Capitolo 10

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Chloé Blanc

Il viaggio per arrivare a Montpellier è passato velocemente: ho trascorso il mio tempo ad ultimare gli schizzi per i vestiti di me e Kylian in occasione della premiazione.

Appena atterrata decido di scrivergli un messaggio per fargli sapere di essere arrivata a destinazione e dopo nemmeno pochi secondi, la sua risposta non tarda ad arrivare - Portami fortuna anche oggi -.

Sorrido alla visione di quella frase e al pensiero che voglia a tutti i costi che io partecipi a qualsiasi sua partita.
Ripenso anche al fatto che oggi rivedrò la meravigliosa famiglia di Kiki che ho avuto il piacere di conoscere qualche giorno fa.
Lana e Isayah sono due bambini splendidi e in quanto tali si sono affezionati subito a me dopo un solo pomeriggio di gioco.
Melissa e Jires sono stati immensamente cordiali, probabilmente con la consapevolezza che io sia la fidanzata di Kylian.

Non so perché quel giorno mi sono presentata con quell'etichetta, forse per la pressione dovuta agli occhi addosso a me che, come tutti sanno, mi agitano parecchio.
O forse anche per non deludere le aspettative dei piccoli che mi guardavano con occhi innamorati al pensiero che avessero una zia.
O ancora forse, perché in fondo è quello che desidero e per un giorno volevo vedere cosa si provasse.
E a dire la verità credo che non avrei potuto sentirmi meglio.

Seduta sugli spalti della zona più vicina al campo, in cui solitamente si siedono i famigliari, aspetto l'arrivo di Melissa e Jires con i figli e presto li vedo in lontananza avvicinarsi a me e salutarmi calorosamente.

- Chloé mi prendi in braccio? - immediatamente mi chiede la bambina dalla carnagione scura e dai capelli afro.
- Certo - acconsento facendola sedere sulla mia gamba destra, per poi fare lo stesso con Isayah che, per non essere da meno, mi fa la medesima richiesta - Anche a me -.
- Bambini smettetela su - inizia a rimproverare i bambini la loro madre, quando in realtà mi fa solo che piacere. 

La donna accanto a me dalla chioma riccioluta, che sua figlia ha ereditato, mi racconta della remota possibilità di una cena per il giorno dopo nel caso in cui il PSG riesca a vincere e ovviamente l'invito mi è stato inoltrato.

Non so se effettivamente a Kylian faccia piacere la mia presenza, ma Melissa credo mi abbia invitata in quanta fidanzata di suo cognato.

- Guardate là lo zio che vi saluta - mi affretto a indicare il numero 7 con la maglia bianca, che appena entrato in campo si è rivolto verso la nostra direzione per salutarci.

La partita inizia e dopo nemmeno dieci minuti Kylian segna già un goal facendo alzare tutti i tifosi del PSG in piedi, ma il ragazzo sembra non fare caso a loro.
Dall'altra parte dello stadio inizia a correre verso i nostri posti, infatti.

Con in braccio Lana e Isayah scendo di qualche fila per raggiungere i posti più vicini al campo, dove arriva Kylian completamente euforico.
Innanzitutto bacia i bambini che entusiasti gli saltano al collo, per poi avvicinarsi a me e sussurrarmi all'orecchio - Sei il mio portafortuna - e stamparmi un bacio sulla fronte prima di correre di nuovo verso il centro.

Rimango ancora una volta sorpresa dalla dolcezza di Kiki, che da quando conosco riesce costantemente a stupirmi.
Le mie intenzioni riguardo il non affrettare le cose tra noi stanno iniziando a vacillare già da qualche giorno, ma la sua dedica anche al secondo goal al cinquantesimo minuto, è stata l'apice.

La sua solita esultanza questa volta è passata in secondo piano rispetto alla lettera C creata con la sua mano destra dopo aver indicato verso di me.

- Lo zio ti ha dedicato un goal Chloé - constata il piccolo Isayah, mentre orgoglioso indossa la maglia di Kylian di qualche stagione precedente.

È come se l'imbarazzo che fino adesso ho provato se ne fosse andato via, come se mi fossi resa conto che non ha più senso continuare a fasciarmi la testa con queste idiozie.
Mi piace stare con Kylian e questo supera la mia paura di non essere abbastanza al suo fianco e il pensiero di avere tutti gli occhi puntati addosso.

- Come hai fatto a far diventare così il mio fratellino? - esordisce Jires, appoggiando i gomiti sulle gambe per portare in avanti il busto e guardarmi.
- Così come? - domando forse ingenuamente, ottenendo un'alzata di spalla - Innamorato -.

Non ho mai pensato a questa cosa, ho sempre visto Kylian così dal primo momento in cui abbiamo parlato: estremamente dolce.
Non riesco ad immaginarmelo diversamente.
Malgrado ogni volta mi stupisca con le sue trovate inaspettate, sarebbe strano non riceverle da parte sua.

- Conosco Kiki da anni e non l'ho mai visto così- puntualizza Melissa la tesi del marito , facendomi sorridere ancora di più.

Ci dirigiamo tutti quanti fuori dallo stadio per aspettare il numero 7 dopo la sua vittoria. Rimango in disparte per lasciare spazio ai suoi familiari di congratularsi con lui per questa meravigliosa partita, che da la possibilità alla squadra della capitale di continuare la sua ascesa per la Coppa di Francia.

Lo guardo arrivare con il solito abito elegante scuro che viene utilizzato per le trasferte. Quella giacca blu gli fascia i muscoli delle braccia in modo perfetto e il petto sodo è stretto nella camicia candida in tinta con le scarpe sportive che rendono più giovanile il vestito così serio.

Con un sorriso smagliante, lascia il borsone a terra per abbassarsi e abbracciare i suoi nipoti che gli stanno correndo incontro felicemente.
È folle vedere quanto amore possa provare quel ragazzo nei confronti di qualsiasi bambino.

Il suo sguardo pieno di vita si sposta da quelle piccole creature a me, facendomi imbarazzare come sempre, come tutte le volte che mi rivolge un occhiolino o un'espressione di approvazione.

Dopo essersi congratulo Jires con il fratello minore e Melissa, finalmente si incammina verso di me.
Passano solo pochi secondi e mi ritrovo stretta nella sua presa con le gambe staccate da terra, mentre continua a farmi girare dalla contentezza.
Le mie braccia sono dietro il suo collo e con le mani gli accarezzo la pelle liscia del viso sorridente quanto il mio.
Siamo fronte contro fronte, mentre mi fa volteggiare un paio di volte per poi fermarsi a fissarmi negli occhi.

- Sei stato fantastico - pronuncio a bassa voce premendo ancora di più la testa contro la sua, continuando ad accarezzarlo.
- Anche tu - ribatte nel medesimo modo, portandomi finalmente con le scarpe per terra.
- Spero che non ti dispiaccia se domani verrò a cena: Melissa mi ha invitata - chiedo con la paura che possa essere di troppo in quel contesto, ma la sua espressione ancora più illuminata spazza via i miei dubbi - Non vedo l'ora -  per poi girarsi verso la famiglia che gli sorride orgogliosa - Ormai ti adorano - e poi chiedere - Però dopo stiamo insieme? -.

Speravo in questa sua proposta da quando mi hanno invitata a partecipare alla serata di domani.
Dopo la festa di Ney in cui si è comportato da gentiluomo non solo con me, ma anche con Eve e Brigitte che mi hanno fatto sapere che hanno adorato la sua compagnia, ho constatato che non posso più aspettare.
Stasera è l'ennesima prova della sua bontà d'animo nei confronti di una ragazza che fino ad adesso è sempre stata sulla difensiva per proteggersi, ma che ora ha capito che è il momento di lasciarsi andare per una volta.

- Se dormissi da te? - domando fiduciosa, mettendo in pratica ciò che mi sono posta di fare nella mia mente.
Noto il suo sguardo illuminarsi e stupirsi allo stesso tempo e non lo biasimo.
- Me lo chiedi anche? - mi dice, prima di stamparmi un forte bacio sulla guancia, mentre stringe la testa tra le sue grandi mani.

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