Capitolo 15

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|Sabato 13/03|
|01:00 a.m.|

<Ragazzi, per piacere, ho sonno.> si lamentò Jin, sbadigliando subito dopo. <Ah, suvvia hyung, è solo l'una di notte.> disse Hoseok, poco prima di addormentarsi. <Sinceramente anche io ho sonno, quindi andiamocene.> parlò Yoongi con tono serio. Lui aveva sempre sonno, quindi non fu una novità.

<Perfetto, andiamo. Y/n, tu prendi Hobi.> mi ordinò il più grande, prima di girare i tacchi e incamminarsi verso la porta d'uscita del bar, seguito dal menta. <Ma come io?! Perché proprio io?> chiesi urlando, portandomi le mani nei capelli. Seokjin, sentendomi, urlò, <Perché tu hai scelto di occuparti di lui!>

Un sospiro pesante di frustrazione uscì dalla mia bocca, mentre cingevo un braccio sulla vita del corvino. <Dai noona, ti aiuto io.> propose Namjoon, avvicinandosi e reggendo il ragazzo in piedi cingendogli con un braccio sulle spalle. <Ah grazie Nam, menomale che esisti tu.> dissi, facendo la stessa cosa dall'altra parte. Lui sorrise ampiamente in risposta.

<Noona, non dovresti salutare i tuoi nuovi amici? Sai, per buona educazione.> chiese il bruno guardandomi, aspettando una risposta. Io ci riflettei qualche secondo, <Sì, hai ragione, dovrei. Mi aspetti qua?> lui annuì. Lasciai Hobi a Namjoon e mi diressi al centro del locale per cercare Jimin.

Dopo 2 minuti che esploravo il club, di lui non c'era ancora nessuna traccia. <Ma dove si è cacciato quel deficien-> non riuscì a completare la mia lamentela perché andai a sbattere contro qualcuno.

<Ma che diavolo, guarda dove metti i piedi!> esclamai. Alzai lo sguardo verso il malcapitato e scoprì che colui con cui andai a scontrarmi era uno degli amici del ricercato.

La prima cosa che notai di lui, furono i suoi occhi neri spalancati e la bocca rosea, leggermente aperta mentre sotto il labbro inferiore, si poteva intravedere un piccolo neo. I capelli invece erano corti e corvini.
Indossava poi una camicia nera i cui primi tre bottoni erano sbottonati e le maniche erano alzate fino ai gomiti, i pantaloni in pelle del medesimo colore e ai piedi portava delle sneakers.
Tutto sommato, era un gran bell'uomo.

Le sue guance si tinsero subito di rosso e cominciò a balbettare. <Emh c-ciao, Krystal giusto? Sono Jungkook, p-piacere.> disse, per poi tendermi una mano tremante. Io ridacchiai leggermente. <Ciao Jungkook, chiamami pure Krystal.> dissi, prima di stringergli la mano.

Lui annuì, <Scusa se ti sono venuto contro, n-non era mia intenzione.> si scusò, grattandosi un gomito, in evidente imbarazzo. Io scossi il capo, <Non preoccuparti, anche io non stavo guardando dove mettevo i piedi.>

Poi mi venne un'idea, essendo il ragazzo qui con Jimin, sicuramente sapeva dove si trovava. <Uh Jungkook, stavo cercando Jimin per salutarlo visto che sto andando via, ma ho trovato te al posto suo, non è che me lo potresti salutare?> domandai, cercando di mantenere il contatto visivo con lui, ma fu inutile visto che continuava a spostare gli occhi in tutte le direzioni per evitare il mio sguardo. <A-ah sì, Jimin è sopra nel reparto a pagamento insieme a me e Taehyung. Comunque certo, te lo saluto i-io.> rispose, continuando a sentirsi a disagio.

<Capisco, beh allora nulla, grazie Jungkook e ciao!> feci per andarmene, ma il ragazzo mi fermò. <A-aspetta Krystal!> io mi girai di nuovo verso di lui, <Sì?> chiesi curiosa. Egli cominciò a torturarsi le mani, probabilmente dalla timidezza. <H-hai degli occhi davvero b-bellissimi.>

Io gli sorrisi, <Molte grazie, invece tu sappi che sei proprio un bell'uomo Jungkook.> mi complimentai sincera. Lui alzò la testa di scatto, <Dici davvero?> disse spalancando gli occhi. Risi, <Certo, se mi dicessi che non sei fidanzato ti direi che è impossibile.>

Lui allargò le labbra rosa in un bellissimo sorriso, <Grazie Krystal, comunque sì, sono single.> disse ridacchiando. <No... è impossibile, ma che razza di ragazze hai frequentato?> chiesi, non credendo seriamente che il ragazzo fosse libero.

<Ora però devo davvero andare, a presto.> lo salutai con la mano e mi immersi tra la folla per farmi strada verso l'uscita, dove mi aspettavano i miei amici.

<Eccoti!> esclamò Nam alla mia vista. <Scusa, ci ho messo un po'.> mi scusai vagamente prima di riprendere Hobi e camminare finalmente verso fuori.

Una volta usciti definitivamente dal locale, vidi subito le schiene dei nostri due amici. <Ehi ragazzi scusate se ci abbiamo messo tant->

<Eccola qua, Yeon Y/n, da quanto tempo eh.> parlò una voce davanti a Yoongi e Jin. Non ci misi tanto a riconoscerla come quella del ragazzo che più disprezzavo sulla faccia della terra.

<Jongin.> affermai cupa. <Esatto.> disse prima di farsi spazio tra i miei due amici e arrivare direttamente davanti a me, Hobi e Nam. <Cosa vuoi Jongin, sei tornato a rompere il cazzo?> sputò acido il bruno. <Ehi, frena Kim Namjoon. Sono venuto per proporre a Y/n di ritornare con me. Mi manchi tanto.> spiegò Jongin facendo il labbruccio.

<Smettila coglione, lei non tornerà mai con uno stronzo come te.> mi difese Yoongi. <Ti manco tanto? Strano però che non ti mancassi 11 anni fa quando mio padre stava morendo e io avevo bisogno di un supporto mentale.> commentai io guardandolo truce.

Il suo nome è Kim Jongin, ha 27 anni ed è il mio ex fidanzato della scuola superiore.
Io e Jongin ci amavamo, ci volevamo un mondo di bene e speravo che la nostra relazione non finisse mai, gli diedi anche un soprannome: Kai.

Tutto questo però cambiò alla fine del terzo e ultimo anno di liceo, quando mio padre stava male e mia madre ci voleva abbandonare per trasferirsi a Vancouver, in Canada, la sua città natale. Io avevo bisogno di aiuto, sostegno e conforto da qualcuno e chiaramente la prima persona da cui mi recai fu Jongin, peccato che egli mi abbandonò proprio nel momento del bisogno, dicendomi che non era un suo problema e che avrebbe dovuto pensare all'esame finale per ottenere il diploma.

Quindi rimasi sola, sola nel momento più triste della mia vita.
Poi ovviamente lasciai Jongin dicendogli che non lo volevo più rivedere e che era finita per sempre, ma lui non accettò questa mia scelta. Continuò a venire sotto casa mia, dicendomi che si era pentito e voleva ritornare insieme a me, che gli mancavo e così via. Io mi limitavo a rifiutarlo sempre, dicendogli di sparire dalla mia vista.

Anche l'anno dopo, quando cominciai a lavorare come spacciatrice e incontrai i miei amici, lui continuava a presentarsi a casa, anche se era a conoscenza del fatto che ormai ero fidanzata con Yoongi. Finché un giorno quest'ultimo non gli tirò un pugno dritto sul naso e a seguire un mucchio di insulti fuori dal normale, il naso gli si ruppe a causa del colpo molto forte.
Da quel giorno, Kim Jongin non venne più a farmi visita, fino ad oggi.

<Andiamo Y/n, ancora con quella storia?> disse finto offeso. <Vaffanculo Jongin, la mia vita era perfetta fino a quando non sei arrivato tu.> continuai acida e incazzata. <Smettila di pensarci, torniamo insieme, hai lasciato anche quel bastardo di Yoongi come la brava stronza che se-> non concluse la frase perché Yoongi gli tirò uno spintone.

Jongin stava per controbattere, ma Jin si scaraventò dietro di lui fermandogli le braccia. Dall'altra parte, il menta voleva continuare a pestarlo, ma lasciai Hobi a Namjoon, mi precipitai dal ragazzo e lo fermai, mettendomi davanti a lui e abbracciandolo. <Yoon, per favore, non abbassarti al suo livello. Sai bene che lo sta facendo solo per farti incazzare.> gli sussurrai piano all'orecchio. Lui fermò tutti i movimenti e placò il respiro, <Hai ragione.> disse, sebbene ancora arrabbiato mentre io mi staccai dall'abbraccio.

<Faresti meglio a sparire dalla nostra vista Jongin, ora.> parlò Jin molto serio dietro di lui. Jongin si staccò dalla presa del ragazzo, <Ora me ne andrò, ma aspettatevi un ritorno.> iniziò col fiatone. <E tu Y/n...

sarai di nuovo mia.>

𝑲𝒓𝒚𝒔𝒕𝒂𝒍 [𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora