Beastly || Zayn Malik [INTERROTTA]

Capitolo 4 - La rosa bianca

Capitolo 4 - La rosa bianca

 

 

Okay, forse Sloane non ha detto a Kendra che andrò con lei al ballo. Ma di sicuro l’ha detto a tutti gli altri. Arrivato a scuola, due ragazze che a quanto pare si aspettavano che invitassi loro al ballo mi ignorano e, arrivato alla porta, mi ritrovo Trevor accanto.

“Sloane Hagen.” Alza la mano per darmi il cinque. “Ben fatto.”

Faccio spallucce e non ricambio il cinque. “Discretamente bene” dico.

“Discretamente bene” ripete facendomi il verso. “È, tipo, la ragazza più sexy della scuola.”

“Perché dovrei accontentarmi di meno quando posso avere il meglio?”

Avevo immaginato che di certo doveva averlo saputo anche Kendra, per cui rimango stupito quando la vedo venire verso di me all’intervallo tra una lezione e l’altra.

“Ehi” mi saluta ed infila un braccio sotto al mio.

“Ehi” ricambio. Mi sforzo di non tirare via il braccio e nello stesso tempo di non cedere alla tentazione di controllare chi mi sta vedendo con questa disadattata attaccata addosso.

“Ho provato a chiamarti ieri sera” aggiungo.

Per la prima volta sembra agitata. “Non sono sull’elenco. Sono... uhm, arrivata quest’anno. Mi sono trasferita qui da un’altra scuola.”

“Immaginavo” mormoro. È ancora appesa al mio braccio. Incrociamo alcuni miei amici, ed è solo un riflesso automatico quello che mi fa cercare di svincolarmi dalla sua presa.

Mi graffia con un’unghia. “Ahi!” mi scappa.

“Scusa.”

“Allora, ehm, sempre d’accordo per il ballo?”

“Certo. Perché non dovremmo?” chiede ingenuamente, e mi guarda. Per un attimo mi fa quasi pena, poi scaccio via quel pensiero dalla mia testa.

Sto per dirle che dovremmo vederci al ballo perché mio padre non può accompagnarmi per via del notiziario delle sei, quando lei dice: “Mi sa che dobbiamo vederci lì.”

“Sul serio?” chiedo, allibito. “Di solito le ragazze vogliono, tipo, una scorta reale.”

“Nah. Lo so che è strano, ma mia madre potrebbe non essere del tutto entusiasta all’idea che io vada al ballo con un ragazzo.”

È troppo bello per essere vero, esulto interiormente.

“Okay, ma il biglietto lo compro io e ci vediamo lì” puntualizzo.

“Al ballo” dice, e va via.

Sto per andare via anch’io, quando mi ricordo di quello che mi ha detto Sloane sull’orchidea. Forse dovrei chiederlo anche a lei, per essere credibile.

Mi volto e la chiamo. “Kendra, di che colore è il vestito che metterai al ballo? Mio padre dice che dovrei comprarti dei fiori.”

“Ah, non ho ancora deciso il vestito. Comunque sarà nero – è il mio colore. Una singola rosa bianca andrà bene con tutto, no? Ed è il simbolo della purezza.”

È talmente brutta che per un secondo immagino come sarebbe portarla al ballo sul serio, chinarmi su di lei, guardarle i denti muschiosi e il naso a uncino, e quegli strani occhi verdi, e appuntarle il fiore mentre tutti i miei amici se ne stanno lì in piedi a ridere di me.

Scuoto la testa per cacciare quell’idea ripugnante.

“Sarà fatto” dico. “Allora ci vediamo al ballo?”