Questa volta, dovetti chiedere consiglio a Nadya per quanto riguardava l'abito da indossare alla prima del film. Tutte le altre attrici avrebbero sfoggiato abiti vistosi, firmati da Valentino o da qualsiasi altro stilista famoso che io non mi sarei mai potuta permettere di indossare. "Non devo dare nell'occhio per la mia semplicità, e nemmeno sembrare una qualsiasi. Devo accompagnare Chris". "Perché non hai chiesto consiglio a lui, visto che ormai fa parte di quel mondo?".
"Non ci ha mai capito niente di vestiti". Era una mezza verità. Volevo trovare un abito bellissimo e apparire ai suoi occhi come una donna nuova, una donna che merita di stare al suo fianco e non come una semplice amica. "Owen che ne pensa?" mi domandò Nadya d'un tratto, innervosendomi. "Di che cosa?".
"Della premiere. Non ti ha domandato come mai Chris non ha invitato anche lui?". "Non l'ha chiesto, ma lo avrà immaginato. Non può di certo portarsi tutta la famiglia dietro. Penso che ognuno di loro abbia a disposizione pochi pass. Io non ho ancora il mio". Provai diversi vestiti prima di trovare quello perfetto. "Nadya, che ne pensi?" mi mostrai a lei, sperando che le piacesse e che piacesse soprattutto a Chris. "Sei una strafiga. Cerca di fare tante foto con gli attori".
"Oh, lo spero". Il giorno dopo incontrai Chris e Scott in aeroporto. Li salutai, stringendomi a loro per un abbraccio di gruppo e infine salimmo sul jet. Il viaggio durò quasi cinque ore, però trascorsero velocemente poiché occupammo il tempo con risate e ricordi d'infanzia. Avvenimenti che mi ero quasi dimenticata di aver vissuto. Chris non aveva ancora accennato a quello che era successo tra di noi, e in qualche modo sperai che non lo facesse. Giunti a Los Angeles, ci spostammo in hotel ed io soggiornai in una camera singola accanto a quella di Chris. Nel pomeriggio ci aspettavano al Convention Center. Non ero pronta per guardare quel film, e soprattutto non ero pronta a mostrarmi agli amici famosi del mio migliore amico. Temevo di poter fare brutta figura e di attirare troppo l'attenzione su di me, vista la mia latente notorietà. Chris venne a chiamarmi, dicendomi che mi sarei potuta cambiare direttamente alla Convention. Così trascinai con me la gruccia e le scarpe, seguendo lui e Scott alla struttura situata in periferia. In pochi minuti mi lasciò in compagnia di un'assistente che mi consegnò un badge. "I camerini sono infondo al corridoio, sulla destra. Puoi cambiarti lì".
Annuii, dirigendomi in quella stanza dove mi ritrovai da sola. Dopo aver indossato il mio abito viola, mi raggiunsero una acconciatrice e una makeup artist. Mi affidai a loro, nonostante fossi sempre stata diffidente al farmi toccare il viso da sconosciuti. Alla fine fecero un eccellente lavoro, e guardandomi allo specchio non mi riconobbi. Ero effettivamente uno schianto. Sistemai la scollatura a V, aderendo il reggiseno e calcando le spalline sottili. Quando riuscii a raccogliere il coraggio, uscii dal camerino per potermi avviare alla convention. Incrociai di nuovo l'assistente che mi indicò un punto da raggiungere dietro il palco. Iniziai a sudare freddo, sentendomi improvvisamente fuori posto. Superata una tenda nera, intravidi i coprotagonisti di Chris di spalle, intenti a scambiarsi battute e pensieri sul film. Immediatamente attirai tutta l'attenzione su di me, passando come un'intrusa ma Chris mi si parò davanti spiegando che ero con lui. Indossava un completo blu, camicia verde acqua e cravatta nera. Mi guardò dalla testa ai piedi, ammiccando. "Sei stupenda. Dovrò tenerti appiccicata a me stasera, altrimenti ti prenderanno per un'attrice".
"Potrei esserlo, solo per stasera". Mi prese sottobraccio per potermi presentare ai suoi amici. Conoscerli dal vivo fu emozionante, stupendo e loro erano uno più bello dell'altro. Scarlett Johansson più di tutti, che con il suo abito a tubino dorato non sarebbe riuscita a passare inosservata. "Oh, sei Lilian. Ho sentito parlare di te. Chris mi ha raccontato qualcosa sul set di The Perfect Score ma ancora ricordo tutto". Quando mi strinse la mano, notai quanto fosse bella e naturale.
"Ti adoro. Sei una delle mie attrici preferite" le chiesi se potevo abbracciarla e Scarlett lo fece per prima. Dopo chiesi a Chris di presentarmi a Sebastian. "Ti prego. È un vero schianto quell'uomo" lui mi guardò di sottecchi. "Non eri fidanzata?". "Ad Owen non negherei di incontrare Charlize Theron se gli si presentasse l'occasione". "Perciò Sebastian è il tuo guilty pleasure?" annuii.
"Insieme a Hugh Jackman". Sebastian Stan indossava un completo azzurro simile ai suoi occhi di ghiaccio. Non gli chiesi un abbraccio. Ero troppo imbarazzata e a disagio in sua presenza. Mi sentii quasi in paradiso in mezzo a così tanti begli uomini e anche bellissime donne. Appena Chris mi presentò a loro come una vecchia amica di famiglia, si strinsero a me chiedendomi aneddoti sul Chris adolescente. "Non trapelerò alcuna notizia al riguardo. Sono una tomba" lui sorrise compiaciuto.
"Ecco perché ti adoro". Prima che iniziasse la premiere, avvicinai Scott a me poiché era l'unico che poteva comprendere il mio disagio. In sala, sperai di non commuovermi per non fare brutte figure con i presenti ma il tutto mi sembrò andare a farsi fottere dopo soli cinque minuti. Chris era seduto accanto a me, e ogni tanto mi guardava con la coda dell'occhio per scrutare le mie reazioni. Soprattutto a causa sua mi ero affezionata a film di quel genere, e gliene fui grata poiché compresi che era un mondo magnifico. Il film fu più bello e triste ogni secondo che trascorreva, e per questo iniziai ad avvertire dei brividi lungo le braccia nude. Persi le speranze di vedere un finale felice dopo la morte di Natasha, e durante la battaglia contro Thanos temetti il peggio fino a quando non comparvero Sam, T'Challa e tutti gli altri che si erano dissolti con lo schiocco del precedente film. La mano di Chris era sul bracciolo del sedile, e istintivamente la afferrai, stringendo le dita tra le sue. Lui ricambiò senza esitazioni. Mi consegnò un tovagliolo di stoffa in quel momento. Lì sono scoppiata in un pianto, come se avessi perso una parte di me, un amico. E tutto il conseguente discorso registrato da Tony Stark prima del suo funerale mi aveva spezzato il cuore. "Mi sono commosso anche io girando queste scene..." sussurrò Chris, accarezzandomi il dorso della mano. "...è tutto più realistico se fatto in prima persona".
"Io non..." provai a parlare, ma ero effettivamente senza parole. Nella scena finale, quando Chris/Steve torna indietro per lasciare le gemme nel loro tempo e contrariamente a quanto previsto non fa ritorno, mi voltai di nuovo verso di lui. Mi consigliò di guardare lo schermo e c'era lui, invecchiato e seduto su una panchina con lo scudo completamente intatto da consegnare a Sam. "Sei l'esatta copia di tuo nonno" spiegai, ricordando alla perfezione il padre di Lisa.
"Lo so. A mia madre farà male vedermi". Restammo seduti per i titoli di coda e dopo, pigramente e tristemente feci ritorno nella sala delle convention. Chris camminò sul tappeto rosso insieme ai suoi colleghi, posando per i fotografi. Alla fine chiamò anche me e Scott, quindi misi da parte la vergogna avvicinandomi a lui per poterlo abbracciare. Ci scattarono diverse foto, e dopo proseguimmo lungo il red carpet per partecipare alle interviste. Io e Scott restammo in disparte, parlando tra di noi. La serata proseguii fino a notte fonda, quando le luci si spensero e tutti potemmo tornare a casa. Sfinita dalla lunghissima e triste giornata, mi addormentai di colpo senza nemmeno avere il tempo di cambiarmi. Il bussare frenetico alla porta mi destò ad un certo punto, e intravedendo la luce attraversare le persiane capii che era mattina. Il cameriere fece scivolare nella mia stanza il carrello con la colazione. Subito mi fiondai sul caffè, ringraziandolo per il servizio. Potevo tranquillamente abituarmi a quello stile di vita, girovagando per hotel e partecipando a premiere di film.
Ben presto Chris mi spiegò che il jet set non era tutto rose e fiori. Se non fossi stato capace di mantenere la calma ed essere paziente, non saresti durato un giorno. Chris era piuttosto tranquillo, pacato perciò gli riuscii semplice accettare certe condizioni. A metà mattinata, quando mi apprestai ad entrare in bagno per farmi una doccia, ricevetti una chiamata dal mio capo. "Lilian Morris, sei a Los Angeles?" sembrò piuttosto sicuro delle sue parole. "Sì, come ha fatto a...?". "Ti ho vista. Ci sono foto ovunque. Sei stata alla premiere del nuovo film degli Avengers?".
"Sì, mi hanno invitata e...". "Allora, prima di tutto perché non mi hai detto che conosci Chris Evans e secondo, ho bisogno che tu ti faccia rilasciare un'intervista a seguito della prima del film". "Un'intervista?" lui mi ripeté che ero l'unica in grado di intervistarlo. Secondo il mio caporedattore, con me Chris si sarebbe sbottonato con più facilità rispetto ad altri giornalisti. "Quando la vuole questa intervista?". "Appena rientrerai la voglio trovare sulla mia scrivania. Mi raccomando, Morris. Conto su di te" riappese, non dandomi modo di replicare.
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𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |
FanfictionSei al liceo, ed hai lo stesso migliore amico dai tempi dell'asilo. Lui si chiama Chris ed è tutto per te. Siete inseparabili e vi raccontate ogni cosa, senza escludere alcun dettaglio. Arriva il ballo di fine anno e non hai un accompagnatore. Lui v...