Cap. 18

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son le 2 di notte e sento vibrare ..

"ragazzina tutto ok? dove sei? ti voglio con me.. mandami la posizione.. M."

e dopo una ventina di minuti finalmente lo rivedo.. esco dal portone e lui è li.. appoggiato al cofano della macchina, bellissimo da far paura, che si fuma il suo sigaro.. appena incrocia il mio sguardo sorride.. facendomi arrivare al cuore tutta la contentezza di vedermi, mi raggiunge e, appena vicino mi stringe subito al petto.. < non vedevo l'ora di esser qui ragazzina, mi mancava starti vicino.. > e poi per mano mi porta alla macchina..

percorriamo la tangenziale per una ventina di minuti silenziosi.. solo la musica a riempire l'abitacolo mentre la sua mano è nella mia, sulla mia gamba.. il suo profumo è ovunque.. intenso da far girar la testa.. mi sento così appagata.. e tutto senza farmi del male.. ho l'adrenalina del momento  a padroneggiare, mentre la mia mente viaggia in pensieri proibiti, riportandomi su quel terrazzo, a quando finalmente abbiamo avuto un vero contatto.. è stato così surreale.. riuscivo a sentire il suo bisogno di star con me e allo stesso tempo, percepivo il suo trattenersi dall'impeto per non farmi male.. non immagino quanto possa esser doloroso ma.. vorrei tanto scoprirlo con lui..

<piccola siamo arrivati..>

immersa nei pensieri non mi sono accorta di esserci fermati..

guardandomi intorno vedo tanto verde e una villetta su due piani.. <tu abiti qui?..>

<ci abitano solo i miei genitori adesso.. prima di sposarmi stavo nell'appartamento sotto con i miei fratelli.. e dopo la separazione ho vissuto qui, prima di trasferirmi a Roma.. vieni è tardissimo.. >

lo seguo nel vialotto laterale.. è buio e riesco a vedere poco intorno, ma è una casa molto originale.. non potevo aspettarmi diversamente da un architetto.. ed entrando.. uno spazio open space mi accoglie.. anche qui non ci sono colori, solo sfumature.. un'oasi cupa e silenziosa scaldata da riflessi più luminosi .. mobili molto minimali e al centro una parete nera a specchio ricamato che racchiude un camino scoppiettante.. lentamente la legna brucia, regalando un'atmosfera accomodante allo spazio che profuma della sua pelle.. anche qui c'è un grande divano scuro e..  improvvisamente il mio sguardo viene catturato da un angolo che spicca su tutto..

<mio Dio Maik.. è bellissimo, lui è.. > mi trema la voce dall'emozione.. ho posato gli occhi sul bambino più bello che abbia mai visto.. un angelo.. e mi raggiunge appoggiando la mano alla parete.. <si piccola.. lui è il mio grande amore Thiago.. > poi quella stessa mano, se la posa sul cuore e.. passando l'altra tra i capelli abbassa lo sguardo a terra.. cerca di nascondersi ma, è impossibile scappare dalle mie attenzioni.. lo vedo in difficoltà e per alleviare il suo disagio, mi avvicino carezzandolo.. gli sollevo il viso e.. <ti somiglia tantissimo.. sono qui Maik.. vieni andiamo a sdraiarci un pò..> il suo animo tormentato trema.. dovevo essere qui in questo istante.. ed esserci per lui.. un caso?.. destino? non so cosa sia stato a farci ritrovare ma sono qui.. e per mano lo porto sul grande divano.. senza mai lasciare il suo sguardo lucido.. senza interrompere l'intenso cercarci.. allargo piano la giacca e sfiorando i suoi muscolosi bicipiti la faccio scivolare.. sbottono un pò la camicia.. poi lo invito a sedersi e chinandomi gli levo le scarpe.. e lui perso nei miei occhi, come un bambino indifeso si lascia cullare.. in pochi minuti i nostri corpi sono fusi tra i cuscini.. si aggrappa forte per poi posare la testa sul mio cuore.. amo sentirlo addosso.. come fosse un abito che calza perfettamente.. e continuando a passar delicatamente le mie dita tra i suoi morbidi capelli ci siamo addormentati..

........

"no cazzo nooo!! ti prego prendi mee!! non portarmelo viaaa noooo!!!>

e vengo svegliata dalle sue grida.. mentre ancora addormentato piange e si dispera..

<Maik.. Maik !! sono quii calmatii apri gli occhi guardami.. amore.. sono qui ti prego calmati.. sono qui.. sono qui.. shhh.. era solo un brutto sogno.. sono qui.. >

lo bacio in viso.. sugli occhi, calmandolo con la mia presenza, cercando di allentare il suo battito cardiaco.. poi un istante dopo, l'attenzione di entrambi finisce verso l'immagine digitale dell'orologio moderno alla parete..

5:55.. e tutt'intorno un silenzio frastornante.. finchè a spezzarlo la sua voce..

<dannato orario!!.. >  ed io, subito penso ad Ax.. e a quest'orario che accompagna sempre qualcosa.. resto qualche minuto in silenzio, pensandoci non ricordo di avergli mai raccontato questo particolare.. e poi gli rispondo..

<oltre che dannato, aggiungerei distruttivo..> e senza smettere di carezzarlo abbasso lo sguardo.. lui si solleva e.. <vero Mia, distruttivo.. c'è una cosa che ancora non ti ho detto.. faccio spesso brutti sogni.. capita che al mio risveglio vedo quel numero.. e questa notte, come i 2 anni che la precedono è altrettanto dolorosa.. questo maledetto orario mi riporta ogni volta all'attimo in cui il cuoricino del mio amato bimbo ha smesso di pulsare d'amore.. l'ho appena rivissuto.. un dolore atroce, intenso e profondo come tutte le volte ma.. ora c'eri tu.. > respira profondamente e poi riprende.. <ma.. mi hai chiamato amore piccola!?..>

non connetto più.. questa sua ultima confidenza mi destabilizza.. e in un attimo vengo assalita da una strana agitazione che porta il mio cuore ad aumentare impazzito.. non può essere anche questa una coincidenza.. il fiato è sempre più corto, bloccato dalla morsa che sento allo stomaco.. e sono costretta ad alzarmi immediatamente dal divano per respirare alla finestra.. lui mi segue incuriosito e subito cerca i miei occhi prendendomi il viso tra le mani..

<hey che succede Mia?? stai bene?? parlami.. calmatii.. Mia sono qui guardami.. che succede mi fai paura..> 

cerco di tranquillizzarmi respirando profondamente e poi provo a spiegarmi.. <Maik.. è assurdo davvero.. Maik.. 5:55.. è l'ultima cosa che ho visto sul display del mio cellulare.. prima di sentirmi male sulle scale di casa mia e.. 5:55 è l'orario di decesso dichiarato dai medici qualche giorno dopo quando anche il cuore di Ax si è fermato.. com'è possibile anche questo??>

<che cazzo stai dicendo Mia!?! è uno scherzo?? vieni qui calmati..> e scioccato anche lui dagli eventi mi stringe forte cercando di calmarmi.. com'è possibile che tutto ciò che ci riguarda è collegato.. ogni evento.. ogni situazione.. ogni incontro.. tutto ci porta sempre uno accanto all'altra.. il destino mi ha portata a Milano nello stesso periodo della ricorrenza del suo piccolo.. perchè aveva bisogno di me, in questa notte così difficile per lui.. ed eccomi qui, tra le sue braccia..

<piccola sembra che sia già tutto scritto.. ogni nostra scelta.. ogni attimo.. non pensiamo a nulla adesso.. in questo momento sono sollevato.. devo ringraziare il destino per questo? beh gli sono grato per averti portato qui.. questa notte per me sarebbe stata devastante senza di te.. ma sei qui.. e non immagini quanto sia felice.. vieni proviamo a dormire ancora un pò.. mi aspetta una giornata pesante..>

ci stringiamo nel suo letto.. mi tiene sotto al suo braccio.. dandomi a tratti baci sfiorati sulla testa.. le sue dita mi carezzano vicino all'orecchio.. e avvolta nel suo calore.. mi godo la sua intensità.. poi la sua voce sussurrata risuona nell'aria.. <ragazzina.. mi hai chiamato amore.. >

e nell'imbarazzo di quell'attimo fingo di dormire.. l'ho chiamato amore.. perchè anche se tutto quello che sto provando lo vivo per la prima volta.. nel mio inconscio lo sento.. lo so.. lui è l'amore della mia vita..

5:55Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora