Capitolo 2

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|Sabato 06/03|

Il sabato arrivò. La sera, insieme a Taehyung e Jungkook, sarei andato a casa di Cho-young, per il suo compleanno.

<Jimin, hai del succo alla pera in casa?> mi chiese Tae, mentre frugava tra le infinite dispense della mia grande cucina. <Per fortuna no. L'avevo assaggiato tempo fa, faceva davvero schifo.> risposi. <Ma come, il succo alla pera è buonissimo.> continuò lui, voltando il capo verso la mia direzione, squadrandomi male. <Se lo dici tu...> sussurrai, alzando le spalle.

<Io preferisco la kombucha al limone.> disse Jungkook all'improvviso, ricevendo un'occhiataccia da entrambi.

I miei due amici si trovavano in casa mia senza il mio invito; quella mattina infatti, verso le 10:30, sentii suonare il campanello e pensai fosse il postino, invece, appena scesi al piano di sotto per aprire la porta, mi ritrovai loro due davanti.

<A che ora è la festa?> chiese Jungkook. <Alle 20:00.> risposi. <E che ore sono attualmente?> domandò nuovamente. Io assottigliai lo sguardo, infastidito. <Le 16:30.> il minore spalancò gli occhi, <Ma allora abbiamo già mangiato!> esclamò il corvino, stravaccato sul divano. <Buongiorno Jungkook.> dissi sarcastico, spalancando le braccia.

<Cosa indosseremo sta sera?> parlò ancora il maknae. <Ma che ne so, è una semplice festa!> esclamai, perdendo la pazienza. <La smettete di parlare? Vorrei schiacciare un pisolino.> disse Tae, seduto sulla poltrona.

Nel mentre che i due continuarono a parlottare su questioni inutili, mi venne un tic nervoso all'occhio. <Vi devo ricordare che questa mattina avete fatto irruzione in casa mia?!> sbottai. <Suvvia Jimin, non fare il permaloso.> disse ironico Taehyung. <Permaloso?!> alzai le braccia al cielo.

Questi due sarebbero stati la mia ragione di ricovero in psichiatria.

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Le ore a seguire, le passammo tra partite alla PlayStation e chiacchiere senza né capo né coda.<E' proprio vero che quando ci si diverte il tempo passa in fretta, manca solo un'ora alla festa.> commentò Jungkook, mentre usava il cellulare.

Mi portai le mani sul ponte del naso, <Dovremmo cominciare a prepararci, non credete?> puntualizzai io. <Dovremmo eccome.> disse Tae. <E allora muoviamoci!> esclamai esasperato, alzandomi dal divano.

Dopo aver scelto cosa mettere, ed esserci preparati, si fecero le 19:45, quindi io e i due ci dirigemmo verso la casa di Cho-young con la macchina di Taehyung.

<Io ho caldo, voi non sentite caldo?> chiese Jungkook. <E' palese che senti caldo, ti sei messo un maglione invernale!> esclamò Tae dal posto di guida. <A casa di Chim faceva freddo.> si difese lui. <Ovvio, avevo il condizionatore acceso.> mi difesi. <Ma siamo a marzo, non ad agosto.> commentò Jungkook dai posti anteriori. <Io avevo caldo.> risposi.

<Che temperatura corporea del cazzo.> sussurrò il più piccolo, pensando di non essere sentito. Mi accigliai, <Ehi, senti chi parla.> il corvino sbuffò, <Noioso rompicoglioni.> dopo aver sentito le sue parole, mi voltai di scatto verso di lui, <Yah! Porta rispetto ai più grandi!>

<Smettetela voi due, siamo quasi arrivati.> disse Taehyung. Dopo un po', la macchina rallentò sempre di più, fino a fermarsi del tutto. Eravamo giunti a destinazione. <Scendiamo.>

𝑲𝒓𝒚𝒔𝒕𝒂𝒍 [𝑃𝑎𝑟𝑘 𝐽𝑖𝑚𝑖𝑛]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora