Capitolo 14

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|Sabato 13/03|

<Krystal?>

Mi girai verso la persona che pronunciò il mio nome e vidi proprio lui, Park Jimin.

I miei amici, presi dalla curiosità, si voltarono per vedere a chi appartenesse la voce che chiamò il mio nome. <Noona, lo conosci?> mi chiese Namjoon, scrutando attentamente il ragazzo e quelli che supposi fossero i suoi amici. Sentì addosso lo sguardo pesante di Yoongi, <Sì, lo conosco, non dite il mio vero nome.>

Io sorrisi al ragazzo, <Jimin, anche tu qui, che piacere.> dissi alzandomi dal divanetto. <Non mi aspettavo di vederti, che coincidenza.> rispose, leggermente sorpreso.

≤Krystal, non capisco, chi sono questi ragazzi?.> domandò Jin, afferrandomi per un braccio. Io sospirai, <Vi spiegherò tutto più tardi, promesso.> loro annuirono, sebbene ancora confusi.

Jimin POV

Cosa diavolo ci faceva Krystal lì?

Chiaramente, come il sottoscritto, decise di passare una serata in compagnia dei suoi amici. Questa sì che fu proprio una bella coincidenza.

Erano tre ragazzi molto attraenti, quasi sicuramente più grandi di noi, ma di non troppo.
Il primo sedeva alla destra della ragazza, aveva i capelli castani, gli occhi neri e si potevano intravedere due fossette sulle sue guance.

L'altro, che si trovava alla sinistra di Krystal, aveva i capelli sicuramente tinti di viola, gli occhi anche questi neri e un viso perfetto, come se fosse stato scolpito in porcellana

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L'altro, che si trovava alla sinistra di Krystal, aveva i capelli sicuramente tinti di viola, gli occhi anche questi neri e un viso perfetto, come se fosse stato scolpito in porcellana.

Il terzo era posizionato nel divanetto davanti al loro, i capelli erano tinti di color menta, gli occhi neri come la pece e il viso da angioletto, ma non sarei cascato in quel tranello del diavolo

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Il terzo era posizionato nel divanetto davanti al loro, i capelli erano tinti di color menta, gli occhi neri come la pece e il viso da angioletto, ma non sarei cascato in quel tranello del diavolo.

Il terzo era posizionato nel divanetto davanti al loro, i capelli erano tinti di color menta, gli occhi neri come la pece e il viso da angioletto, ma non sarei cascato in quel tranello del diavolo

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