Capitolo 30

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Chloé Blanc

Mi siedo sui sedili in pelle del jet privato che Kylian ha prenotato per arrivare nell'isola Greca in cui trascorreremo una quindicina di giorni.

Pensare che festeggerò il mio compleanno in quel paradiso terrestre, mi manda in fibrillazione.
Non ho mai avuto l'occasione di visitare Mykonos e poterlo fare con Kiki è strabiliante.

Non potrei sentirmi meglio in questo periodo, tra il lavoro, la sfilata e il mio fidanzato che mi fa sentire la ragazza più amata del mondo.

- Vuoi che chieda di abbassare l'aria condizionata? - mi domanda Kylian, seduto esattamente di fronte a me, vedendo il mio corpo infreddolito tremare sotto la coperta che ho deciso di utilizzare per sentire più caldo.

Sorride di gusto, vedendo il mio capo fare un cenno di assenso - Solo tu puoi avere freddo il 4 luglio con trenta gradi all'ombra - ironizza, sfoderando il telefonino dai suoi pantaloni per immortalare la scena.

Ora che finalmente siamo usciti allo scoperto è bello vedere come ogni occasione sia buona per pubblicare fotografie in mia presenza che mandano in delirio metà popolazione femminile e la maggior parte dei giornalisti che prendono la palla al balzo per scrivere l'ennesimo articolo.

Usciti finalmente allo scoperto Kylian Mbappé e Chloé Blanc: sono ufficialmente fidanzati.
La notizia è partita proprio dai diretti interessati il giorno della sfilata della giovane stilista, che non ha avuto alcun tipo di imbarazzo nel baciare sul Red carpet il calciatore che è tornato anticipatamente dopo la sconfitta a Wembley per assistere al grande giorno della compagna.
E a quanto sembra la relazione va a gonfie vele, considerando gli avvistamenti e le quantità di foto postate suoi rispettivi social.

Questo uno dei tanti articoli sul nostro conto, che se fino a qualche tempo fa mi turbavano, ora come ora ne sono contenta. Sono felice di sapere che tutti sappiano di noi, che tutti sappiano che Kylian è davvero mio.

In poche ore arriviamo all'aeroporto da cui prendiamo un taxi per raggiungere la villa.
Nel momento in cui varchiamo la soglia di quella splendida casa, rimango pietrificata.
È costituita da due piani: il superiore composto da almeno altre quattro camere oltre la nostra, con ognuna un bagno privato; mentre al piano terra si estende un enorme salotto open space, le cui vetrate si affacciano sulla piscina privata a sfioro che sembra riconnettersi con il mare sullo sfondo.

Non ho il tempo di realizzare ciò che miei occhi stanno vedendo, che una presa decisa mi solleva da terra fino a farmi precipitare in acqua.

- Ti odio - urlo nel momento in cui riemergo, mentre fisso la figura di Kylian sul bordo della piscina, per poi buttarsi anche lui insieme a me completamente vestito.
- Io ti amo invece - annuncia quando arriva a pochi millimetri dal mio corpo che viene immediatamente stretto tra le sue braccia muscolose.
- Certe volte non ci credo ancora - sputo fuori ciò che mi ronza per la testa da quando abbiamo iniziato questa folle relazione, che non avrei mai creduto di poter intraprendere. È proprio vero che tutto è possibile e gli ultimi mesi ne sono stati la prova.
È così bello stargli accanto.

- Va tutto bene? - chiedo nel vedere il suo solito viso pensieroso, che ultimamente sta mostrando troppo spesso e credo di saperne la ragione.
- Nulla, perché? - ribatte innocentemente, facendo spallucce.
- Kiki, ormai ti conosco - inclino leggermente la testa, mentre le mie mani sono ancora fisse attorno al collo.

Sbuffa leggermente e prende un respiro prima di dire ciò che aspettavo di sentire da quando è tornato dagli Europei - Non riesco a togliermi dalla testa quella partita -.
È stato talmente preso a farmi stare bene e a supportarmi, che ha messo da parte le sue preoccupazioni.

È come se fosse successo ieri: ho ancora impressa nella mente la scena delle sue lacrime sul volto disperato a casa mia; le sue parole di quel giorno sono ancora una pugnalata al cuore - Ho deluso tutti. Ho deluso te - aveva detto.

- Kiki è passata una settimana, ti prego basta - gli accarezzo il viso con una mano per cercare di rincuorarlo, ma so che è tutto inutile.
- Ieri mi ha chiamato mio papá - inizia abbassando lo sguardo e so che questo vuole solo dire cattive notizie in vista.
- Il Real Madrid ha fatto un'offerta - incastra gli occhi nei miei per vedere la reazione e per quanto vorrei essere di ghiaccio in questo momento, non è così.

Ricordo ancora la seconda volta che ci siamo visti che mi aveva accennato il fatto che forse il PSG non gli avrebbe rinnovato il contratto, ma mai avrei creduto che questo potesse diventare un mio problema.

Un nodo in gola inizia a farsi sentire e gli occhi sembrano essere pesanti e colmi di lacrime.
Madrid, questo a quanto pare è il nostro destino.
Tutto tra noi è nato a Parigi, nella nostra città e mai avrei pensato di dover pensare di trasferirmi o peggio, lasciarci già per la distanza nel caso in cui io decida di restare in Francia.

- Dimmi che ci penserai - cerco di formulare una frase di senso compiuto senza piangere, mentre mi stringo ancora di più a lui - Promettimi che prenderai in considerazione l'idea di restare qui - insisto, mentre lui annuisce prima di darmi un bacio passionale.

Non posso lasciare tutto. Non ora che sto costruendo il mio futuro e che ci sto riuscendo. Manca un anno alla mia laurea e non posso andarmene così, me ne pentirei per sempre.

Cerco di respirare profondamente per scacciare via l'ansia che mi ha procurato quella notizia. Voglio solo godermi questa vacanza e il mio imminente compleanno, voglio vivermi al meglio tutto questo tempo con Kiki che potrebbe essere l'ultimo.

Scusate se non ho più aggiornato, ma ero presa con degli esami.
Questo capitolo è un po' corto, ma era necessario per i prossimi.

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