Non interruppi i rapporti con la famiglia di Chris, anzi. Andavo a trovarli ogni volta che potevo, e dovevo sentirmi dire da Lisa tutte le esperienze che suo figlio aveva fatto in due anni a New York. Non le dissi di certo che suo figlio era un idiota che non si stava più facendo sentire, quindi feci buon viso a cattivo gioco. "Hai conosciuto la sua nuova ragazza?" le domandai, un pomeriggio che mi invitò a prendere un caffè. Carly era al College, Scott e Shanna ad un rientro pomeridiano a scuola. Quell'anno si sarebbero diplomati anche lui e mio fratello, il che mi faceva sembrare la sorella maggiore che non aveva ancora fatto nulla. Due anni dopo la fine del liceo, finalmente mi apprestavo ad andare al College e pensai se accennarlo a Lisa oppure no. Lo avrebbe detto a Chris, una volta che lo avesse sentito al telefono.
"Sì, Jessica. Davvero bellissima. La porterà qui a Natale" forzai un sorriso, sentendo montare una rabbia che non mi fece affatto bene. "Che hai, tesoro?" Lisa mi guardò storto. Non ero così brava a recitare, e agli occhi di quella famiglia ero sempre stata trasparente.
"Nulla. Problemi a casa, come sempre ma non vorrei parlarne. A voi tutto ok?". Lei annuì semplicemente, forse ancora turbata dalla mia espressione. Sapevo che non se l'era bevuta, e di certo avrebbe accennato a Chris dei miei sbalzi d'umore. Lisa non mi domandò a quando risaliva l'ultima volta che lo avevo sentito, o con quanta frequenza ci sentivamo. Le risposte erano: dalla terza settimana in cui era a New York. Frequenza inesistente. Fino a quel momento aveva fatto due film, e il secondo era proprio quello che speravo non accettasse mai. Commedia spazzatura. Mi alzai dalla sedia e salutai Lisa con un cenno della mano. "Fatti vedere più spesso, tesoro. Ti basta un fischio. Ci trovi sempre qui" annuii soltanto, e quando uscii fuori dalla porta una lacrima mi rigò la guancia.
***
Settembre giunse in fretta. David si era diplomato, e a questo proposito lo invitai a seguirmi a New York. "Mamma mi ha iscritto ad un corso" serrai le sopracciglia, sorpresa. Non ne avevo idea. "Che corso?".
"Non lo so. Dice che ci sono persone speciali come me. Secondo lei mi divertirò. Potrò venire a contatto con il mio vero io. Queste le sue parole". Mi aiutò a fare le valigie, e dopo domandò cordialmente se poteva allontanarsi per giocare ai videogame. "Certo, Dave". Non avevo intenzione di lasciarlo a Boston con i miei, quindi mi premurai che quel corso fosse davvero adatto a lui. David non era un ragazzo down qualunque. Lui era speciale, dolce, gentile. Era il mio fratellino, e da sorella maggiore sentivo perennemente l'istinto di tenerlo al sicuro. Mi recai nell'istituto dove si sarebbe tenuto al corso, presentandomi come la sorella di David Morris. Mi accolse una specie di assistente sociale, e mi elencò tutte le attività che avrebbero svolto i ragazzi. "Siamo certi che loro hanno bisogno di un'attenzione differente, perciò li metteremo a loro agio e valorizzeremo le loro competenze in base a ciò che sanno fare meglio. Insomma, l'intero corso si svolgerà come una vera scuola, al termine del quale i ragazzi riceveranno una specie di laurea". Posai le mani sulla sua scrivania, sporgendomi in avanti. "Non metto in dubbio le vostre capacità di insegnamento, ma io sto per partire per il college e volevo portare David con me".
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𝙎𝙢𝙚𝙡𝙡𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙩𝙚𝙚𝙣 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩 |
FanfictionSei al liceo, ed hai lo stesso migliore amico dai tempi dell'asilo. Lui si chiama Chris ed è tutto per te. Siete inseparabili e vi raccontate ogni cosa, senza escludere alcun dettaglio. Arriva il ballo di fine anno e non hai un accompagnatore. Lui v...