Tout est possible

Capitolo 7

Chloé Blanc

Come sempre, da un mese a questa parte, mi dirigo verso il lavoro con largo anticipo, considerando che oltre a dover progettare un'intera sfilata, avrò anche l'incarico extra di Kylian.

Con lui le cose sembrano migliorare: ieri è stata una serata all'insegna delle chiacchiere e del buon vino. Abbiamo iniziato a conoscerci meglio ed è parso interessato a qualsiasi momento della mia vita.

Non molto tardi è dovuto andarsene a causa della trasferta che si terrà oggi. Il PSG giocherà contro il Manchester City e, malgrado Kylian debba stare a riposo, ha deciso di volare con l'intera squadra verso la città inglese per fare da supporto morale.
Non mi è sembrato particolarmente deluso di rimanere in panchina durante una partita così importante, ma forse anche perché il suo obiettivo ora sono gli europei di giugno.

Continuo a progettare l'abito commissionatomi dal calciatore, dando libero sfogo alle mie idee, benché, per un completo maschile, non si possa osare molto se non sui dettagli e la scelta dei tessuti.

Espongo la mia proposta a Maurice che, come sempre, effettua il suo giro di controllo giornaliero tra i dipendenti.
Per Kiki ho optato per una semplice giacca nera, del medesimo colore della camicia sottostante caratterizzata da un piccolo colletto.
La particolarità sta nella presenza di alcune spille da balia argento che hanno la funzione di bottoni sia sulle maniche che sul revere a lancia e la chiusura della giacca è obliqua.
I medesimi dettagli vengono poi ripresi sui pantaloni a sigaretta.

- Ottimo lavoro - esordisce soddisfatto l'uomo calvo che oggi indossa un paio di occhiali gialli in tinta con le righe sottili della giacca in cotone. Mi sento sollevata al pensiero che abbia apprezzato il mio azzardo nel provare a sperimentare nuove cose su un abito così classico, ma ben presto la mia felicità viene spazzata via - E per il tuo vestito? -.

Una sensazione di ansia prende il sopravvento, come tutte le volte che viene affrontato un tema su cui io stessa non ho ancora avuto modo di riflettere.

- Non ho ancora deciso se accettare - bisbiglio, stringendo le spalle, pronta a ricevere il rimprovero del mio capo - Bella, quel bocconcino ti mangia con gli occhi, cosa aspetti a dire sì? -.

Me lo domando anche io in realtà. Se dovessi agire d'istinto avrei già deciso di accettare, ma considerando che non riesco a non riflettere su una questione almeno cento volte prima di scegliere, non ho ancora pensato sul da farsi.

- Ma ne può avere altre mille - ribatto, liberando i miei dubbi sulla veridicità del suo interesse nei miei confronti.
- Tesoro, se non fossi gay e avessi trent'anni di meno, ti avrei già portato a letto. Sei stratosferica, niente a che vedere con le solite ragazzine di oggi-  esordisce con la voce acuta, cercando di convincermi a tutti i costi e puntualizzando - Soprattutto con il vestito adatto -.

Sorrido al pensiero che stia ancora riflettendo sull'abito dello scorso evento che lui ha definito 'troppo semplice per una come te'.

- Quel tubino me lo ha regalato lui - controbatto con un sorriso di sbieco, prima che inizi a impartire lezioni sul buon gusto - Amore, è un uomo. Non sa nemmeno abbinare un paio di calzini -.

Una fragorosa risata mi esce in automatico dalle labbra all'udire di quella frase, fino a che quel cenno di gioia non mi muore sulle labbra, quando ripenso che devo prendere una decisione. La premiazione è tra poco meno di un mese e se decido di partecipare devo elaborare qualcosa da mettermi.

- Lui ti piace? - domanda più serio, sedendosi vicino a me con occhi comprensivi.
- Non lo so - ribatto semplicemente.

Kylian è un ragazzo d'oro, l'ho capito dal primo istante in cui l'ho incontrato, ma non voglio fare affidamento su una persona che non conosco approfonditamente e il cui futuro è costantemente incerto. Se dovesse andare al Real Madrid io cosa farei? Rimarrei con un pugno di mosche e lui non ci metterebbe molto a trovarsi un'altra ragazza con cui farsi vedere in giro.