2- La fratellanza non è solo volersi bene. E' alchimia

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La fratellanza non è solo volersi bene. E' alchimia.



Da dietro le tende della propria camera, un giovane tredicenne fissò il sole ancora basso nel cielo, illuminare timidamente i palazzi e le strade. Sorridendo d'innanzi all'inizio di un nuovo giorno di scuola.

Coma da routin, diede una veloce occhiata al cellulare, sforzandosi di non intrattenersi troppo sui social, per non rischiare di arrivare in ritardo. Dopo si catapultò in bagno dandosi una bella rinfrescata cercando di dare un senso alla massa di capelli che si ritrovava in testa.

"Dovrei tagliarli?" Si domandò poggiando due dita sotto al mento, per poi rimandare certi pensieri ad un altro momento.

Anche se fosse! Non era capace di tagliare i capelli da solo, meglio recarsi da un parrucchiere.

Si rimirò allo specchio con più attenzione, i suoi foltissimi capelli verde scuro, fluivano in voluminosi boccoli. Le donne solitamente, impazzivano per i suoi capelli. Non erano i soliti riccioli, dalle ciocche piccole e strette, ma dei veri e propri enormi boccoli. Dall'aspetto torneggiante e morbido. Sembravano quasi essere state realizzare con uno di quegli arnesi che utilizzano le ragazze.

Strinse le labbra in una smorfia. Immaginava già da chi avesse ereditato quel voluminoso mosso ribelle, ma non osava chiedere a sua madre, per non metterla in difficoltà. Sospirò fissando le lentiggini che adornavano il naso e le guance. Si espandevano anche sulle spalle, diminuendo lungo la schiena, per poi diramarsi in tante piccole macchioline sparse in vari punti del corpo.

"Mi sa che anche queste le ho prese da lui..."

Sospirò ancora abbassando lo sguardo sul lavandino, percependo un vuoto nel petto.

Sua madre era meravigliosa, si era sempre data un gran da fare per lui, ma la mancanza di un padre rimaneva una cicatrice difficile da arginare.

Battè le mani sul viso specchiandosi nell'immagine riflessa. "Meglio che mi sbrighi o Kacchan si infurierà!" Dipinse un bel sorriso in volto, tornando in camera indossando la divisa scolastica, pronto ad affrontare il nuovo giorno di scuola.

*

Con le mani conficcate nelle tasche del pantalone della divisa, in piedi, con la schiena poggiata al muro, mantenendo l'equilibrio su un piede mentre anche l'altro era poggiato alla parete del palazzo. Un giovane dai capelli biondo chiarissimo, lisci e tutti sparati per aria, attendeva che il suo migliore amico si degnasse di scendere per dirigersi insieme a scuola.

Quella mattina era cominciata decisamente con il piede sbagliato. La vecchia lo aveva rincitrullito già all'alba, urlando cose senza senso, mentre si era ritrovato costretto a prepararsi da solo la colazione, con quella pazza ancora sbraitava sparendo chissà dove, intenta nel badare alla piccola bestia di satana.

Nonostante le cuffie, udì il portone aprirsi e un puffo con i capelli verdi sorridergli raggiante.

"Buongiorno Kacchan!"

"Quanto ti ci voleva per muovere il culo Deku? Stavo per fossilizzarmi!"

Il minore ignorò la frase pungente, andando a stringersi al braccio dell'amico cominciando a camminare.

"Cosa ascolti?"

"Musica."

"Che genere?"

"Secondo te Nerd?"

"Nirvana? Guns'N Roses? Linkin Park? Ci sono! I The Kiss? No! No! Pink Floid!" Precisò vagliando parecchie ipotesi nel giro di un solo istante.

"Green Day. Ma almeno ti ho inculcato un briciolo di culture in quella testolina bacata!" Biascicò seccato il biondo, scocciato dagli sproloqui dell'amico. Interrompendolo prima che desse il via ad uno dei suoi infiniti round di chiacchere.

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