Capitolo 19

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Chloé Blanc

Da quando Kylian è partito, mi sto completamente dedicando al lavoro.
Sono riuscita ad ultimare tutti i capi per la collezione maschile e femminile con largo anticipo, ora manca solo da rifinire tutti i dettagli e rivedere i difetti di ogni singolo capo.

Per questo motivo ho deciso di iniziare ad incontrare qualche componente della famosa lista di persone che hanno chiesto espressamente un mio abito.
Considerando il poco preavviso, ho dovuto optare per dare la precedenza a coloro che hanno la possibilità di presentarsi in laboratorio a Parigi.

Uno tra questi è William Sami Étienne Grigahcine, meglio conosciuto come Dj Snake.
Famoso disc jockey a livello internazionale di origini parigine e algerine, estremamente legato a questa città e a tutto ciò che la riguarda, come la squadra del PSG.
Ho avuto, in effetti, modo di conoscerlo a qualche evento o festa a cui è stato invitato da Kylian, da Ney o dagli altri compagni che lo considerano uno di loro.

Lo attendo alla mia postazione, mentre osservo la foto ritraente Kylian con un po' di malinconia.
Sono passati solo un paio di giorni, eppure non riesco a non pensare a quanto sarà difficile questa lontananza che ci separerà per tutta la durata degli Europei senza mai poterci vedere, considerando che la squadra deve rimanere concentrata sull'obiettivo.

- Chloé che piacere rivederti - mi risveglia dai pensieri la voce profonda dell'alto ragazzo che sovrasta decisamente la mia figura.
Mi stampa un bacio sulla guancia, avvicinando il suo viso, perennemente contratto, al mio.
I suoi occhi sono coperti come sempre da un paio di occhiali neri, in tinta con la maglia che indossa che mette in mostra le sue spalle larghe.
- Ciao William, anche per me - ricambio con un sorriso sincero.

Malgrado non ci sia molta confidenza, quando c'è l'occasione di incontrarci casualmente, è sempre un piacere passare del tempo insieme.
Ci siamo sempre ripromessi di uscire a bere qualcosa un giorno o l'altro, ma il fatto che cambi Paese ogni settimana per suonare, ha reso tutto molto più difficile.

Il colloquio abbastanza informale non porta a grandi risultati, in realtà, considerando che William pare non avere le idee molto chiare sulla tipologia di abito che desidera.
Il suo stile prettamente streetwear mi ha sempre fatto impazzire e per questo è difficile trovare un capo che si adatti alla sua personalità eccentrica.

- Questi disegni sono tuoi? -  chiede scrutando i bozzetti appesi alla bacheca di fianco al tavolo bianco e dopo il mio assenso si complimenta
- Sono spettacolari - analizzandone uno ad uno.
- Grazie, tra poco avrò la sfilata per la mia prima collezione -  dico avvicinandomi alla sua figura decisamente più grande della mia - Se ti va di passare il 28 giugno ci sarà quella maschile, magari prendi spunto per quello che hai mente - propongo in modo tale da capire meglio cosa desideri.
- Volentieri - ribatte, rivolgendomi un sorriso, mettendosi le mani nelle tasche di quei pantaloni dai colori vivaci.
- Chiederò a Maurice di aggiungerti tra i miei invitati personali - annuncio, prendendo nota su un foglio a caso.
- Senti, sto morendo di fame, ti va di andare a mangiare qualcosa qua vicino? - domanda, grattandosi il capo coperto dai capelli decolorati.
- Sì, va bene - accetto l'invito per approfittare di questa occasione per fare quella uscita che non è mai stata compiuta.

Kiki e Ney mi hanno sempre parlato di lui egregiamente e in effetti le mie aspettative sono rimaste tali, quando l'ho conosciuto alla premiazione.
È sempre stato così garbato con me.

Arriviamo in un piccolo bistrot e, nel momento in cui dobbiamo ordinare, il giovane cameriere sbarra gli occhi vedendo il viso del ragazzo di fronte a me - Oddio ma tu sei Dj Snake? -
- In persona - risponde, sorridendo William che deve essere abituato a questo genere di cose. Non esita un secondo, infatti, ad autografare un piccolo foglio di carta e scattare una foto.
- E tu non sei quella che sta con Mbappé? - domanda poco dopo, accorgendosi della mia presenza.
- Siamo solo amici, ma sì sono io quella di cui parli - rispondo nel modo più garbato possibile, sottolinenando il pronome che ha utilizzato per riferirsi a me.

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