𝙔𝙤𝙪'𝙧𝙚 𝙚𝙫𝙚𝙧𝙮𝙩𝙝𝙞𝙣𝙜

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Quello che aveva previsto Owen si avverò, così ci fu un susseguirsi di viaggi oltreoceano per anni, con l'unico intento di poterci vedere e trascorrere del tempo insieme. Una primavera, avevamo pensato di viaggiare insieme restando in Italia perché avevo appurato che quella terra fosse tutta da esplorare.

A questo punto scegliemmo di visitare Venezia, che occupò il secondo posto nella mia classifica personale delle città italiane più belle da vedere almeno una volta nella vita. Soggiornammo in un ostello con colazione inclusa, e per il resto delle nostre giornate ci spostavamo per la città a bordo del vaporetto o facendo mini tragitti romantici sulla gondola. Una sera ci fermammo in un ristorante affacciato su un canale, e da lì potei ammirare la luna specchiarsi nell'acqua cristallina. Era più di un anno che stavamo insieme, e ancora non avevamo avuto modo di stare davvero da soli. Venezia fu il nostro rifugio per quasi un mese, poi io dovetti ritornare a lavoro e anche lui. Le nostre strade si separarono ancora per qualche settimana. Nonostante il lungo tempo trascorso separati, in cui avevo continuato ad essere innamorata di lui senza aver mai avuto una chance, ci meravigliammo nello scoprire che eravamo più simili di quanto immaginassimo. Gli anni seguenti trascorsero lentamente, ma intensamente. C'è stato anche un momento in cui ho temuto di essere incinta, e scoprire che era solo un enorme ritardo mi ha fatto sentire sollevata. In quel momento sono iniziati i dubbi, e gli interrogativi andavano via via aumentando. Ero felice con Owen, lo amavo e lui mi amava, allora perché non riuscii a sentirmi completamente soddisfatta della mia vita privata?

Al contrario, a lavoro venni improvvisamente promossa e il capo mi concesse delle vere interviste. Così, insoddisfatta in amore e appagata in carriera, giunse il 2018 quasi all'improvviso. Tornai a casa per il sessantesimo compleanno di mia madre, e scoprii che Nadya era di nuovo incinta. Sarei stata zia per la seconda volta. A casa nostra giunsero anche Scott con il suo nuovo fidanzato, Lisa e Carly con i gemelli. Li strinsi a me, trattenendo le lacrime. "Lily, diventi ogni anno più bella. Com'è possibile?".

"Solo molta attività fisica, e una specie di dieta pescetariana" loro si guardano con scetticismo. "Una specie?". "Beh sì, non sempre riesco a rinunciare alla carne". Consegnai il mio regalo a mamma. Era molto cambiata nel corso degli ultimi anni, tanto che mi portò a pensare che l'alcolismo era dovuto alla vita coniugale condivisa con mio padre, che era ancora disperso e incapace di affrontare i problemi. "Quanto tempo resterai a Boston?" Scott mi interrogò sulla mia permanenza in città. "Un paio di settimane".

"Uh, grandioso perciò potrai venire con noi a vedere Chris" il respiro mi si smorzò in gola. "Vederlo dove?". "Alla premiere, la settimana prossima esce il nuovo film degli Avengers. Infinity War".

"No, non penso di poter venire. Mi raggiungerà Owen e passeremo del tempo insieme prima che ritorni a Milano". Chris non sarebbe stato presente alla premiere poiché occupato sul set di un altro film. Il giorno in cui Infinity War uscì al cinema, evitai in tutti i modi di chiedere ad Owen di accompagnarmi. Non volevo ripetere le stesse cose fatte con Darren. Quindi aspettai la fine di aprile, e lo andai a vedere con Liv, la mia collega fan sfegatata della Marvel. All'inizio del film, brividi freddi mi attraversarono le gambe e le braccia. È inesplicabile l'effetto che mi fanno certe trasposizioni. Il mio amico di lunga data uscì quasi all'improvviso, con barba lunga e capelli che gli sfioravano il collo. Era da mozzare il fiato, ma pregai di riuscire a sembrare indifferente. Liv, al contrario non riuscì a trattenersi e commentò con un sonoro: "Accidenti. E tu hai avuto quell'uomo sulle tue labbra". Rammentare quel momento mi riportò a quei dubbi dolorosi e ostinati. "Liv, non parlare". Mi nascosi il viso dietro ad una mano. Continuai a guardare il film, con occhi sognanti e meditabondi, da vera fan che non si perde un dettaglio. Istintivamente, ogni volta che la cinepresa si soffermava su un primo piano di Chris, mi sentii mancare e sobbalzai sul sedile. Ero irrimediabilmente e disperatamente innamorata di lui, come la maggior parte delle ragazze in quella sala ma tra me e lui c'era un'enorme differenza. Avevamo avuto un passato.

Sentimenti mai accettati e mai vissuti appieno. Alla fine del lungometraggio, con il cuore spezzato per il finale e per la consapevolezza di amare qualcuno che non era il mio fidanzato, tornai velocemente nel mio appartamento e mi fiondai su una vaschetta di gelato. Volevo vedere Chris, parlargli. Guardarlo negli occhi e domandargli se tra noi ci sarebbe mai stato qualcosa. Quando rividi Owen, mi sentii a disagio poiché gli stavo nascondendo un esorbitante segreto. Tra noi sarebbe finita come con Darren: sempre per lo stesso uomo. Sempre per gli stessi dubbi. Ero una donna di trentasette anni, che era finalmente riuscita ad intraprendere una sana e passionale relazione con il ragazzo tanto desiderato al liceo. Allora perché mi sentivo vuota?Ripresi a scrivere pensieri in libera uscita, scarabocchiando su una vecchia agenda che custodivo nel comodino accanto al mio letto. Owen non l'avrebbe mai trovata, e non avrebbe mai avuto modo di dubitare di noi perché gli avrei detto tutto a quattr'occhi. Stavo solo immagazzinando il coraggio necessario prima di poterlo fare. Lui era il mio tutto, ma un tutto che non era abbastanza. Non a quasi quaranta anni, quando il mio unico desiderio era di sistemarmi e di diventare madre. Le mie lancette si stavano muovendo ad una velocità incontrollata, e in qualche modo compresi che forse non avrei mai avuto una famiglia tutta mia. 

𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora