Il periodo natalizio non è sempre stato uno dei miei preferiti. Quando ero piccola lo odiavo, perché Natale voleva dire stare con la mia famiglia e io non volevo stare con la mia famiglia.
Crescendo ho cambiato idea. È cominciato tutto quando sono andata in gita in questo periodo e tutto era innevato. È stata la prima volta in cui non ho trovato ripugnanti gli alberi addobbati o i Babbo Natale appesi alle vetrine dei negozi. Da quel momento in poi amo il Natale, anzi, amo l'atmosfera natalizia.
È la stessa atmosfera che stiamo provando in questi giorni. Tutto innevato, le luci, le giostre... respiro un'aria fresca.Vado in giro per i mercatini a comprare i regali per ognuno dei miei amici. Per fortuna in un solo round trovo un regalo per ognuno.
Non tutti loro festeggiano il Natale, però è comunque una festività e abbiamo deciso di non vederci quel giorno perché ognuno vuole restare con le rispettive famiglie, giustamente.
Sachiko andrà da suo marito, lasciandomi sola. Per questo motivo la mamma di Baji mi ha invitato a casa da loro la sera di Natale. Le sono grata, perché non sapevo cosa avrei fatto tutta la sera da sola. Forse avrei guardato i soliti film, avrei aperto i miei regali e avrei bevuto un tè davanti al caminetto. Probabilmente avrei anche pianto. La solitudine non mi infastidisce mai, ma sotto le feste capita spesso.A proposito di caminetto, per oggi pomeriggio io e Baji ci siamo dati appuntamento a casa mia per leggere libri e bere cioccolata calda davanti al fuoco del caminetto. Per il pomeriggio è anche prevista neve, quindi credo che ne aprofitteremo.
Torno a casa e sistemo tutti gli oggetti che ho comprato, impacchettandoli uno ad uno.
A pranzo mangio con Sachiko, poi lei se ne va per andare a lavoro.
Nel primo pomeriggio, preparo la legna e il fuoco, assieme alle coperte, a dei biscotti e alle tazze per la cioccolata. Mentre aspetto che arrivi Baji, mi soffermo a guardare la casa in cui vivo. Ormai per me questo luogo è diventato casa, mi sento di famiglia. Sachiko è la mia famiglia, assieme a Yutsuko, con la quale passo molto del mio tempo. Queste persone sono entrate nella mia vita e ne fanno parte come se ci fossero sempre state. Mi sento a casa finalmente.
Anche Baji è parte della mia famiglia. Ormai è una parte indispensabile.
Parlando del diavolo, ecco che suona al campanello, portando alcuni muffin che ha provato a cucinare sotto la guida di sua madre. Non sembrano per niente male. Lo invito a entrare in casa, poi ci sistemiamo.
La nicchia che avevo preparato era molto accogliente: c'erano cuscini, coperte, luci, libri...
Dopo aver preparato la cioccolata, ci sediamo entrambi vicini, di fronte al fuoco che scoppiettava. Ci appoggiamo l'uno all'altro, leggendo ognuno le proprie letture, bevendo la nostra cioccolata.
Quando ho finito di leggere un capitolo abbastanza pesante e ricco di eventi, decido di distogliere per un attimo la mia attenzione dal mio libro e sbircio un secondo quello che sta leggendo Baji. È un libro sugli animali e adesso sta guardando il profilo della tigre: dove vive, cosa mangia, come si comporta... ma il suo sguardo non segue tanto le linee delle spiegazioni, bensì è fermo e concentrato in un singolo punto, la foto della tigre.
Lo osservo per qualche secondo e vedo che non distoglie lo sguardo.
"Quella tigre ti piace tanto" gli dico all'improvviso. Lui sobbalza un attimo, evidentemente sorpreso: non si era accorto che lo stavo guardando. È strano da parte sua, si sente sempre il mio sguardo addosso. Significa che era immerso nei suoi pensieri.
"Eh? Cosa?" dice, riguardando la foto della tigre. "Ah, si..." dice distratto.
"Ti vedo un po' strano, va tutto bene?" gli chiedo. Sono preoccupata.
"Ah si, si. Non ti preoccupare è tutto apposto." Ecco di nuovo che non parla. Come al solito si tiene tutto dentro e non mi racconta mai nulla di sé o del suo passato. Voglio sapere cosa gli turba e aiutarlo, ma come faccio? Non voglio nemmeno obbligarlo a parlare se non se la sente.
"Va bene. Se c'è qualcosa che ti turba, puoi parlarne con me..." gli dico. Ormai stiamo insieme da molti mesi, può fidarsi di me.
"Sì..." sussurra, poi il silenzio.
Io torno a leggere il mio libro, ma finisco solo con l'osservare la pagina senza realmente leggera, perché non riesco a non pensare a cosa sta succedendo. Perché è così? Non lo è mai stato. Ha la testa tra le nuvole, non è da lui, che è sempre così attento. Voglio veramente aiutato, come lui fa sempre con me.
Non riesco a concentrarmi nella lettura, quindi chiudo il libro, appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi limito ad osservare il fuoco bevendo la cioccolata.
"Perché non leggi?" mi chiede a un certo punto.
"Non ne ho più voglia"
"Strano, tu leggi sempre. Il libro è noioso?"
"No, non riesco a concentrarmi nella lettura"
"Capisco. C'è qualcosa che ti turba? Tu sei sempre ultra concentrata quando leggi..."
"Mi preoccupa vederti così"
"Così come?"
"Così... assente. Distratto. Strano..."
"Davvero sono così?"
"Sì"
"Mi spiace..."
"Non devi scusarti. Va bene se qualche volta ti senti giù, solo che mi preoccupa vederti così senza sapere il motivo. Non voglio che tu stia male, se c'è qualcosa che vuoi dire, va bene se la dici. Soprattutto a me. Non voglio obbligarti, questo è certo. Solo che mi farebbe piacere ogni tanto sapere a cosa pensi, tutto qui."
Forse ho parlato troppo. C'è un silenzio imbarazzante, sembra un mortorio. Il mio cuore batte fortissimo perché ho paura di aver detto qualcosa che non dovevo dire. Però in una coppia è sempre meglio essere sinceri e confrontarsi, no? Ecco, adesso mi sento meglio. Però perché lui sta in silenzio? Se l'è presa. Ne sono sicura.
"Stavo pensando a una cosa che è successa molto tempo fa" dice infine, rompendo il silenzio. Non è molto, ma almeno ha parlato.
"Scusa, non voglio obbligarti a parlare. Non farlo se non te la senti." mi sento un po' in colpa per questo, però una mostruosa parte di me desidera sapere cosa ha da dirmi.
"Credo sia arrivato il momento di parlartene" dice. Poi di nuovo silenzio. Non mi sento nella posizione di dover parlare.
"Sai, non volevo raccontartelo, però non voglio nemmeno che ci siano segreti tra noi."
Pausa. Questi silenzi mi uccidono.
"È successo parecchio tempo fa. Solo gli altri della Toman ne sono a conoscenza."
Sono preoccupata, che è successo?
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Just a simple love story
Roman d'amourgli eventi narrati non coincidono con quelli originali. I personaggi non frequentano le scuole medie, ma superiori (dai 17 anni in sù) Le vicende narrate sono pura immaginazione. La trama consiste nella protagonista che, a diversi anni di distanza...