16.

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Jimin's pov
-minnie ma di cosa stai parlando esattamente?-chiese lui con un'espressione confusa in viso. Come poteva non capire?

-ti sto chiedendo perché non fai niente? Perché non ti arrabbi, non mi rimproveri, non mi urli contro che so che sono solo un bambino che non penso prima di agire?hai paura che Yoongi scoprendo che mi hai trattato male ti abbandoni? Eh?-dissi, ormai totalmente in lacrime, rendendomi conto che lui facesse tutto questo solo per una ragione o meglio una persona, Yoongi. Ma la vera domanda era: perché mi importava tanto che non lo facesse per me?

-io continuo a non capirti Minnie. Vuoi sapere perché non lo sto facendo?-chiese con aria di sfida chiedendomi dove sarebbe arrivato. Io continuai a piangere, non potevo evitarlo. Mi sentivo frustrato e ferito. Nonostante non fossi sicuro dei miei sentimenti verso di lui, sapevo che non mi piacesse che facesse tutto soltanto per Yoongi. Volevo che facesse qualcosa anche per me, che tenesse a me.

-si dai illuminami perché-continuai non smettendo di piangere, utilizzando un tono acido quasi di sfida.

-perché non voglio darti altri pensieri visto quello che ti è successo-disse, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta, ma io fui più veloce afferrando il suo polso.

-dove stai andando?-chiesi confuso vedendo la sua espressione calma. Sospirò, per poi afferrare la mia mano e staccarla dal suo polso.

-prendo una coperta, stai tremando-continuò uscendo dalla cucina, tornando qualche istante dopo con una coperta che adagiò sopra le mie spalle delicatamente.

Lo guardai, sentendomi stranamente strano intrecciando i nostri occhi.

Non riuscivo a smettere di piangere. Mi sentivo frustrato e confuso.

-non piangere Minnie-mi disse di punto in bianco, accarezzando dolcemente la mia testa prima di sorridermi.

-io...io...non posso...quando inizio.....non riesco a smettere facilmente... è più forte di me....se provo qualcosa devo farlo uscire o....o...-cercai di continuare ma le lacrime soffocarono le mie parole successive facendomi singhiozzare.

-capisco-rispose lui con voce calda e calma, avvicinandosi a me. In men che non si dica sentii le sue labbra sulle mie ed una sensazione di calore e calma invadere il mio corpo.

Il bacio fu calmo e delicato, le sue labbra morbide si muovevano sulle mie dolcemente. Era una sensazione meravigliosa che mi provocò come un morso allo stomaco.

Quando finí sentii come un vuoto. Ne volevo ancora, anche se non lo avrei mai ammesso ne a me stesso ne a lui.

-hai smesso-disse sorridendo, accarezzando la mia guancia dolcemente.

Non risposi, ma lo guardai semplicemente sentendo le mie guance andare a fuoco.

-vieni Minnie, andiamo così potrai fare una bella doccia calda prima di andare a dormire-continuò, porgendomi le sue mani, aspettando che le mie si congiungessero con esse.

Non appena lo feci, mi aiutò a mettermi in piedi e subito mi prese di peso, a mo' di sposa, portandomi in bagno.

Quella giornata era stata intensa e piena di eventi, non vedevo l'ora di andare a dormire e rilassarmi un po'.

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