Capitolo 22

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|Giovedì 18/03|
|17:30|

<Sì Yoon grazie, appoggialo pure qua.> l'uomo fece come detto e poggiò la scatola contenente erba all'entrata di casa mia. <Di nulla.> mi sorrise, prendendo boccate d'aria per la fatica.

<Devi andare? Se vuoi ti offro qualcosa, così chiacchieriamo un po'.> proposi, sperando che Yoongi accettasse. <Ho qualche minuto di pausa.> rispose, entrando in casa mia. Sorrisi e chiusi la porta, <Perfetto.>

Arrivati in cucina lo feci accomodare mentre preparavo del buon tè. <Ci sono novità?> gli domandai. Egli scosse la testa, <Nessuna.>

Dopo qualche minuto di silenzio, il menta parlò rompendo il ghiaccio, <Dove sei andata ieri?> io spalancai gli occhi alla domanda inaspettata, <Come sai che ieri non ero in casa?> chiesi mentre prendevo due tazzine, <Sono venuto qui, ma non hai risposto, quindi non c'eri.> spiegò semplicemente.

Io spensi il fuoco e versai il liquido nelle tazzine, <Beh, sono stata invitata al compleanno di Jungkook, un'amico di Jimin.> risposi, sentendo lo sguardo pesante di Yoongi addosso.

<Il biondino?> domandò. <Sì, poi per il compleanno dell'amico siamo andati a Busan.> dissi, servendo il tè al tavola.

Mi fece un cenno di ringraziamento e poi continuò, <Avresti potuto avvisarmi.> disse, guardandomi dritta negli occhi. <E' stato tutto improvviso, non lo sapevo nemmeno io, quindi non ho trovato il tempo, scusa.> risposi, non riuscendo a mantenere il contatto visivo con il menta.

<Perciò ora stai conoscendo gli amici di Cho-young.> affermò, prendendo il primo sorso di tè. <Diciamo di sì.> dissi, sedendomi al tavolo difronte a lui.

Lui annuì, <Buono, sono felice per te comunque.> io capì subito dove voleva arrivare, <Yoongi, sembrano dei ricconi egocentrici, ma fidati che sono brave persone.> spiegai al menta.

<Sanno quello che fai?> chiese sorseggiando il suo tè. <Sì, l'unica cosa che non sanno è il mio vero nome.> risposi, cercando di mantenere il contatto visivo.

Arrivai subito a capire che tipo di situazione era questa, dopotutto conoscevo Min Yoongi da 10 anni.

Quando tra me e lui iniziava una conversazione fredda e imbarazzante, significava che qualcosa che non andava, uno di noi due era turbato su qualcosa.
Situazioni di questo genere accaddero principalmente all'inizio e alla fine della nostra relazione, soprattutto durante quel periodo in cui Jongin si presentava a casa mia.

In questo caso però, il turbato era Yoongi. Qualcosa in lui non andava per il verso giusto e me ne accorsi. Di solito mi parlava sempre quando c'era qualcosa che non funzionava, ma questa volta decise di non aprire bocca sulla questione.
Avrei fatto di tutto pur di capire cosa passava per la testa del mio migliore amico.

<Capisco.> disse egli.

<In ogni caso, voi siete unici ed inimitabili, non vi sostituirei mai.> dissi convinta, su questo non ci pioveva. Lui accennò un sorriso, <Mi sembra scontato.>

Quindi, decisi di cominciare con la missione: scoprire cosa succede a Yoongi.

<Yoon, hai sentito i tuoi?> lui alzò gli occhi dalla tazza in porcellana, <Non ancora, perché?> sospirai, <Solitamente il giovedì è il giorno in cui vi sentite.> egli ridacchiò leggermente al mio commento, <Ah già, penso ci sentiremo questa sera.>

La conversazione doveva andare avanti, non avrebbe potuto concludersi, altrimenti non avrei capito niente. <Yoon, ricordi quella volta in cui siamo entrati in un negozio di cosmetici e abbiamo truccato Jin?> dissi, riportando un vecchio ricordo. Il menta sorrise, <Sì, le commesse poi ci hanno sbattuto fuori dal locale, ci è andata bene che non hanno chiamato la polizia.> disse facendomi ridere.

<O quando Nam ha litigato con un bambino perché gli ha tirato la palla addosso.> continuai, ridendo al pensiero, vidi tutta la scena in diretta.

Egli poi fermò i suoi movimenti e mi guardò, <Y/n, sai bene che ormai ti conosco come le mie tasche, vero?> mi chiese, incrociando le braccia e guardandomi dritta negli occhi. Io copiai i suoi movimenti, <Potrei dire lo stesso, Min Yoongi.>

<C'è qualcosa che non va, vero?> dissi. Il menta sospirò e si passò una mano sul viso.<Y/n ascolta-> iniziò lui, ma io lo interruppi. Sapevo che ciò che stava per dire era solo una scusa per sviare l'argomento. <No Yoongi, c'è sicuramente qualcosa che ti turba e devi dirmi cosa, ora e subito.> ordinai, non accennando ad arrendermi.

<Ti stai sbagliando Y/n, tutto è sotto controllo e sto benissimo.> disse serio, alzandosi in piedi, <Tu piuttosto, sei sicura di stare bene?> mi domandò, lasciandomi a bocca aperta.

Era da fin troppo tempo che io e Yoongi non discutevamo in questo modo.

<Ma di che cosa stai parlando?!> esclamai, furiosa e confuso allo stesso tempo. <Mi dici cosa ti prende?!> dissi sentendo il sangue ribollire nelle vene.
Egli si avvicinò alla mia figura, fronteggiandomi. <Sei seria, Y/n? Davvero non riesci a capire cosa mi prende?> notai il suo sguardo ammorbidirsi, accennò anche un sorriso triste.

Dopo quella frase, Yoongi mi lanciò un'ultima occhiata prima di lasciare la cucina per uscire dalla porta d'ingresso.
Io rimasi ferma immobile, respirai pesantemente e le sue ultime parole riecheggiarono nella mia testa in un loop infinito.

'Davvero non riesci a capire cosa mi prende?'

Eppure, per la prima volta nella mia vita, i pensieri e i sentimenti di Min Yoongi, furono un grande e oscuro mistero.
Non ci nascondemmo mai nulla, cos'era di così importante da doverlo nascondere a me, Yeon Y/n, la sua migliore amica.

Il mio cellulare squillò improvvisamente, facendomi sobbalzare leggermente a causa dei profondi pensieri che mi afflissero. Lo tirai rapidamente fuori dalla tasca dei pantaloni e notai che a chiamarmi fu un numero sconosciuto.

chiamata in arrivo...

+82 **********

Rifiuta Accetta

Mi fermai un attimo a riflettere, ma alla fine non ci diedi tanto peso e decisi di rispondere. <Pronto?>

<Noona, presto vieni! Jimin sta male!> sentì dire dalla persona dall'altro capo del telefono.

Jungkook?

𝑲𝒓𝒚𝒔𝒕𝒂𝒍 [𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora