Capitolo 23

35 3 0
                                    

|Giovedì 18/03|
|14:10|

Jimin POV

Mi trovai fuori dall'università per prendere una boccata d'aria. Finì poco prima di pranzare e decisi di non rientrare subito in camera, preferì invece cominciare a riflettere su una questione in particolare.

Y/n entrò nella mia vita come una furia, non mi diede tempo di realizzare bene quello che accadde fino a quel momento. Forse quel giorno alla festa di Cho-young avrei dovuto ignorare il mio istinto e non intervenire in quello che stava facendo. 

Magari se avessi fatto così a quest'ora la mia vita sarebbe continuata ad essere l'infinito loop che è sempre stata. E invece, arrivò lei e mise fine a questa mia vita noiosa. 

Oppure era solo il destino che voleva che ci incontrassimo? Non ero solito credere a queste cose, ma in quel momento mi trovavo con le mani legate.

Cominciai istintivamente a passeggiare nei dintorni per sgranchire le gambe. Continuai a riflettere sulle mie scelte di vita e su Krystal. Averla conosciuta fu un bene o fu un male?

Dopo 10 minuti passati a camminare mi fermai di botto. <Gli esami di fine stagione sono alle porte, dovrei rientrare e studiare.> dissi tra me e me. Così tornai indietro e mi incamminai verso l'ingresso dell'università. 

Nel mentre che camminavo, una figura mi si parò davanti. Decisi di ignorarla e continuare il mio percorso, ma una mano si posò sulla mia spalla, facendomi fermare. Mi congelai di colpo, le mie gambe non si muovevano più e la respirazione si fece pesante.

<Sei tu Park Jimin?> mi chiese una voce profonda, sicuramente appartenente alla figura di prima. Esitai prima di rispondere, <S-sì, perché?>

La figura, dopo la mia risposta, mi fronteggiò, <Immagino che allora tu conosca  Yeon Y/n, vero?>

Chi?

<Mi dispiace deluderla, ma io non conosco nessuna Yeon Y/n.> dissi confuso. Era la verità, di chi stava parlando?

L'uomo era più alto di me, aveva i capelli biondi e gli occhi scuri, indossava una camicia nera e dei jeans del medesimo colore.

Alzò gli occhi al cielo, <Ho capito, non ti ha ancora detto il suo nome.> sbuffò, <Se ti dicessi Krystal invece?> spalancai gli occhi. <C-cosa?> domandai titubante. 

Il corvino ghignò e mi posizionò due mani sulle spalle, <Amico, stalle alla larga.> ordinò, guardandomi dritto negli occhi.

Io tolsi le sue mani dalle mie spalle, <Ma cosa vuoi?! Chi diavolo sei tu?!> egli rise, <Mi puoi chiamare Kai e ti sto dicendo di lasciare "Krystal" in pace.>

Perché tutti usano questi maledetti soprannomi!?

<Non capisco dove vuoi arrivare, perché dovrei starle alla larga?> chiesi, più confuso che mai.

Il sorriso che Kai aveva in faccia si distrusse all'instante, <Fai troppe domande, mi sei d'intralcio.> disse. Io cercai di replicare ma il biondo mi fermò, <Fai come vuoi, ma poi non dire che non ti avevo avvertito.> e detto, ciò se ne andò senza guardarsi indietro.

Ancora sconvolto da ciò che accadde, camminai velocemente verso l'università. Ero stanco, ma poco importava. Non badai nemmeno agli sguardi degli altri studenti su di me, probabilmente si stavano domandando cosa mi fosse accaduto. 

Nell'ascensore non riuscì nemmeno a reggermi bene in piedi, dovetti tenermi agli appositi manici per evitare di cadere definitivamente.

Arrivato davanti alla mia stanza spalancai la porta e mi fiondai in bagno, senza badare i richiami di Jungkook e Taehyung.

Poggiai le mani ai lati del lavandino, il cuore mi batteva forte nel petto, gli occhi erano ancora spalancati e la bocca era secca. Mi riposi la domanda, 'conoscere Krystal fu davvero un bene?' e la risposta era ufficialmente no.

Poi mi colpì un improvviso mal di testa, così forte da rimpiazzare la mia visuale normale con dei pallini bianchi e neri. L'ultimo suonò che udì prima di ritrovarmi a terra, fu la porta del bagno aprirsi di brusco e le voci dei miei amici chiamare il mio nome.


***


|18:00|

<Che dite si sveglierà?>

<Sì, guarda! Sta aprendo gli occhi!>

<Ragazzi state zitti.>

Sentivo delle voci di sottofondo e quando aprì gli occhi, una luce abbagliante mi accecò, portandomi a chiuderli istintivamente di nuovo. Alzai in seguito mezzo busto, ma subito tornai a  sdraiarmi a causa di un forte mal di testa.

<Hyung, sei sveglio!> parlò una voce che associai a quella di Jungkook.

Quando provai a riaprire gli occhi, trovai davanti a me Tae, Jk e Krystal con uno sguardo felice sul viso.

<Cosa è successo?> chiesi, ancora confuso dalla situazione. <Sei svenuto in bagno, così presi dal panico abbiamo chiamato Cho-young, ma non le squillava nemmeno il cellulare, quindi abbiamo optato per Krystal-noona e ora siamo qua.> spiegò il verde.

<Perché sei svenuto?> domandò la voce calma e bassa di Krystal. Subito i ricordi riaffiorarono nella mia mente e sospirai, <Noona, vorrei parlarti in privato.>

Lei mi guardò di traverso, <Perché con me?> domandò. <Perché avrei bisogno di chiederti delle cose.> risposi, passandomi una mano sulla fronte. La donna si scambiò uno sguardo con i miei due amici e poi acconsentì. 

Uscimmo fuori dalla camera e ci sedemmo su una panca che si trovava nelle vicinanze. <Allora, dimmi pure.>

Presi un respiro profondo, <Oggi ero uscito per fare una passeggiata, e mentre stavo tornando ho incontrato un tipo abbastanza strano...> Krystal si fece più curiosa, <Chi era questo tipo? Lo conosco?>

Continuai, <Ha detto di chiamarsi Kai e->

<Cazzo!> esclamò frustrata la corvina. Sospirò pesantemente e si passò le mani sul viso, incitandomi poi a continuare.

<Lo conosci quindi.> dissi. Lei sbuffò, <Sì, continua pure.>

<Mi ha detto di stare alla larga da te e io gli ho chiesto il motivo, si è arrabbiato e poi è andato via.> conclusi.

<Immaginavo ti avrebbe cercato.> ammise la donna, <Ma chi è? Come vi conoscete?> tentai a chiedere.

<Era il mio fidanzato alle superiori, poi l'ho lasciato perché era diventato toxic. Allora dopo un po' di tempo si "pentì" e cominciò a stressarmi dicendomi di voler ritornare insieme.> mi spiegò, frustrata più che mai. <Dopo un avvenimento Kai mi lasciò stare, ma ora è ritornato e non ho idea di come sappia di me e te.> concluse Krystal.

<Ma non stiamo insieme, perché preoccuparsi di noi.> dissi incredulo. Lei sospirò, <Noi lo sappiamo, ma Kai no.>

Dopo alcuni minuti di silenzio, la donna mi fece una domanda. <Tu invece conosci Yoo Jeongyeon, vero?> io annuì sbuffando. <Sì, era una mia compagna di classe alle superiori.> poi realizzai. <Aspetta, come la conosci?>

<L'ho conosciuta perché prima era una mia cliente e abbiamo fatto amicizia, come con Cho-young, solo che poi abbiamo litigato e ci siamo divise.> affermò, <Anche lei si drogava?> chiesi deluso. <A quanto pare.> 

<Comunque, ho la brutta sensazione che quei due si siano messi d'accordo per mandare a fanculo la nostra conoscenza.> mi sussurrò avvicinandosi.

Io alzai le spalle, <Quel Kai non mi piace per nulla, Jeongyeon ormai so com'è fatta e ci sono abituato.> dissi alzandomi dalla panchina e lei fece lo stesso.

<Bene, torniamo dentro.> la conversazione finì e ci incamminammo verso la stanza numero 118.

La brutta sensazione di cui parlò Krystal, cominciò piano piano a farsi strada anche nei miei pensieri.

𝑲𝒓𝒚𝒔𝒕𝒂𝒍 [𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora