𝘾𝙤𝙣𝙨𝙩𝙖𝙣𝙩

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Sperai davvero che quella settimana trascorresse quanto più lentamente possibile, dato che non avevo ancora un invito per il ballo e nel frattempo tutte quelle della mia classe di chimica erano accompagnate o già fidanzate. Il Lincoln-Sudbury non era così male. Mi ci trovai bene per tutti e cinque gli anni, ma quello era il momento più importante nella vita di ogni studente. L'ansia mischiata all'emozione, la tristezza mischiata alla felicità. Alcuni, anzi molti di noi, non volevano che quel periodo terminasse poiché avremmo dovuto salutare i compagni di una vita. Gli anni del liceo sono i più importanti e i più significativi, perché sono quelli che ricordiamo per primi quando ci guardiamo indietro e pensiamo alle esperienze vissute e alla fatica di memorizzare ogni singolo paragrafo di un libro. Certi che ogni parola potrà servirci in futuro. E invece no, non è così. Quando ti presenterai ad un colloquio, non ti chiederanno di certo di esporre la teoria della relatività e conseguenti misteri sugli effetti della forza gravitazionale. E non ti chiederanno di citare a memoria un passo dall'Amleto di Shakespeare. Col senno di poi, capisco che non avrei dovuto perdere così tanto tempo sui libri quelle ultime settimane di scuola. Avrei dovuto trovare un modo per lasciare un segno. Non ero una ragazza popolare, e non ero una secchiona. Ero una sorta di via di mezzo, per questo le attenzioni di Owen non si riversarono mai su di me. Il sabato precedente a quello del ballo, decisi ugualmente di acquistare un vestito degno di nota. Non sarei andata al ballo con lui, ma mi avrebbe notata tra la folla se avessi indossato un abito provocante e appariscente. Domandai a Carly che non perse tempo nell'accettare. Automunita e in vacanza, mi accompagnò per negozi, consigliandomi come farebbe una sorella o una migliore amica. "Forse conosco già la risposta, ma devo chiedertelo. Perché non hai domandato un parere a mio fratello?".

"Gli uomini non capiscono niente di vestiti. Sono bravi solo a sfilarli". Carly sogghignò. "Hai ragione, però io non voglio sapere se mio fratello l'ha già fatto". Io lo sapevo. Chris mi raccontava ogni cosa, e non sempre mi andava a genio questa confidenza. Io, al contrario, non gli ho mai parlato della mia prima volta. Era pur sempre un ragazzo con cui avevo fatto il bagno nuda a cinque anni, un ragazzo con cui avevo dormito. No, la cosa sarebbe diventata piuttosto imbarazzante. Per gli uomini è completamente diverso. Reputano ogni donna come una conquista, un trofeo. Noi, ritenute il sesso debole, abbiamo l'abitudine di mettere il cuore in tutto. Persino la più stronza alla fine si innamora. È un dato di fatto. Chris non era un donnaiolo e non era il classico stronzo – come Owen. Lui era diverso e anche per questo diventò il mio migliore amico senza alcuno sforzo. Al quarto tentativo davanti allo specchio del camerino, mi vedevo ancora inadatta. Ogni abito non sembrava appropriato. Carly invece ne commentò ogni dettaglio, definendomi bellissima. "Sei di parte. Forse avrei dovuto chiedere a mia madre di accompagnarmi. Lei è sempre diretta. Non si fa scrupoli".

"Come va in famiglia? Tutto bene?" feci roteare gli occhi, estenuata. "Voglio solo finire il liceo e andare al college". "Hai già qualcosa in mente?".

𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora