𝙁𝙖𝙣𝙩𝙖𝙨𝙩𝙞𝙘

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Le settimane seguenti trascorsero inesorabili. E dopo anche i mesi, gli anni. Il 2005 giunse all'improvviso, come un arcobaleno dopo la tempesta. Ad un certo punto, Darren mi aveva chiesto di aprire un nuovo bar insieme. La cosa si stava facendo sempre più seria. Al nostro secondo anniversario, quando mi portò in un ristorante per una cena a lume di candela con conseguente massaggio in una spa, compresi che stava aspettando impaziente che io gli confessassi quelle due paroline. No, non l'avevo ancora fatto e nonostante questo lui non smise di dirmele. Era molto romantico, dolce ed estremamente sexy. L'attrazione fisica era alle stelle, ma se ci fosse stata sempre e solo quella? Non potevamo vivere di sesso per sempre. In estate, uscì un nuovo film di Chris al cinema, che lo consacrò come attore emergente. Da lì in poi fu tutto in discesa per lui. Chiesi a Darren di accompagnarmi a vederlo, e così ci trovammo seduti in sala con popcorn alla mano e occhi attenti puntati sullo schermo. In quel lungometraggio, Chris interpretava un supereroe. I Fantastici Quattro. Un gruppo di persone normali, che acquisisce dei superpoteri dopo un viaggio nello spazio. Il mio ex migliore amico aveva il ruolo cliché di quegli anni. Il ragazzo perfetto e donnaiolo, che desidera solo la fama e conquistare le donne. L'anno prima, lo vidi sul grande schermo insieme alla sua donna. Avevano recitato in un film, in cui interpretavano due ex ma avevo avvertito la loro alchimia al solo guardarli. Feci fatica ad ammetterlo, però erano una bella coppia. Non come Ben Affleck e Jennifer Lopez, che alla fine si erano mollati. O come Brad Pitt e Jennifer Aniston.

Chris e Jessica sembrarono destinati a finire insieme. "Ricordami perché vuoi guardare questo film..." iniziò a dire Darren, sorseggiando la sua bibita gassata dal bicchierone di plastica "...ti facevo più un tipo da film d'amore". Non gli avevo ancora parlato di Chris. Forse temevo la sua reazione.

"Almeno cambiamo genere. So che ti piacerà" la sala calò nell'oscurità, e il film iniziò. Divorai i popcorn prima che uscisse Chris. Guardandolo, lo vidi cambiato. Non come in camera sua, e decisamente non come era al liceo. Era davvero cambiato, e nella scena con il giubbotto rosa avvolto dai fianchi lungo le gambe, potei osservarlo a petto nudo. Sì, si era decisamente allenato. Iniziai davvero a pensare di aver perso un'occasione e quando uscimmo dal cinema per poter andare a mangiare, non riuscii a buttare giù nulla poiché ero ancora sovrappensiero. "Avevi ragione. Il film non era male" commentò Darren, ordinandosi una birra. A settembre avremmo fatto quattro anni insieme, ma in quanto ad attrazione e aspettative, sembrarono trascorsi solo pochi mesi. L'alchimia non si era dissolta, come di solito accade. Se solo fossi riuscita a dirgli ti amo.

***

Alexandra si era licenziata, nello stesso periodo in cui io terminai gli studi. Adesso avrei solo dovuto conseguire il master in giornalismo. Non avevo smesso di scrivere, anzi. Ogni sera, prima di andare a letto, scarabocchiavo qualcosa sul mio diario. Beh, una specie di diario. Come segnalibro, avevo una vecchia foto con Chris scattata al mare nell'estate del 1990. Uno dei giorni più belli della mia vita, perché eravamo tutti felici, spensierati e uniti come una grossa famiglia. I miei genitori erano ufficialmente divorziati, mia madre stava frequentando qualcuno e David era uscito dal centro, trovando lavoro in un supermercato. Gli avevo ripetuto fino alla nausea di raggiungermi a New York, ma lui non volle sentir ragioni. "Almeno se resto a Boston, avrai una scusa per tornare" confessò, facendomi ridere. Beh, non aveva tutti i torti. Ad un tratto, e senza preavviso, Darren vendette il bar di suo nonno. "Perché lo hai fatto?".

𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora