30 -Il destino, è una tela bianca da dipingere

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30 -Il destino, è una tela bianca da dipingere



La primavera era decisamente la sua stagione preferita. Con le temperature miti, le giornate limpide piacevoli e soleggiate, la vita che si risveglia dal letargo invernale, e gli alberi di ciliegio che fioriscono.

Respirando la leggera brezza primaverile a pieni polmoni, il giovane diciassettenne dai foltissimi e boccolosi capelli verdi, osservò la borsa, voltandosi poi verso la divisa scolastica appesa e ben stirata. 

"Mi sento nervoso! Da oggi... Comincia il mio ultimo anno di liceo!" Sospirò con le mani poggiate sui fianchi, pervaso da un misto di felicità e tristezza. 

Rapidamente di vestì, udendo qualcuno suonare alla porta, entrando in casa sua imprecando molto coloritamente, non dovendo nemmeno sforzarsi d'immaginare chi fosse, quando una folta chioma biondo chiarissimo entrò sbarrando la porta in malo modo, accomodandosi dietro la sedia della scrivania continuando a trafficare con il cellulare.

"Datti una mossa Deku! Che capelli di merda e il bastardo a metà ci aspettano di sotto!"

"Cinque minuti e sono da voi!..." Rispose rapidamente il verdino mentre ai spogliava, infilando la divisa pronto a rientrare al dormitorio per affrontare, il suo primo giorno di scuola, nel loro terzo e ultimo anno di liceo. 

Rapidamente i due giovani raggiunsero i rispettivi fidanzati, pronti per tornare a scuola, dopo quelle brevi vacanze a cavallo tra Marzo e Aprile, che determinavano il passaggio dal secondo, al terzo e ultimo anno di scuola. 

*

Rivedere i dormitori dopo 3 settimane suscitò nel verdino una strana emozione, e l'idea di doverli lasciare definitivamente alla fine del loro ultimo ciclo scolastico, gli metteva addosso già una gran tristezza. Si era affezionato a quel posto in cui aveva sperimentato tantissime esperienze insieme a Kacchan e vissuto il suo amore con Shouto. 

Già un un valle di lacrime, l'omega si voltò verso l'amico d'infanzia mentre saliva le scale, reggendo la valigia contenete le sue cose.

"Stai già frignando maledizione!" Sbottò il biondo portandosi due dita alla radice del naso esasperato.

"A te non mette tristezza dover lasciare per sempre questo dormitorio Kacchan?"

"NO!" La risposta arrivò rapida e scazzata, con il biondo che trafficava con il cellulare, portando l'apparecchio all'orecchio. 

"Che stai facendo Kacchan?" Domandò Midoriya molto ingenuamente, osservando l'amico che aveva già compiuto 18 anni da pochissimi giorni.

Quello alzò un dito in direzzione del volto del minore zittendolo, mentre attendeva che il coglione dall'altro capo del cellulare rispondesse. 

"FINALMENTE CAZZO! MUOVI IL CULO E VIENI QUI IMMEDIATAMENTE! IL NERD STA GIA' COMINCIANDO A FRIGNARE, E IO NON HO ALCUNA INTENZIONE DI SOPPORTALO GIA' DA ADESSO!" 

L'altro assistette alla scena pietrificato, osservandolo riattaccare immediatamente senza dare la possibilità alla persona dall'altro capo del telefono di rispondere, incrociando gli occhi rossi di Katsuki.

"Il bastardo a metà sta arrivando. Io vado da Eijiro, ho bisogno di distendere i nervi!" Concluse andando via anche più rapidamente, mentre Izuku rimase impalato come un emerito cretino a fissare l'amico sparire nel nulla in un nano secondo. 

Accipicchia! Bakugou Katsuki non sarebbe cambiato, mai e poi mai.

*

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