Capitolo 18 - L'insegnante
Mio padre fa in fretta. L'insegnante arriva dopo solo una settimana.
"Zayn" dice Magda. Ha smesso di chiamarmi signor Zayn dopo che le ho urlato contro, il che la rende di gran lunga meno fastidiosa.
"Questo è Liam Payne. È l'insegnante" continua.
Il tizio insieme a lei è alto, tra i venti e i trent'anni, e sfigatissimo. Ha un cane con sè, un labrador giallo, porta un paio di jeans troppo grandi per lui e una camicia azzurra. È evidente che ha insegnato in una scuola pubblica, e nemmeno una delle migliori.
Fa un passo avanti. "Ciao, Zayn."
Non scappa via urlando nel vedermi, il che è un punto a suo vantaggio. Ma nemmeno mi guarda. È come se guardasse accanto a me.
"Sono qui!" Sventolo una mano. "Non credo che funzionerà se non riesci nemmeno a guardarmi."
Il cane fa un basso ululato e il tizio, Liam, ride. "È un po' difficile."
"E perché?" chiedo.
"Perché sono cieco." Ah. "Seduto, Pilot!" dice Liam. Ma Pilot cammina, rifiutandosi di sedersi.
È totalmente assurdo. Mio padre è andato a pescare (o, più probabile, ha chiesto alla segretaria di andare a pescare) un insegnante cieco, così che non veda quanto sono brutto.
"Ah, accidenti, scusa. Questo... è il tuo cane? Starà qui? Tu verrai a stare qui?"
Non ho mai sconosciuto un cieco prima, anche se ne ho visto tanti nella metropolitana.
"Sì." Liam indica il cane. "Questo è Pilot. Vivremo entrambi qui. Tuo padre ha stabilito le condizioni."
"Ci avrei giurato. Che ti ha detto di me? Scusa, vuoi sederti?" Lo prendo per un braccio.
Lui si scansa bruscamente. "Per favore non fare mai più una cosa del genere."
"Scusa. Stavo solo cercando di aiutarti."
"Non afferrare la gente. Ti piacerebbe se ti afferrassi? Se vuoi essere di aiuto a qualcuno, prima chiedi alla persona interessata se ne ha bisogno."
"Okay, okay, ti chiedo scusa." Non è di certo un buon inizio. Ma ho bisogno di questo tizio. "Vuoi una mano?"
"Grazie, no. Ce la faccio da solo."
Usando un bastone che nemmeno avevo notato, arriva al divano e si siede. Il cane continua a fissarmi, forse pensando che io sia un qualche animale che può attaccare il suo padrone. Fa un altro basso ululato.
"Ti dice lui dove andare?" gli chiedo. Non ho paura. Se il cane mi mordesse, la ferita si rimangerebbe subito.
Mi chino e guardo il cane negli occhi. Va tutto bene, penso. Il cane si mette seduto, poi si sdraia. Mi fissa ancora, ma almeno ha smesso di ululare.
"In realtà no. Trovo le strade da solo, ma se c'è uno scalino davanti, lui si ferma di colpo" risponde Liam.
"Non ho mai avuto un cane" dico, accorgendosi dell'idiozia della cosa solo dopo averla detta. Povero piccolo svantaggiato ragazzino di New York.
"E non avrai nemmeno questo. È mio."
"Chiaro." Due a zero. "Okay." Mi siedo sulla sedia davanti a Liam. Il cane continua a guardarmi, ma in modo diverso rispetto a prima, come se stesse cercando di stabilire se io sia un animale o un uomo. "Che ti ha detto mio padre di me?"
"Mi ha detto che sei un invalido che ha bisogno di un insegnante a domicilio per andare avanti con gli studi. Ne deduco che tu sia uno studente molto diligente."
Rido. "Invalido? Ti ha detto che malattia ho?"
Si sposta sulla sedia. "Di fatto no. È una cosa di cui vuoi parlare?"
Scrollo le spalle prima di ricordarmi che non può vedermi. "È una cosa che magari vuoi sapere. Vedi, il fatto è che sono perfettamente in salute. Sono solo un mostro."
Le sopracciglia di Liam si inarcano alla parola mostro ma non dice nulla.
"No, sul serio. In primo luogo ho peli su tutto il corpo. Peli spessi come quelli di un cane. Ho anche zanne e artigli. Questi sono i difetti. Il vantaggio è che sembro fatto di Teflon. Tu mi tagli e la ferita si rimargina. Potrei essere un supereroe se non fosse che se cercassi di salvare delle persone da un edificio in fiamme, Mi guardarebbero e scapperebbero urlando tra le fiamme."
Mi fermo. Liam continua a non rispondere, fissandomi quasi come se riuscisse a vedere meglio degli altri, come se potesse vedere il mio aspetto.
Infine dice: "Hai finito?"
Finito? Ma che commento è? "In che senso?"
"Sono cieco, non stupido. Non riuscirai a rifilarmi le tue stronzate. Mi era sembrato... tuo padre mi aveva detto che volevi un insegnante. Se non è così..." Si alza in piedi.
"No! Non ti sto prendendo in giro. Quello che ti ho detto è vero." Guardo il cane. "Pilot lo sa. Altrimenti perché sarebbe così spaventato?"
Allungo un braccio verso Liam. Il cane fa un altro ululato, ma lo guardi negli occhi e si ferma.
"Ecco. Toccami il braccio." Tiro su una manica della camicia e Liam mi tocca un braccio. Fa un balzo indietro.
"Questo è... non è che hai un cappotto o altro?"
"Tocca. Non mi pare." Giro il braccio, per fargli toccare la parte interna. "Non riesco a credere che mio padre non te l'abbia detto."
"Ha stabilito anche delle condizioni un po'... bizzarre, per il mio impiego."
"Tipo cosa?"
"Mi ha offerto uno stipendio esagerato e l'uso di una carta di credito per le spese, e su questo non ho niente da ridire. Mi ha chiesto di vivere qui. Lo stipendio mi verrà pagato da un ente e non dovrò mai chiedere chi sia o perché mi abbia assunto.
Mi è stato chiesto di firmare un contratto di tre anni, che tuo padre potrà interrompere in ogni momento. Se starò qui tre anni, mi pagherà le tasse universitarie e mi farà fare un dottorato. Ultima cosa, ho dovuto giurare di non raccontare la mia storia ai media o di scriverla in un libro. Mi ero convinto che tu fossi una star del cinema."
Quest'ultima cosa mi fa ridere. "Ti ha detto chi è?"
"Ha detto che è un uomo d'affari." E non ha pensato che io te l'avrei detto?
"Ne parleremo" dico. "Quant'è arrogante... Vuoi sempre lavorare qui, adesso che sai che non sono una star del cinema ma solo un mostro?"
"Tu vuoi che lavori qui?"
"Sì. Sei la prima persona con cui parlo da mesi al di là dei medici e della governante."
Liam annuisce. "E allora lavorerò qui. Di fatto, stavo per rinunciare al pensiero che fossi una star del cinema, ma quei soldi mi servivano." Mi tende una mano, e io la stringo. "Sono felice di lavorare per te, Zayn."
"Zayn Malik, figlio di Robert Malik." Mi godo la sua espressione turbata. "Hai detto che mio padre ti ha dato una carta di credito?"
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Beastly || Zayn Malik [INTERROTTA]
FanfictionUna bestia si nasconde nei meandri di New York. E dentro il corpo della bestia, batte silenziosamente un cuore umano. - "Tu sei una bestia. Mio padre... l'aveva detto... pensavo fosse per effetto delle droghe. Dice un sacco di cose deliranti. Pensav...