Due giorni. Due interminabili giorni in cui non ci siamo rivolti la parola. Qualcosa che non è mai successa in sedici anni. Raramente abbiamo litigato, e quella volta a casa mia non mi ero fatta prendere dal panico - più o meno. Avevo solo iniziato ad immaginare quanto schifoso sarebbe stato il mio futuro senza Chris. New York non era poi così lontana. L'avrei tranquillamente raggiunta col treno una volta a settimana per arrivarci in tre ore. La questione era ben diversa. Non volevo accettare che lui preferisse trasferirsi per poter diventare un attore, piuttosto che stare con me. Sapevo che le amicizie del liceo non sono destinate a durare tutta la vita, però credevo davvero che tra noi fosse diverso. La ricetrasmittente, comunque, non smise mai di emettere fastidiosi rumori perciò Chris era risoluto sull'ottenere il mio perdono. Da persona razionale e sensibile, sapevo che non sarei riuscita a tenergli il muso ancora per molto. Il sabato pomeriggio, quando mancavano poche ore al ballo, qualcuno bussò alla porta dell'ingresso mentre io ero chiusa in camera a domandarmi che cosa avrei fatto una volta ottenuto il diploma. Mia madre mi richiamò dal soggiorno, e quando scesi le scale intravidi Chris oltre le sue spalle. "Che ci fai qui?".
"Lo sai. È sabato".
"Ti ho detto che non voglio più venirci" mia madre ci squadrò entrambi."Cosa sta succedendo?" domandò di conseguenza. "Chris mi ha invitata al ballo...".
"Ah!" rispose lei seccamente. "...ma io ho cambiato idea e non voglio più andarci". Chris trattenne il respiro. "No, Lilian tu devi andarci. Il ballo di fine anno è uno degli eventi più importanti nella vita di una ragazza". Le parole di mia madre mi lasciarono interdetta, al che pensai che fosse già ubriaca. "E poi Chris deve averci pensato a lungo per poterlo fare. Avrà avuto altre spasimanti a cui chiedere" ecco, in quel momento riconobbi mia madre. Salii velocemente le scale per andare in camera, per poi sbattere la porta dietro di me ma Chris mise il piede tra l'anta e lo stipite per bloccare l'azione. "Non insistere. Io non ci vengo a quel dannato ballo".
"Ma perché te la prendi così tanto?" dal suo tono sorpreso, compresi che forse stavo esagerando. "Hai detto che ti trasferisci a New York".
"L'ho detto" rispose, serrando le labbra. "E perché non hai pensato di chiedermi un parere?".
"Non l'ho detto a nessuno, solo a Scott e mamma. Ho visto un'occasione e l'ho presa al balzo. Te lo avrei detto, solo che...".
"Temevi la mia reazione? Temevi che non ti avrei appoggiato?" Chris fece spallucce.
"Avanti. È una delle ultime serate che potremo trascorrere insieme, come due semplici liceali. Non vorrai sprecarla per un capriccio, per una sciocchezza".
"Io non voglio che tu vada via, Chris..." mi attirò tra le sue braccia per poi accarezzarmi i capelli. "Lo so, e nemmeno io vorrei lasciarti ma quando il futuro chiama, devi affrettarti a rispondere prima che la tua chance passi. Il treno si ferma una volta sola". Ero d'accordo però non glielo lasciai intendere. Gli dissi di passare a prendermi alle otto. Un minuto di ritardo e mi sarei infilata di nuovo il pigiama. Rise, perché sapeva che lo avrei fatto. Anche se mi sarebbe dispiaciuto buttare ore di trucco al vento. Alle 7.55 ero pronta. Mi chinai in avanti sul letto per infilarmi le scarpe e ad un tratto udii il campanello. "Lilian, è arrivato il tuo accompagnatore". Mi guardai un'ultima volta allo specchio, accarezzando il tessuto azzurro in tulle lungo i fianchi.
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𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |
FanfictionSei al liceo, ed hai lo stesso migliore amico dai tempi dell'asilo. Lui si chiama Chris ed è tutto per te. Siete inseparabili e vi raccontate ogni cosa, senza escludere alcun dettaglio. Arriva il ballo di fine anno e non hai un accompagnatore. Lui v...