Capitolo 7

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|Mercoledì 10/03|

<Ed è così che si concluse> la sig.ra Jo, non riuscì a completare la frase a causa del suono della campanella che segnava il concludersi delle ultime due ore di corso della giornata.

<Finalmente!> gracchiò Taehyung alla mia destra, stiracchiandosi. Raccogliemmo tutte le nostre cose e uscimmo dall'aula per recarci nei dormitori. Arrivati davanti all'ascensore incontrammo Jungkook che, come noi, aspettava l'arrivo di quest'ultimo. <Kook!> lo chiamai io. <Hyung, come va?> ci chiese. <Oh, tutto bene.> rispose Tae.

Arrivò l'ascensore e salimmo tutti e tre continuando a parlare. Cliccammo prima il pulsante numero due, lì dove c'erano i dormitori del secondo anno, per JK. Una volta che il ragazzo scese, premetti il pulsante numero quattro che conduceva ai dormitori del quarto anno, per me e Tae.

Dopo che scendemmo dall'ascensore per dirigerci nella nostra stanza, la numero 118, mi fermai davanti alla camera numero 112, ovvero quella di Cho-young. <Tae, tu vai pure in camera, io devo un attimo parlare con Cho-young.>

Il ragazzo annuì, senza fare stranamente domande e si diresse verso la nostra stanza. Bussai invece a quella della ragazza. <Chi è?> si sentì la sua voce dall'altro capo della porta. <Cho-young sono io, Jimin. Posso entrare?> domandai. Di scatto la porta si aprì e rivelò la ragazza con indosso ancora i vestiti che aveva prima in classe. <Prego, entra Jimin.> mi invitò lei.

La sua camera non era diversa da quella mia e di Tae, l'unica vera differenza era il letto a castello che condivideva con la sua compagna di stanza, la quale attualmente non era in camera. Mi fece accomodare sul suo letto, quello di sotto, mentre lei si sistemò sulla sedia della scrivania in legno colorato di bianco.

<Allora, dimmi tutto.> mi stimolò con un grande sorriso. <Ecco vedi, ieri Krystal mi ha riscritto...> iniziai io. Si mise comoda sulla sedia, <Cosa ti ha detto?> prima di rispondere, presi un grande respiro, <Mi ha chiesto di vederci.>

La ragazza di scatto si alzò, puntandomi un dito contro. <Di vedervi? Di già? Wow ragazzo, ritieniti fortunato. Le stai particolarmente simpatico.> alzai le spalle, <Comunque sia, mi ha chiesto di vederci domani alle 16:00 a casa sua, e mi ha detto anche di informarti di ciò, così che tu potessi accompagnarmi.> notai la ragazza sbuffare, <Ok, tanto non ho nulla da fare.> disse.

Poi sospirò, <Vorrei solo darti qualche piccolo avvertimento su Krystal.> deglutii, <Spara.> La ragazza, sta volta, si sedette di fianco a me sul letto.

<Quando entri a casa sua, non spaventarti.> iniziò. Spalancai gli occhi, cominciando a immaginarmi qualsiasi tipo di scenario terrificante, come cadaveri per terra o persone rapite. <È molto, come dire, disordinata, se così si può definire. Non aspettarti che lei si metta a pulire per un ospite, non è proprio il tipo di persona.> mi avvertì e tirai un sospiro di sollievo, facendone però un post-it mentale.

<Poi, non sperare che dopo questo primo incontro non vi sentiate più. Questa è l'ultima cosa che devi sperare.> deglutii una seconda volta, preparandomi a cancellare dalla testa tutte le rassicurazioni fatte in precedenza. Cho-young rise, <Caro Jimin, una volta che Krystal è entrata nella tua vita, non ne uscirà così facilmente, a meno che non sia lei a volerlo.> io spalancai gli occhi.

Tutte le speranze che avevo di uscire da questa nuova conoscenza svanirono improvvisamente. Mi rassegnai, non ne sarei uscito. Se non fossi andato a quella festa quel sabato sera, nulla sarebbe successo.

𝑲𝒓𝒚𝒔𝒕𝒂𝒍 [𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora