Cap. 20

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<dove mi trovo?. > osservo intorno e non riconosco nessun posto.. sola.. con un mal di testa fortissimo.. <ehi c'è nessuno??>  e poi un'infermiera mi raggiunge.. <signorina stia tranquilla, si trova in ospedale, ha avuto un incidente.. se lo ricorda?>

un incidente..ma com'è possibile? provo a sollevarmi dal letto e subito noto la mano fasciata e un'ingessatura al piede destro.. <un incidente?? come è successo?? non ricordo niente.. dov'è mia madre?? mio fratello Ax?..>

<signorina si calmi, non aveva un telefono e non abbiamo potuto avvisare nessuno, probabilmente le è caduto nell'incidente.. si ricorda qualche numero che posso contattare?>

ho un vuoto e anche sforzandomi, non ricordo nulla.. dove stavo andando.. dov'è finito il mio telefono.. <mi dispiace non ricordo nulla.. dove sono le mie cose.. la mia borsa..?>

<signorina non aveva niente con lei, nessuna borsa.. nessun documento.. nessun telefono, il signore che l'ha soccorsa ha detto che correva e si è lanciata nel traffico senza guardare.. pioveva e non è riuscito ad evitarla.. si ricorda il suo nome? >

<mi chiamo Mia.. a Trastevere mi conoscono tutti..>

<molto piacere Mia.. io sono Giulia.. a Trastevere ha detto? ora si trova all'ospedale Niguarda a Milano..>

al nome Giulia qualcosa mi stringe il cuore.. non capisco cosa sia ma, è come se qualcosa nella mia testa si fosse acceso.. spremo le meningi cercando di capire perchè mi trovo a Milano.. dove diavolo andavo sotto la pioggia, senza fare attenzione.. perchè correvo?? e perchè ero sola senza le mie cose.. tutta questa insicurezza mi mette immediatamente in agitazione e dimenandomi nel letto il mio sguardo si posa sul polso scoperto dalla manica.. cicatrici molto forti mi paralizzano all'istante.. che cazzo mi è successo?? <Giulia.. ti prego aiutami a contattare la mia famiglia.. non ricordo niente e inizio ad aver paura..> e poi silenzio.. l'infermiera mi tranquillizza carezzandomi la fronte e risistemandomi sul letto.. poi si allontana dalla stanza, lasciandomi li.. indifesa al mondo e a quello che non ricordo.. abbandonata ai colori grigi del cielo oltre il grande finestrone e, immersa nelle mie insicurezze chiudo gli occhi a un'angosciante sonno..

Vengo svegliata da una voce familiare.. <Mia.. Hey Mia svegliati stai bene?? >

apro gli occhi un pò spaesata e riconosco Sandro, che subito mi stringe forte.. <Mia, cazzo mi hai fatto preoccupare è da ieri che ti cerco per tutta Milano.. quando ha risposto Maik al tuo telefono dicendo che eri scappata via, senza le tue cose.. sono sprofondato nel vuoto.. questa notte è stata un inferno Mia..>

<Sandro, io scappata? chi è Maik? dov'è Ax, e perchè ci troviamo a Milano?>  poi sollevo il polso mostrandoglielo.. <e queste cosa sono?.. sono confusa Sandro, quali cose orribili non ricordo??>  e mentre mi riprendo dal sonno, osservo il suo viso.. per un attimo il sangue mi si è gelato.. e con il polpastrello sfioro l'enorme cicatrice che gli attraversa l'occhio.. <e questa.. come te la sei fatta questa??>

lui si scosta e guardandomi con stupore, non emette alcun suono.. per alcuni minuti sembra nel panico, mi accorgo della presenza di altri ragazzi con lui ma, non bado molto a loro, ho solo bisogno di certezze ora.. <Sandro che ci faccio qui a Milano? Ax non è venuto con noi? perchè non parliii?? > lui si guarda in giro e poi chiede di parlare con un medico.. <aspetta Mia, ho bisogno di sapere le tue condizioni così poi posso chiamare la tua famiglia..> e nel momento che si allontana i due ragazzi si avvicinano.. 

<Mia..> e un ragazzo dallo sguardo scuro e intenso mi sfiora la mano.. d'istinto mi vien da spostarla.. <ciao.. siete amici di mio fratello?>  loro si guardano e, l'altro ragazzo con una lacrima tatuata sotto l'occhio mi parla.. <ragazzina.. sono Maik, e lui Claudio.. non ti ricordi cos'è successo?> 

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