36- La potenza di un animo, si misura dalla forza con cui affronta le difficoltà
"SUMIRE!...."
Chiamando a gran voce la nipotina, che teatralmente continuava a giocare ignorandola, la donna si lasciò sfuggire uno sbuffò senza mai staccare di dosso lo sguardo da quella piccola monella, che giorno dopo giorno sfoderava lati del suo carattere che gli ricordavano fin troppo l'ex suocera.
"Meglio farle capire fin da subito chi comanda visto il suo bel caratterino!"
Mettendo da parte le buone maniere, da donna che a breve avrebbe compiuto 56 anni, raggiunse la nipotina che, concentratissima, affondava le manine nella sabbia del parco giochi, dando vita a qualcosa che nel suo immaginario rappresentava... Qualcosa. Ma a cui la nonna, non sapeva dare una definizione.
"Sumire basta! Torniamo a casa!" Affermò vedendosi nuovamente ignorata dalla bambina, che da appena un paio di settimane aveva festeggiato i suoi 3 anni, allungando le mani verso di lei per afferrarla sentendola piangere, dimenandosi tra le sue braccia disperata.
"E' tardi! Zio Toya ci aspetta a casa, inoltre..." Cominciò riuscendo a catturare l'attenzione della piccina.
"Se fai la brava, prometto che ti porto al parco a giocare anche domani!" Terminò notando Sumire, studiare il suo volto con attenzione, tirando su con il nasino, sentendo un terribile senso di colpa divorargli le viscere di fronte ai grandi occhioni azzurri di sua nipote colmi di lacrimoni.
Ma non poteva nemmeno lasciargliela vinta. Era piccola, ed era più che normale per lei ribadire i propri desideri piangendo. Eppure già mostrava un temperamento fin troppo testardo e risoluto per i suoi gusti, anche peggiore di quello dell'ex marito e di Toya.
Poi, finalmente vide la nipote, annuire con la testolina, aggrappandosi per bene alla sua giacca, tirando un sospiro di sollievo.
*
Intanto;
Comodamente disteso su una sdraio, beandosi dei piacevoli raggi del sole di casa di sua madre, Toya Todoroki attendeva da una buona trentina di minuti il suo ritorno iniziando quasi a spazientirsi.
"Mi aveva detto che avremmo pranzato insieme!..." Sospirò, annoiato mentre controllava le notifiche sul suo cellulare, udendo una vocina che avrebbe riconosciuto a chilometri, chiamarlo a gran voce.
"Io Oya! Io Oya!..."
Non aspettandosi una tale sorpresa, l'uomo sempre più prossimo hai suoi 34 anni, balzò in piedi correndo incontro alla sua adorabile nipotina, per poi prenderla in braccio stringendola forte a sé, mentre lei felice, avvolgeva il suo collo con quelle sue piccole bracciane, mandandolo letteralmente in estasi.
"Ciao Sumire! Sei venuta con papà?" Domandò subito, mentre la bambina negava con la testa.
"Sono andata a prendere Sumire all'asilo, e ho chiesto a tuo fratello, se potevo tenerla tutto il giorno."
Toya, udì la breve spiegazione della madre, vedendola arrivare subito dopo.
"Allora, credo mi tratterrò anche dopo pranzo!" Affermò l'uomo continuando stringere la nipotina tra le braccia, trovando un lieve sorriso sul volto di sua madre.
*
Ora seduti in sala da pranzo, l'uomo dai folti capelli tinti di nero, con svariati piercing e tatuaggi sparsi per tutto il corpo osservava il modo in cui sua madre aiutava Sumire. Assistendo in diretta alla cocciutaggine della nipotina, che imperterrita insisteva nel voler mangiare da sola, imbrattando completamente sé stessa, il tavolo ed il pavimento, mentre sua madre provava a darle una mano come poteva, con lei che altrettanto testarda, rifiutava ogni sorta d'aiuto dalla nonna.
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Something just like this (Omegavers/mpreg)
FanficStoria nata da semplice desidero di buttarmi a capofitto nell'omegavers, sperimentando nuovi scenari e esperienze tutte nuove. (Super long del 2021) Vi stupirò! O almeno è ciò che mi auguro di poter fare. La storia sarà un omegavers/mpreg, No quirk...