Mi presi una lunga pausa da lavoro, considerandola come un periodo di ferie anticipato. Quindi lasciai Milano e tornai a casa. Boston; ogni volta che ci ritornavo mi sembrava sempre più piccola e meno familiare del solito. La chiamavo ancora casa ma non la consideravo più come tale. Prima di raggiungere mia madre, passai a trovare David e la sua famiglia. I miei due nipoti mi saltarono in braccio, dicendosi felici per il mio ritorno in città. Nadya mi chiese di restare per cena.
"Ho da fare delle cose. E devo passare da mamma. Ci vediamo domani". Mio fratello mi chiese se era tutto ok. Con il passare degli anni, era diventato lui il maggiore. "Sto bene. Devo solo tornare a casa". Non stavo poi così bene. Stavo ancora pensando alla mia condizione. Owen, Chris, la necessità di diventare mamma. Avevo diverse cose a cui pensare, e a Boston avrei avuto la calma necessaria per poter riflettere. Mi chiusi presto in camera mia, la stanza dove avevo trascorso tutta la mia infanzia e gran parte dell'adolescenza. La finestra della camera di Chris era ancora lì, affacciata alla mia. Ero così curiosa di sapere se avesse ancora il walkie talkie. Il mio era ben nascosto sotto ad una pila di maglioni nel cassetto. Lo presi, e accendendolo provai a chiamarlo con il suo nome in codice. Sapevo che non avrebbe potuto rispondere, ma provai ugualmente. Riposi la ricetrasmittente nel comodino e mi stesi sul letto, decidendo di riposare un paio d'ore prima di scendere per la cena. Il mattino seguente, mamma mi costrinse a fare un salto al supermercato al posto suo, per fare spesa e comprare quante più cose possibile per potermi far mettere su peso. Queste erano state le sue parole, alla vista di una Lily decisamente cambiata e smagrita. Con il lavoro, ero abituata a fare su e giù per gli uffici e a viaggiare per farmi rilasciare interviste. Non ero di certo dimagrita per le preoccupazioni e i timori che stavo covando, però sarei ugualmente scoppiata di lì a poco. Tra i reparti, scorsi un volto famigliare. Kristin mi sorrise, venendomi incontro con il suo carrello. "Lily, che ci fai qui? Tua nuora mi aveva detto che eri a Milano?".
"Sì, diciamo che sono in ferie. Sono venuta a trovare mia madre, ma dovrò ripartire alla fine del mese". Lei infilò la mano nella borsa, afferrando un cartoncino. "Capiti a fagiolo. Tra due giorni c'è la festa per l'incontro con gli ex alunni. So che stai insieme a Owen Dashcroft. Avrei voluto invitarlo ma non siamo riusciti a contattarlo...". Presi il cartoncino, guardando l'ora dell'evento. "Chi altro ci sarà?". "Spero tutti quelli del nostro anno. Siamo stati al ballo di fine anno esattamente venti anni fa..." il ricordo mi riportò alla mente quei timori che stavo cercando di soffocare. "Owen sta lavorando. Non so se riuscirà a raggiungerci".
"Insisti, ti prego. È importante, almeno farete vedere ai nostri ex compagni il successo che avete ottenuto. E adesso siete anche una coppia". Abbozzai un sorriso, accettando il suo invito cartaceo. "Ci farò un pensiero". Non volevo tornare alla Lincoln-Sudbury, sebbene fosse solo per una sera. A quel liceo attribuivo ricordi felici ma anche ricordi tristi. Ne parlai con Owen appena ci sentimmo su Skype e lui si disse subito intenzionato a parteciparvi. "Sei sicuro?".
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𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |
FanfictionSei al liceo, ed hai lo stesso migliore amico dai tempi dell'asilo. Lui si chiama Chris ed è tutto per te. Siete inseparabili e vi raccontate ogni cosa, senza escludere alcun dettaglio. Arriva il ballo di fine anno e non hai un accompagnatore. Lui v...