25 -Le paure, fanno male

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25 -Le paure, fanno male



Domenica;

Continuando a fissare quella data riportata sullo schermo del proprio cellulare, Katsuki ancora pregava di sentire quella fitta al ventre, che annunciava l'arrivo del ciclo. Eppure... Ancora nulla.

Quel fine settimana, si stava rivelando un vero inferno. Il giorno prima, lo aveva trascorso rintanato in camera di Eijiro sopraffatto dal pianto e la disperazione, senza osare mettere piede fuori da quella stanza per nessun motivo, consolato solo dall'aroma del suo alfa presente nella camera, stretto tra le sue braccia, piangendo un infinità di lacrime sempre più terrorizzato all'idea, di poter davvero, essere rimasto incinto.

Ancora chiuso nel dormitorio degli alfa, l'omega fissava quella data con lo stomaco in tumulto, incapace di trovare la forza per rialzarsi. Si sentiva un vero codardo in quel momento, messo K.O, da un esserino microscopico che, probabilmente, già cresceva dentro di lui. Ma le forze per affrontare tutto ciò, proprio non le trovava. Non era ciò che desiderava.

"Katsuki!..." Con in cuore a pezzi, Eijiro udiva quei sussulti avvolgendo le spalle del minore con un abbraccio, maledicendosi per la propria stupidità, addossandosi tutte le colpe.

Doveva di certo aver sbagliato qualcosa durante il calore. Solo cosa? Non lo ricordava.

"I-io... Non c'è la faccio! Ho paura!..." Sussultò sempre il biondino. Questa era decisamente la cosa peggiore che potesse capitargli. L'indole genitoriale non la possedeva, e il destino sembrava volersi prendere gioco di lui, gettandolo in quella situazione.

L'alfa rafforzò quell'abbraccio con gli occhi già lucidi. Si sentiva altrettanto terrorizzato all'idea e per nulla preparato, ma in un modo o nell'altro lo avrebbe affrontato. O almeno sperva di riuscirci.

"Facciamo questo test di gravidanza!" Affermò deciso, con la voce un po' rauca, colpa dell'ansia che non gli dava tregua da giorni.

"E se..."

"Ci assumeremo le nostre responsabilità!" Affermò nuovamente il rosso, interrompendo la frase dell'altro, trovando gli occhi arrossati e terrorizzati del fidanzato, sempre più pieni di lacrime.

Katsuki quel bambino non lo voleva, era più che evidente. E lui, cosa voleva? Non ne era certo, ma non si sarebbe tirato indietro.

-Assumerci le nostre responsabilità?!- Terrorizzato solo all'idea, Bakugou sentiva quelle poche parole rimbombargli nelle orecchie. Non era il tipo che fuggiva di fronte alle difficoltà. Le affrontava e le superava a testa alta. Ma questo... Era un qualcosa più grande di lui. I suoi genitori ne sarebbero rimasti delusi, e la cosa lo mandava nel panico.

"Eijiro?...." Intraprese con tono basso, stringendo la maglietta del suo alfa tra le dita, ottenendo la sua attenzione.

"Se io decidessi d'abortire... Mi odieresti?" Chiese mantenendo lo sguardo altrove, per non lasciar trapelare quanto l'esito di quella risposta contava per lui. Anche se ne era terrorizzato, immaginare il resto della sua vita senza capelli di merda al suo fianco... Era una punizione anche peggiore.

Kirishima sussultò messo alle strette. Era chiaro quanto Katsuki non volesse assumersi simili responsabilità adesso, ma allo stesso tempo: temeva di perderlo. Si stava comportando da egoista, costringendolo a scegliere per tutti e due. Ma... Non poteva nemmeno imporgli cosa fare.

"No, non ti odierei mai!" Ammise baciandogli una guancia, pregando che quel test fosse negativo. Non lo avrebbe odiato, ma gli sarebbe tanto dispiaciuto uccidere quella piccola vita.

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