47.

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Jimin's pov
Ero diretto a passo spedito verso la sede di lavoro di Namjoon. Avevo scoperto pochi giorni prima, grazie ad una ricerca su Google del mio rivale, che fosse un uomo di affari con una sua azienda. Dovevo ammettere che fosse un buon partito, ma per qualcuno che non doveva essere Jungkook. Lui era mio e mio soltanto e nessuno me lo avrebbe tolto.

Entrai nel grande edificio che mi trovai di fronte un po' agitato per l'ambiente nel quale non mi sentivo a mio agio.

-buongiorno posso aiutarla?-mi chiese la ragazza all'ingresso aprendosi in un enorme sorriso.

-si...vorrei vedere il signor Kim Namjoon-risposi sicuro di me, anche se in realtà avevo la paura che mi divorava. Volevo farmi valere con lui, ma non ero mai stato un tipo combattivo e quindi mi impanicavo un po' in queste cose.

-certo ottavo piano, chieda prima alla sua segretaria tanto se la trova dinnazi-rispose la ragazza super gentile e così feci dopo averla ringraziata.

Mi diressi velocemente agli ascensori, salendo all'ottavo piano trovando dinnanzi quella che ero sicuro fosse la sua segretaria.

-salve dovrei vedere il signor Kim -dissi sorridendo vedendola guardarmi in modo strano. Mi stava fissando, forse un po' troppo.

-ha un appuntamento?-mi chiese, guardandomi ancora mordendosi il labbro inferiore. Cercava di provocarmi?

-in realtà no, ma è una cosa urgente-risposi, avvicinandomi a lei vedendola sbiancare.

*Allora davvero cercava di provocarmi. Potrei usarlo a mio vantaggio*

-vedi ho bisogno urgente di parlargli, potresti aiutarmi bellezza? In cambio io potrei fare qualcosa per te-dissi avvicinandomi a lei con fare sexy e provocante.

*Quello che non si fa per amore*

-ecco...io...veramente....-cercò di dire ma si ingarbugliò con le sue stesse parole arrossendo immensamente.

-allora posso vederlo?-chiesi ancora, accarezzando la sua guancia e la cosa funzionò dato che annuii indicandomi la porta di Namjoon.

-ti ringrazio tesoro-risposi facendole l'occhiolino ed entrando nella porta.

*Non credevo di riuscire a fare questo effetto nelle persone. Comunque torniamo alle cose importanti*

-namjoon-dissi entrando vedendolo alla scrivania intento a leggere qualcosa.

-salve...lei è...-chiese alzando la testa, guardandomi pensante.

-jimin, Park Jimin ricordi?-chiesi avvicinandomi ancora a lui.

-ah ma certo, sei il coinquilino di Jungkook....visto che vivete insieme ha ricevuto il mio pacco? Gli è piaciuto? So che con il banana milk ho fatto centro vero?-chiese una cosa dopo l'altra lasciandomi basito.

*Ma si rende conto di ciò che dice? Mi fa salire il nazzismo*

-BASTA!-urlai, esausto dal suo mare di parole. Non ne potevo più.

-che ti prende adesso?-mi chiese sconvolto dalla mia reazione.

-senti non mi piace essere cattivo con gli altri, ma Jungkook non tornerà da te accettalo. Ora sta con qualcuno-dissi, sentendo già in cuore battere velocemente per l'ansia.

-sta con qualcuno? Chi?-chiese lui, guardandomi e pendendo dalle mie labbra.

-beh...ecco....sta con me-dissi, distogliendo lo sguardo non riescendo a sostenere il suo.

-con te? Ma non farmi ridere, sei un ragazzino-disse iniziando a ridere di gusto.

-é cosi e voglio dirti di stargli lontano e di non mandargli più cose. Lui ha già un fidanzato che lo ama, quindi ti pregherei gentilmente di smetterla e di lasciare perdere. Trovati un' altra persona da amare-dissi gentilmente. Nonostante tutto non riuscivo ad essere cattivo con nessuno.

-sei serio? Dai se convinto che Jungkook preferirà te a me. Guardati sei un ragazzino inesperto che probabilmente non ha mai neanche avuto delle esperienze. Io sono un uomo adulto, maturo e con esperienza, come puoi sperare di competere con uno come me?-chiese ed io mi morsi il labbro. Aveva ragione su tutto.

-infatti non può, non c'è sfida tra voi due. Lui vince su tutta la linea-disse Jungkook entrando nella stanza e posizionadosi di fianco a me afferrando la mia mano.

-kook-sussurai guardandolo, non aspettandomi che mi avrebbe seguito.

-jungkook avanti sei serio? È soltanto un ragazzino. Non ti ricordi di come stavamo bene insieme, delle nostre notti di fuoco e del nostro amore?hai già dimenticato tutto?-chiese Namjoon avvicinandosi a Jungkook piazzandosi davanti a lui.

Jungkook era immobile a fissarlo.

*Ci sta ripensando?*

Morsi il labbro inferiore, abbassando lo sguardo. Il mio sogno era già finito.

D'improvviso sentii uno spostamento di aria che mi fece rialzare la testa di scatto. Jungkook, teneva il polso di Namjoon a pochi centimetri dal mio viso.

-non provare a toccarlo neanche con un dito-lo sentii ringhiare, come un cane che protegge il suo osso, spostando buscamente la sua mano.

-vedo che sei testardo Jungkook, ma quando ti renderai conto delle mie parole sappi che io non sarò qui ad aspettarti-disse Namjoon con aria di sfida mentre Jungkook sorrideva sarcastico.

-era ora che lo capissi-disse, riprendendo la mia mano trascinandomi fuori da li fino all'ascensore.

Non appena le porte si chiusero me lo ritrovai addosso che mi stringeva forte tra le sue enormi braccia.

-non lasciarti ferire dalle sue parole amore. Io ti amo e non ti cambierei con nessuno al mondo-mi sussurrò facendomi scaldare il cuore e lacrimare gli occhi. Portai le mani ad aggrapparsi alla sua giacca, stringendo il tessuto fortemente lasciandomi andare ad un pianto liberatorio. Finalmente anche questa storia era chiusa e finalmente io e Jungkook poteva andare avanti con le nostre vite.

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