39.

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Jimin's pov
-dammene un altro-dissi al barista, chiedendo un altro bicchiere di quel liquido alcolico che stavo bevendo. Francamente non ricordavo neache cosa fosse, ne quanto meno ne avessi bevuti. Volevo soltanto bere e non pensare a niente. Non mi importava niente di qualsiasi cosa ne di Jungkook, ne di Yoongi, ne tanto meno di "sono l'ex di Jungkook e lo rivoglio indietro". Di niente.

-sei sicuro tesoro? Sembri già molto ubriaco-mi ripose il barista, guardandomi preoccupato ma non mi interessava.

-sicuro, dammene un altro-risposi soltanto, afferrando il bicchiere e voltandomi verso la gente presente nel bar. Tutti ridevano e scherzavano come se le loro vite fossero belle e perfette, come se non avessero problemi di alcun tipo.

Tracannai il bicchiere velocemente, alzandomi dirigendomi poi verso la pista da ballo. Non volevo pensare a niente, ne tanto meno negarmi un po' di sano divertimento dato dal ballo.

Iniziai a muovermi forse un po' troppo seducente, muovendo i fianchi ed il sedere in maniera provocante. L'alcool aveva annebbiato totalmente la mia ragione, impedendomi di essere consapevole di star sbagliando a muovermi in quel modo.

In poco tempo, infatti, mi ritrovai con delle enormi mani attaccate ai miei fianchi ed un corpo più grande ed alto del mio muoversi dietro di me. Per quanto avrei voluto allontanarlo, non ne avevo la forza. Non volevo che mi toccasse, ma non potevo evitarlo. L'alcool mi aveva ridotto uno straccio, senza forze.

-sei qui da solo dolcezza?-mi chiese il ragazzo alle mie spalle, continuando a muoversi con il mio corpo seguendo il ritmo della musica.

-ehm...no, sono con il mio ragazzo-inventai, sperando davvero che fosse la verità, sperando che fosse soltanto un brutto sogno dal quale mi sarei svegliato con Jungkook al mio fianco.

-ah davvero? E dimmi dove si trova ora?-chiese ancora, sentendo la sua mano accarezzare il mio fianco. Non volevo che lo facesse, non mi piaceva. Quel movimento lo permettevo soltanto a Jungkook e quello di quel ragazzo mi faceva ribrezzo.

-é....è....in bagno-inventai ancora, sperando che mi lasciasse ma sembrava non voler mollare la presa.

Lo sentii avvicinare le labbra al mio collo lasciando un tenero bacio li sopra, mentre la sua mano si insinuava nella mia maglietta. Non appena sentii le sue dita sfiorare la pelle della mia pancia, ritrovai un minimo di lucidità calpestando il suo piede e dandogli un calcio nelle palle. Lo vidi piegarsi in due, accasciandosi a terra mentre io corsi verso i bagni chiudendomi dentro uno di esso.

Iniziai a piangere, consapevole di essermi cacciato in un guaio. Ero stato così stupido e sconsiderato da ubriacarmi e farmi quasi rimorchiare da uno sconosciuto.

Presi il cellulare velocemente, cercando aiuto ma non sapendo a chi rivolgermi.

*Hobi? No è fuori città. Jin? No abita a 40 km. Yoongi? Oddio no mi farebbe una ramanzina troppo lunga. Jungkook? No ucciderebbe prima quel tipo e poi me. Chi posso chiamare?*

Scorsi la rubrica trovando il numero di qualcuno che sapevo non mi avrebbe giudicato, ma che mi avrebbe aiutato senza problemi. Taehyung.

Senza pensarci ulteriormente, composi il numero non dovendo attendere molto risposta.

Tae
Jimin?

Jimin
Tae....ti prego aiutami ho fatto un casino...ti prego...

Tae
Dove sei? Veniamo a prenderti io e Yoongi

Jimin
No no Tae, Yoongi non deve saperlo per favore

Jimin
Ti prego

Jimin
E neanche Jungkook

Jimin
Inventa una scusa e vieni a prendermi ti prego

Jimin
Ho paura un ragazzo mi sta cercando ed è incazzato

Jimin
Ti prego

Tae
Va bene arrivo subito non ti muovere

Jimin
Fai presto

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