiti sul tavolo, in modo da spostare il busto verso di lei e dirle con estrema calma - Eve, rilassati - per poi riprendere, dopo il suo roteare degli occhi - Sai come la penso: in un contesto così hai più possibilità di emergere rispetto a me, che sono una tra un miliardo -.

La madre di Eve le ha proposto di aiutarla con l'azienda di famiglia, un marchio piccolo certo, ma pur sempre di alta qualità. Eve con il suo talento potrebbe tranquillamente farsi spazio tra i pochi dipendenti, mentre io per quanto possa essere brava e ambiziosa, sarò sempre coperta da un brand. I miei lavori non verranno mai alla luce sotto il mio nome.

- Non fingere che io stia meglio di te - punta il dito in modo minaccioso, anche se non è credibile. So quanto in realtà sia felice per me, vorrebbe solo condividere tutto ciò con la sottoscritta, come abbiamo sempre fatto.
- Sei tu quella che sta facendo la bella vita, non io. Sei tu quella che incontra calciatori famosi - continua, mentre nella mia testa riaffiora il ricordo di quella sera passata in compagnia di Kylian Mbappé.
Non ho ancora raccontato nulla.

- Ehi bellezze, che si dice? - annuncia la voce di Brigitte che è finalmente uscita dal bagno della sua casa.
- Oh nulla di che, solo che Chloé è andata a una mega festa con calciatoti, modelle, attori e io a casa - racconta Eve con tono arrabbiato alla ragazza dai capelli neri.
- Oh andiamo Eve, non te la passi male neppure tu con le sfilate di tua mamma - ribatte immediatamente l'altra mia migliore amica dai tempi dell'asilo, dagli occhi a mandorla e la carnagione leggermente olivastra.
- Brigitte non iniziare pure tu - minaccia nuovamente la bionda che dal nervoso il suo pallore diventa rossore.

Adoro passare del tempo con loro, malgrado possano avvenire battibecchi come questi. Sono la mia famiglia da sempre e senza di loro non sarei arrivata dove sono ora.

- Beh a proposito di feste, settimana prossima c'è un gala e indovinate un po' chi è stata chiamata per il catering? - annuncia soddisfatta Brigitte, sedendosi sull'isola della cucina arricciando il suo naso a punta.

Brigitte ha aperto un'attività di alta pasticceria qui in città dopo aver finito il suo percorso di studi. Sono orgogliosa di lei per aver rinunciato a non so quante serate per realizzare il suo sogno con solo le sue finanze, facendo la gavetta per anni.

- Ma è magnifico B - mi congratulo con lei, abbracciandola forte e facendo unire i nostri capelli scuri in un tutt'uno.
- Ecco vedete, tutti avete buone notizie tranne me - porta le mani al cielo Eve, prima che venga di nuovo rimproverata da Brigitte che è la più razionale del gruppo - Quando la smetterai di fare la melodrammatica? -

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