My Oxygen

15.

Jungkook's pov
Ero preoccupato, ancora tanto. Avevo passato l'intera serata a cercare Jimin, non sapendo dove cavolo si fosse cacciato scoprendo che fosse andato nel bosco da solo e per giunta si fosse fatto male.

Se non fossi uscito a cercarlo cosa sarebbe successo? Sarebbe morto per il freddo? Avrebbe trovato qualche animale che avrebbe banchettato con il suo corpo? Avrebbe pianto fino a disidratarsi completamente?

Cosa dovevo fare con lui?

Arrivai velocemente davanti alla casa o meglio sul dietro. Infatti avevo lasciato la porta socchiusa dato che in quel luogo c'era la villa e niente di più. Fortunatamente avevamo fatto la spesa prima di venire qui o saremmo morti di fame.

Con ancora Jimin sul spalle, aprii la porta ed entrai. Era da qualche minuti ormai che sentivo il suo respiro essersi fatto più pesante e profondo segno che si fosse addormentato. Per quanto lo trovassi tenero, ero arrabbiato per quanto fosse stato imprudente e sconsiderato.

Lo porsi delicatamente sul divano, dirigendomi poi in bagno a prendere la cassetta del pronto soccorso. Sapevo che non fosse nulla di grave solo una leggera slogatura, ma fasciandola sarebbe andata meglio sicuramente.

Mi sedetti sul pavimento, avvicinandomi al suo piede, iniziando ad arrotolare la garza intorno a quel punto. Cercai di essere più delicato possibile, cercando anche di non svegliarlo in alcun modo.

Era stata un serata dura per lui ed era meglio che dormisse, anche perché lo avrei picchiato probabilmente se non lo avesse fatto.

Non appena finii, presi una coperta mettendogliela addosso dirigendomi poi in cucina per scaldare dell'acqua per un buon thè. Volevo rilassarmi e smettere di preoccuparmi. Jimin stava bene ed era al sicuro. Dovevo solo respirare e tutto sarebbe andato per li meglio.

Mentre armeggiavo ai fornelli, sentii una strana sensazione invadermi. Mi sembrava di essere osservato e spiato. Ma come era possibile dato che eravamo in due e Jimin dormiva?

La mia domanda ebbe una risposta poco dopo, quando sentii un flebile "mi dispiace" alle mie spalle, pronunciato dallo stesso ragazzo che in teoria dormiva divano.

-vuoi un po' di thé?-dissi tranquillamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo rimanendo calmo e di spalle. Non volevo farlo preoccupare, non in quel momento, non quella sera.

-ecco....io...-cercò di dire quando le parole gli morirono in bocca, facendolo zittire di colpo.

Mi voltai a guardarlo, trovandolo poggiato conto la porta reggendosi ad essa con un piede sollevato e la testa bassa. Era carino ed adorabile, ma era evidente che  si sentisse in colpa.

-vieni Minnie, bevi questo e starai meglio dopo ti aiuterò a salire le scale fino al bagno così potrai toglierti il fango di dosso-dissi, posando la tazza sul tavolo, accomodandomi con la mia di fronte a quel posto. Mi guardò un po' incerto prima di cedere.

Lo vidi zoppicare qualche passo, per poi lasciarsi cadere sulla sedia continuando a tenere la testa bassa.

-bevi prima che si raffreddi-suggerii cercando di smorzare un po' quel clima che si era venuto a formare. Lo vedevo così piccolo ed innocente, con le sue manine intorno alla tazza. Sembrava sul punto di piangere.

-perché non sei arrabbiato con me?-mi chiese di colpo, facendomi sbarrare gli occhi per la sorpresa. Alzò leggermente gli occhi guardandomi di sottecchi per cercare di capire il mio stato d'animo ed il mio livello di arrabbiatura.

-chi ha detto che non lo sono? Lo sono ed anche tanto-risposi io, accavallando le gambe, guardandolo con il mento poggiato sulla mano.

Lo vidi abbassare ancora di più la testa ed imbarazzarsi ancora di più.

-e allora perché non fai niente? Hai paura di Yoongi?-chiese ancora facendomi aggrottare le sopracciglia. Cosa centrava Yoongi in tutto questo?

-ma che cosa...-cercai di dire, quando continuò lui, non lasciandomi finire.

-pensi che Yoongi non sarà più fiero di te se tratterai male il suo fratellino?-disse, lasciando cadere una lacrima a solcargli le guance paffute. Dove voleva arrivare esattamente?