Quando ero piccola ero sempre ossessionata dal film "Il castello errante di Howl" e, più che dal film in sé, credo da Howl stesso. Penso che lui sia stata la mia prima cotta in assoluto e credo che sia per quel motivo che adesso sono particolarmente attratta dai ragazzi con i capelli lunghi e neri. Altrimenti non mi spiego del perché sto dipingendo una persona con i capelli lunghi e neri nel mio dipinto.
Voglio dire, volevo semplicemente riprodurre il gazebo del giardino di Sachiko ma non capisco perché nel dondolo che è presente sotto il gazebo, ci ho disegnato una persona senza volto dai capelli lunghi e neri. Il mio inconscio mi sta per caso cercando di dire qualcosa? Anche Yutsuko, la domestica, ha visto il dipinto e mi ha chiesto chi fosse. Non ho saputo risponderle.
Beh, si dice che il genio dell'artista esca fuori così no? Magari è il mio "genio" che vuole disegnare ragazzi dai capelli lunghi neri.
Mi sto fissando troppo su questa cosa, mi preoccupa in maniera esagerata, anche se non dovrebbe affatto.La mia divisa scolastica è pronta e Yutsuko è appena andata a prenderla. Devo essere onesta, non ho idea di come sia e sono veramente curiosa! Sachiko ha detto che dato che è pulita e stirata non la potrò provare, altrimenti si rovinerebbe per il mio primo giorno di scuola. Ha ragione, però sono troppo curiosa... da me queste cose non sono mai esistite: è comunque una nuova esperienza.
Yutsuko arriva. "Eccolaaa! È prontaaa!" urla entrando in casa. È una persona molto gentile e solare, ogni tanto mi capita di fare due chiacchiere con lei e ieri mi era capitato di dirle quanto fossi emozionata di vedere la mia futura divisa, così condivide la mia emozione: è una cosa molto carina.
La divisa era tutta impacchettata, quindi Yutsuko la appoggia sul tavolo del salotto e mi dice di aprirla, questo onore apparterrebbe solo a me. Così strappo tutta la carta e la vedo.
Mi piace molto: ha una gonna grigia molto carina, mi piacciono le gonne così, se potrò tenerla in Italia la indosserò sicuramente per uscire. Inoltre c'è la camicia bianca con un blazer sempre grigio e una cravatta rossa, per l'inverno. Per l'estate/primavera c'è sempre la gonna ma assieme a una polo bianca con un maglioncino smanicato grigio e uno a maniche lunghe. Mi piace molto e vorrei subito provarla, ma Sachiko si arrabbierebbe quindi meglio di no. Non vedo l'ora di indossarla!Agosto sta passando molto velocemente. Mi sembra ieri che sono partita per venire a Tokyo tutta di fretta e furia. Sono molto grata di aver avuto questa opportunità perché sto migliorando molto a parlare e sto facendo molta esperienza. Virginia e Ilaria le sento spesso, ci chiamiamo almeno tutti i giorni, di solito il pomeriggio tardi o la sera per via del fuso orario. Anche i miei genitori li sento per quell'ora, ma non molto spesso. A volte mi dimentico di chiamarli e credo che a volte se ne dimentichino anche loro, ma a me piace molto questa cosa: ogni volta ero obbligata a scriver loro o rispondergli e quando non lo facevo si arrabbiavano. Non lo faccio apposta, sono cresciuta sin da piccola senza di loro perché lavoravano tutto il giorno, quindi da quando sono cresciuta la loro troppa presenza mi infastidisce un po'. Avere la possibilità di non essere obbligata a sentirli ogni momento mi tranquillizza molto: non mi piace dover dire tutti i momenti a qualcuno come sto o cosa sto facendo, sono cose mie private e in questo modo uso troppo il telefono, cosa che non mi piace per niente. Vi dico, se i telefoni non esistessero starei molto meglio. Per farvi un esempio: se in un determinato momento sto vivendo una qualche esperienza che mi diverte, senza ricordarmi dell'esistenza del telefono, il mood si rovina subito se mi arriva una notifica o una chiamata. Non voglio distrazioni quando provo certe esperienze in cui mi sento viva, perché sono molto poche quindi voglio viverle al 100% e le notifiche dei miei genitori in quei momenti mi rovinano tutto.
Mi sono dilungata troppo, di nuovo. Comunque, adesso sono felice. Stare lontana dal telefono mi fa sentire più viva e in pace, connettermi col mondo mi fa stare meglio.Il pomeriggio, tra una cosa e l'altra, è passato e Sachiko ancora non è arrivata a casa: mi ha scritto che avrebbe ritardato ma non so quanto rincaserà. La cena è pronta e Yutsuko è tornata a casa sua. Quando Sachiko arriverà, riscalderò i piatti così mangiamo insieme. Aspettandola, guardo un po' di televisione.
Mezz'ora dopo, arriva finalmente molto stanca. Sembra tanto fragile, ha anche il fiatone, le chiedo dunque se sta bene e lei risponde di sì, mi tranquillizzo anche se rimango lo stesso un po' preoccupata.
Mentre mangiamo, mi spiega il motivo del suo ritardo: è dovuta andare alla mia scuola perché hanno sbagliato la data in cui inizierò a frequentare. E la cosa peggiore è che l'hanno anticipata. A dopodomani. Sachiko ha provato a parlar loro ma non c'è stato nulla da fare: dopodomani devo cominciare scuola. Psicologicamente, non sono per niente pronta. Ho molti dubbi e insicurezze, ma non ci voglio già pensare: mi sta salendo l'ansia e anche i battiti cardiaci. Non sono pronta per dopodomani. Cosa faccio? Come faccio? So che le ragazze qua non sono molto espansive... e se non legassi con nessuno? Io voglio farmi qualche amico... almeno uno, della serie che quando racconterò ai miei nipoti (sempre se avrò figli) del mio viaggio in Giappone, posso dire "Eh si.... ne abbiamo passate tante con xxxxx... è stata una bella amicizia, chissà come starà..." e raccontare tutti gli aneddoti... capite che intendo? Quello.
Comunque sia, se ancora non si fosse capito, tra due giorni inizio scuola e ancora non sono pronta, per niente.
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Just a simple love story
Romancegli eventi narrati non coincidono con quelli originali. I personaggi non frequentano le scuole medie, ma superiori (dai 17 anni in sù) Le vicende narrate sono pura immaginazione. La trama consiste nella protagonista che, a diversi anni di distanza...